E' ufficiale. Il PD adelfiese ha
avviato la campagna elettorale per le regionali 2015.
Inizia la campagna “Tre anni diamministrazione” sul solco della politica nostrana del “governo
del fare”.
Tuttavia, quello che è un evidente
spot elettorale, è certamente un utile strumento per comprendere e
confrontarsi seriamente su quanto è stato fatto e quanto ancora
resta da fare.
Incominciamo con il cartello TRIBUTI.
Loro sostengono il “Mantenimento degli equilibri di bilancio e del
contenimento della spesa, garantendo il mantenimento dei servizi
essenziali del cittadino”.Ovviamente è falso. Quando si fanno
asserzioni economiche bisogna riportare le fonti. In questo caso è
semplice trovarla. I bilanci comunali.
Il mantenimento degli equilibri di
bilancio è avvenuto erodendo progressivamente gli avanzi di bilancio
degli anni passati (anche se hanno portato in dote una montagna di
debiti).
La spesa non è stata assolutamente
contenuta, soprattutto quella corrente e nonostante ciò il servizio
taxi per l'anziano (giusto per citarne uno) è stato ridotto.
“Pressione tributaria nei limiti
della media provinciale e nazionale, con numerose agevolazioni a
sostegno delle famiglie disagiate”.
Capisco che politicamente è
impossibile dire che la pressione tributaria è salita
vertiginosamente, ma camuffarla affermando che è nella media
provinciale e nazionale (fonte?) è degno del miglior politichese.
Ricordo che gli adelfiesi pagano l'aliquota irpef comunale tra le più
alte di Puglia, (7x1000) senza adottare un minimo di progressività.
Progressività che diversamente avrebbe dato “sostegno alle
famiglie disagiate”.
Non contenti dei poteri impositivi che
lo stato centrale ormai concede alle amministrazioni comunali,
addirittura si escogitano meccanismi per gonfiare la spesa e quindi
incassare di più.
Il mio riferimento è al caso della TARI, giàdenunciato in cui tra le spese della tassa dei rifiuti sono stati inseriti gli stipendi di due dirigenti oltre a quote di utenze elettriche acqua ecc. di alcuni uffici.
Il mio riferimento è al caso della TARI, giàdenunciato in cui tra le spese della tassa dei rifiuti sono stati inseriti gli stipendi di due dirigenti oltre a quote di utenze elettriche acqua ecc. di alcuni uffici.
Sulla TASI invece le detrazioni hanno
seguito non un principio di reddito ( come al comune di Bari) ma di
rendita degli immobili in totale sfregio del principio da loro citato
di “sostegno alle famiglie disagiate”.
Insomma, questo cartello è tutto da
rifare e mi sono permesso il privilegio di correggerlo.
Nei prossimi giorni continuerò con
l'analisi di questa campagna.
Antonio Di Gilio
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