La politica italiana, dalla nazionale a quella locale ci dimostra di come sia incapace di mantenere le promesse che fa durante la campagna elettorale. Perfino quelle che non hanno costi per il contribuente, ma richiedono solo volontà politica, vengono disattese.
E' il caso della promessa del Bilancio partecipato, inserito all'interno del programma nel "L'amministrazione condivisa e plurale" e rilanciato da LiberAdelfia nel giugno 2012 alla pag.8 giornale locale di area Sinistra Ecologia Libertà.
Duole constatare che ormai siamo alle battute finali per la presentazione del bilancio di previsione 2013, più volte rimandato per problemi di politica nazionale, ma in consiglio non è arrivata uno straccio di disegno.
La data, infatti, per l'approvazione è il 30 novembre 2013 e possiamo praticamente già parlare di bilancio consultivo, dato che il 2013 ormai è finito.
Certo, il governo ha creato non pochi problemi sul versante dei trasferimenti e degli incassi, ma al 14 novembre nessuno sa nulla in merito.
Tutto, evidentemente si sta decidendo nelle segrete stanze e il bilancio con tutta probabilità sarà blindato. Arriverà semplicemente per essere approvato, magari proprio il 30 novembre.
Insomma, non solo la promessa del bilancio partecipato rimane una pura miopia, ma pure le normali regole di buon senso democratico sono violate.
Ammettendo che la convocazione arrivi il 18, i consiglieri di opposizione e formalmente quelli di maggioranza, avranno pochissimi giorni per prepararsi e studiare un documento fondamentale e magari presentare controproposte.
Anche volendo ragionare su un piano meramente politico, si sta dando l'arma all'opposizione per abbandonare l'aula ( a ragione) per evidente presa per i fondelli.
Ancora una volta invito gli amici di SEL a prendere atto della propria incapacità a imprimese un segno tangibile a questa amministrazione della loro presenza. Prendano atto che nemmeno le proprie bandiere elettorali, quelle su cui hanno messo la faccia, sono prese in considerazione. Resta da capire se sono loro i primi a essere presi in giro o partecipano attivamente al modus operandi dell'amministrazione Antonacci.
In ogni caso non fanno una buona figura
Antonio Di Gilio
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