Da quando la crisi economica ha iniziato a farsi sentire e a mordere
sempre più i cittadini, è diventato sempre più impellente la lotta
all’evasione fiscale.
Da più parti, politici e società civile
ripetono a ogni proposta di manovra di non colpire sempre i soliti e di
far emergere e stangare coloro che le tasse
non le hanno mai pagate.
Tuttavia, queste restano parole che porta via il vento in quanto i primi controllori dovrebbero essere proprio i cittadini.
Lo Stato può escogitare tutti i mezzi possibili e immaginabili, dalla tracciabilità e riduzione dell’uso del contante a tutti
gli strumenti di controllo fiscale quali spesometro e redditometro, ma fin quando passerà l’idea secondo cui chi non paga le
tasse è un “dritto” e non un ladro c’è poco da sperare.
Definirei la questione nei termini di uno stato mentale.
Da
quando mi trovo in Lombardia, ho potuto constatare che effettivamente
c’è un maggior rigore e un maggior controllo dei cittadini affinché
i
“furbetti” dello scontrino non abbiano vita facile. Almeno per
esperienza personale ho sempre ricevuto lo scontrino per ogni singolo
caffè preso al bar,
per ogni chilo di mele preso dal fruttivendolo,
per ogni fettina di carne presa in macelleria. La mia non vuole essere
una discriminazione di stampo
leghista Nord contro Sud ma una
semplice fotografia di un’esperienza personale. Esiste un sistema
semplice che ho potuto individuare per poter avvalorare
la mia tesi.
Confrontando i dati delle dichiarazione dei redditi e il numero di auto
presenti ad Adelfia e un comune della provincia di Milano che si
configuri
per vari aspetti molto simile al nostro paese, ho potuto verificare che esiste un'anomalia piuttosto evidente.
Il
comune, dopo un'attenta analisi che ho preso in considerazione è quello
di Cerro Maggiore. Questo comune dista dalla stazione Metro di Milano
più vicina
a circa 20 km e pertanto la necessità di avere un auto è
praticamente similare a un abitante adelfiese. Inoltre questo comune ha
un numero di famiglie simile
a quello adelfiese. Adesso analizziamo i
parametri da me scelti ossia quelli del reddito medio pro-capite e
quello del numero di automobili.
Il comune di Adelfia nel 2010 aveva
6111 famiglie, il reddito pro-capite si assestava a € 7.943 e il numero
di auto in possesso a cittadini residenti ad
Adelfia era di 8953.
Pertanto il rapporto numero di famiglie/numero di auto è di 1,5 o detto
in altro modo esiste una percentuale pari al 30% delle famiglie che ha
una seconda auto.
Il comune di Cerro Maggiore ( che tuttavia è
intercambiabile con praticamente tutti i comuni della provincia di
Milano visti i risultati), nel 2010 contava 6128 famiglie,
il reddito
pro-capite si attestava a € 14.022 e il numero di auto arrivava a
8.614. Quindi il rapporto numeo famiglie/numero di auto è di 1,40 o
diversamente solo il 20% delle
famiglie in questione ha più di un auto.Questi dati vanno ovviamente soppesati e analzzati fino in fondo.
Il
numero di auto può non dirci nulla senza sapere il tipo di auto. E'
probabile che i cittadini di Cerro Maggiore abbiano auto più nuove o più
costose.
Tuttavia restano dei punti incontrovertibili. Per prima
cosa, un numero maggiore di famiglie adelfiesi ha un numero maggiore di
auto ( con tutti i costi annessi annuali) rispetto, dati alla mano,
alla
maggior parte dei comuni della provincia di Milano. In secondo luogo il
reddito medio dichiarato adelfiese è praticamente la metà rispetto a
quello di Cerro Maggiore,
che risulta tra l'altro sotto la media
provinciale. Infine, il tasso di occupazione femminile, e quindi la
necessità della seconda auto, è molto più
alto rispetto ad Adelfia.
In
conclusione è palese che i conti non tornano. E' importante
sottolineare che la situazione adelfiese è omogenea all'interno della
provincia barese e che quindi
l'evasione che definirei di "piccolo
taglio" è evidentemente diffusa. L'amministrazione comunale dovrebbe
prendere seriamente in esame questi dati. L'albero della cuccagna
è
finito e la gente perbene si è rotta le scatole di pagare anche per gli
altri. E su questo che misurerò la capacità amministrativa di quesa
giunta
Antonio Di Gilio
N.B. I dati sono ripresi dal sito
http://www.comuni-italiani.it
sabato 17 dicembre 2011
Evasione fiscale: ad Adelfia i conti non tornano
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