Molti di voi si ricorderanno la vicenda di incompatibilità che questo blog sollevò in merito la volontà e il tentativo del sindaco Antonacci di scappare in Senato, lasciando il nostro comune al commissariamento.
Il risultato di quelle elezioni fu clamoroso, con il M5S che sottraendo numerosi seggi all'opposizione, non permise l'accesso al nostro sindaco al Senato della Repubblica che in situazione "ordinaria" sarebbe stata facilmente raggiungibile
Vani sono stati i tentativi di omettere la verità, prima delle elezioni parlando di normativa astrusa e dopo elezioni "pensando mille volte prima di lasciare il paese". I cittadini non gli hanno creduto facendo precipitare il PD in quelle elezioni al terzo posto alla Camera dei Deputati a livello locale
Tuttavia, sono trascorsi quasi 2 anni e sembra riproporsi la stessa situazione di incertezza che accompagnò tutto il periodo elettorale.
L'input proviene da un passaggio dell'intervista che il sindaco Antonacci ha avuto durante la Festa dell'Unità locale.
Il buon Vito Mariella, come ho estrapolato dal video del mio amico Massimo Brandonisio, approfittando della discussione sulle primarie in vista delle regionali che si terranno il 30 novembre pone una domanda semplice e diretta: "Lei sarà candidato o no alle elezioni regionali del 2015?"
La risposta del sindaco è disarmante."Mi avvalgo della facoltà di non rispondere".
Sempre in un'ottica di trasparenza, tante volte invocata (quasi sempre tradita) è necessario avere una risposta
Basterebbe anche un semplice "ci sto pensando"
Infatti anche la legge regionale 2/2005 sulle incompatibilità dei consiglieri regionali all'art.6 afferma:
Art. 6
(Cause di ineleggibilità)
1. Oltre ai casi previsti dal primo comma dell'articolo 2 della legge 23 aprile 1981, n. 154, non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione.
2. Le cause d'ineleggibilità di cui al comma 1 non hanno effetto se gli interessati cessano dalla carica per dimissioni non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature.
Non c'è nessuna norma astrusa che tenga. La legge regionale è chiara. Non si può essere sindaci e consiglieri regionali contemporaneamente.
Questo non vuole essere un "processo alle intenzioni" come potrebbe far intendere "la facoltà di non rispondere", ma i cittadini hanno diritto di sapere, senza tergiversare cosa si vuole fare da grandi.
Possibilmente prima delle primarie, sicuramente la data scelta per togliere la riserva che darebbe un quadro sull'andazzo e l'aria che tira.
Errare è umano, perseverare è diabolico e la lacerazione tra cittadinanza e maggioranza potrebbe non ricomporsi più
Antonio Di Gilio
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