I cittadini di diversi Comuni italiani, tra cui Milano, Genova, Napoli e Cagliari, hanno pagato negli ultimi 5 anni più del dovuto la Tari. Un errore nel computo della quota variabile della tassa comunale sui rifiuti ha fatto lievitare a dismisura il prelievo, in alcuni casi fino al doppio. E' stato il sottosegretario all'Economia Pier Carlo Baretta a svelare l'irregolarità.
Cerchiamo di capire meglio come è avvenuto il raddoppio della quota variabile della Tari. La bolletta sulla spazzatura è composta da due voci:
- la «quota fissa», per esempio 2 euro al metro quadrato
- la «quota variabile», parametrata al numero di persone che abitano l’immobile (per esempio 100 euro per i single, 110 per le coppie e così via). Ciò serve a collegare l’importo totale alla quantità di rifiuti smaltiti, che cresce quando aumentano le persone.
- Tutto il meccanismo va applicato una sola volta per ciascun immobile, sommando le superfici di abitazioni e pertinenze per la quota fissa e aggiungendo poi quella variabile. Invece la quota variabile viene ripetuta per garage, box e cantine; ciò ovviamente ha l’effetto di gonfiare il conto finale.
Veniamo al caso adelfiese. Come si evince dal piano finanziario scaricabile QUI, l'amministrazione comunale ha applicato una monomia per il calcolo della Tari che genera il meccanismo incriminato. Infatti la parte variabile sarebbe dovuta essere sommata alla parte fssa tenendo ben distinti i due criteri. Invece questo meccanismo ingenera un aumento della TARI ai possessori di pertinenze in quanto è come se indirettamente, per la parte variabile, venisse applicata due volte.
A dire la verità questo meccanismo proveniva direttamente dal MEF e il caos ingenerato non è direttamente imputabile ai Comuni.
Tuttavia, qualora quanto sostengo si rivelasse corretto, molti potrebbero essere i contribuenti con il diritto di chiedere il rimborso.
Di converso, la legge che introduceva la TARI. obbligava i comuni a finanziare totalmente con la tassa dei rifiuti l'intero servizio. Pertanto se qualcuno si troverà ad avere i rimborsi, altri si troveranno a pagare di più. Tuttavia , salvo interventi legislativi, i comuni si ritroveranno sostanzialmente con buchi di bilancio.
In attesa di una nota meglio esplicativa del MEF, sarebbe opportuno richiedere una dichiarazione della giunta sulla vicenda a tutela dell'amministrazione comunale e dei contribuenti
Antonio Di Gilio