Come riportato qualche settimana fa, finalmente l'Italia si appresta a intraprendere una seria politica di trasparenza degli atti amministrativi. Vi rimando QUI per il post precedente.
In data 29 agosto, presentavo nota al CIVIT per avere alcuni chiraimenti ecco il testo:
DELUCIDAZIONI IN MERITO AL DECRETO 33/2013
"Gentilissimi,
sto cercando di comprendere la normativa in oggetto.
Art 14.
Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di
indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere
elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di
livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni
pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti
documenti ed informazioni:
...
...
f) le dichiarazioni di
cui all'articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonche' le
attestazioni e dichiarazioni di cui agliarticoli 3 e 4 della
medesima legge, come modificata dal presente
decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai
parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene
in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di
cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare
dell'organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di
cui all'articolo 7.
Questo obbligo di pubblicazione riguarda anche i sindaci e consiglieri
comunali di tutte le amministrazioni comunali? Infatti la questione è
poco chiara.Se facciamo riferimento alla legge 441/82, come riportato
dal decreto, questa è rivolta solo ad alcuni soggetti (senatori,
parlamentari ecc.) diversamente dal comma 1 del su indicato articolo
Inoltre nelle norme transitorie nulla si dice sull'efficacia. Infatti
senmpre l'art. 14 parla di "entro tre mesi dalla nomina", ma per coloro
che sono attualmente in carica i tre mesi scattano dalla promulgazione del decreto( marzo 2013)?
Certo di un Vostro riscontro
Porgo
Cordiali Saluti
Antonio Di Gilio "
In soldoni chiedevo al CIVIT due aspetti fondamentali:
1) chi sono i soggetti obbligati a pubblicare le proprie dichiarazioni dei redditi (compresi le proprietà immobiliari)
2)entro quale data le amministrazioni sono obbligate a farlo.
La risposta non si è fatta attendere e in data 26 settembre, ho ricevuto la seguente PECscaricabile QUI
Il riferimento alla delibera n.65/2013 è molto interessante e risponde esaurientemente alle mie due domande.
Innanzitutto, sono obbligati tutti i soggetti aventi carica elettiva e indirizzo politico( i loro coniugi e parenti fino al secondo grado non sono obbligati ma si dovrà dar rilevanza al diniego)
Riporto: "Con specifico riferimento all’individuazione dei comuni a cui si
applica l’art. 14, comma 1, lett. f), stante l’abrogazione dell’art.
41-bis del d.lgs. n. 267/2000 da parte del d.lgs. n. 33/2013, occorre
considerare il riferimento all’art. 1, comma 1, n. 5) della legge 5
luglio 1982, n. 441.
Pertanto, ai sensi della richiamata norma, sono soggetti agli
obblighi di pubblicazione relativamente alla situazione reddituale e
patrimoniale dei titolari di cariche elettive i comuni con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti..."
In merito al secondo punto, il CIVIT, ponendo e sottolineando il vuoto legislativo conferma il mio ragionamento e quindi l'obbligo temporale di pubblicazione scatta dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del decreto (20 aprile)
Riporto:" Decorrenza dell’obbligo di pubblicazione dei dati di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013
In assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una specifica disposizione
transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14 sono da
intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in
carica alla data di entrata in vigore del medesimo decreto (20 aprile
2013)."
Ricordo che la sanzione è molto salata. Può arrivare a 10.000 euro per il responsabile e fino a 1.000 euro per ogni soggetto che non vorrà pubblicare i propri dati.
Insomma dal 18 ottobre 2013, si potrà far presente al CIVIT, qualora il Comune di Adelfia non avrà pubblicato le informazioni, l'inadempienza. Per chi vorrà, lo inviterò a spedire dalla propria e-mail, un testo specifico, per chiedere l'applicazione delle sanzioni così come previsto dalla normativa.
Se lo Stato non ci permette di sgarrare di un giorno per pagare le tasse, anche un'amministrazione pubblica non può sgarrare. Non più
Antonio Di Gilio
giovedì 26 settembre 2013
mercoledì 4 settembre 2013
Pista da footing...per il momento corrono solo i costi
Foto tratta da Adelfia senza Censura - Erika Maglio |
Ma torniamo al bando vinto "Punti Sport 2011". Il progetto presentato dal Comune di Adelfia prevedeva il progetto di una pista footing, con annessa area attrezzata fitness per attività ginnica all’aperto, da realizzarsi all’interno del Parco Urbano di via Fieno "E. Berlinguer".
Il costo dell'intera operazione è, come da determina dirigenziale n.264/2013, pari a euro 90.688,00 finanziato al 50% dal comune per euro 45.344,00.
Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla PA è che ogni opera non costa mai quanto preventivato. Infatti con determina dirigenziale n. 909/2013 ecco spuntare un costo non previsto pari a euro 2.700,00 più iva (euro 3.267,00), perchè "si rende necessario, prima di iniziare i lavori, lo spostamento di 8 alberi".
Se la matematica non è un'opinione, questo importo aggiuntivo è pari all' 8% dei costi sostenuti dall'amministrazione comunale. Potrebbe sembrare poca cosa, ma per capirci se l'operazione fosse stato di 1 milione di euro, avremmo avuto un aggravio aggiuntivo di 80.000 euro.
Gli amici di Hinterland Adelfia avevano fatto una foto del progetto, da cui ben si comprende il percorso ed è evidente l'intralcio di alcuni alberi. Una domanda sorge spontanea. Perchè nel progetto iniziale non si è già considerato questo costo? In questo modo avremmo risparmiato almeno il 50% di coofinanziamento regionale. Magari l'azienda vincintrice avrebbe potuto farsi carico dell'operazione di riposizionamento senza aggravi. Ma la storia non si fa nè con i se nè con i ma.
La realtà è che pantalone paga. Tanto l'importante è poter mettera una medaglia al petto per poter affermare di aver fatto qualcosa in 2 anni e mezzo e accusare i cittadino di lamentarsi negli sfogatoi.
Il problema non sono i 3.267,00 euro, ma la faciloneria con cui vengono spesi i soldi pubblici. Per carità l'operazione è legittima, ma al quanto fastidiosa per il contribuente.
Ricordatevelo quando vi verranno a dire che non ci sono i soldi per ben altre urgenze
Antonio Di Gilio
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