Mancano meno di 7 giorni al referendum costituzionale. Di seguito un
sondaggio, anonimo, per chiedere ai cittadini adelfiesi cosa decideranno di votare e quindi se favorevoli o meno alla riforma.
domenica 27 novembre 2016
martedì 22 novembre 2016
Al referendum del 4 dicembre l'invito è per votare SI
Dopo un'attenta riflessione Adelfia on-line, almeno il sottoscritto, in merito al referendum costituzionale del 4 dicembre voterà SI e invita i suoi lettori per questa opzione
La scelta è stata difficile e seppur le singole obiezioni proposte dai promotori del NO siano in parte valide, complessivamente la riforma è a mio modesto avviso da accettare.
Le motivazioni sono varie e cercherò di essere sintetico.
1) Si mette fine al bicameralismo perfetto. Chi è nel settore della consulenza aziendale e per lavoro segue gli iter legislativi, vede in quel ping pong tra camere la ricerca di continui compromessi politici che rendono il nostro sistema legislativo pieno di commi e paragrafi. Questa modalità rende le norme incomprensibili anche per chi le scrive. Il problema infatti non è nella velocità nel fare le leggi, ma nella qualità delle stesse.
Un esempio dovrebbe far riflettere in merito. Legge sulle unioni civili e introduzione della stepchild adoption. Presente alla camera nella legge Cirinnà, dopo accordi con le opposizioni fino all'ultimo minuto.
E' bastato il mal di pancia di una parte dell'elettorato di un partito, per aver visto la stepchild adoption stralciata.
Risultato, legge monca (ora immaginate questa logica adottata in ogni legge amministrativa) e responsabilità politica non individuabile
2) Introduzione nel nostro ordinamento del referendum propositivo. Finalmente i cittadini non sono più chiamati solo ad abrogare leggi che non piacciono, ma possono proporre di fare le leggi, cosa diversa dalla semplice proposta di disegno di legge. In questo ultimo caso, il parlamento ha sempre insabbiato qualsiasi proposta. Infatti dal '48 a oggi nessuna proposta di iniziativa popolare è mai diventata poi legge. Nel caso del Referendum propositivo, i cittadini potranno presentare proposte di legge da sottoporre a referendum. Pensiamo ad esempio alla richiesta di vietare ai medici di essere contemporaneamente nel pubblico o nel privato o all'eliminazione dell'obiezione di coscienza. Le proposte sono infinite,
3) Referendum Abrogativo cambio dei quorum. Finalmente il sistema di calcolo non prevederà più che a votare vadano il 50%+1 del corpo elettorale ma la maggioranza di coloro che all'ultima tornata elettorale hanno votato. Pertanto chi decide di rimanere a casa e non vuole più votare non avrà più il potere di decidere indirettamente per gli altri. Esiste un SI e un NO e non si può usare l'astensione come un'arma per lasciare lo status quo. La legge sulla procreazione assistita dopo 10 anni, smontata pezzo pezzo dalla consulta, grida vendetta perchè per servire il Vaticano adesso siamo chiamati a risarcimenti milionari.
4) Ritorno in capo allo stato centrale del potere di legiferare su ambiente, territorio, energia ecc.
Per molti è visto come una dannazione. In realtà si tratta di tornare a prima della riforma del titolo V del 2001. Quello che per intenderci ha dato avvio alla creazione di 20 stati nello stato, con potere di legiferare (e sprecare) in maniera difforme. Nel Lazio per poter fare una professione serve un'iscrizione, previo corso, che in Puglia non serve e viceversa. Lascio al lettore capire il perchè.
Prima di iniziare un'attività non basta leggere la norma nazionale, ma bisogna vedere come una determinata regione ha predisposto l'iter, spesso prevaricando e aprendo contenziosi con lo stato centrale. PURA FOLLIA.
Non da ultimo non è possibile vedere una Regione Verde come la Puglia attaccata a una che fa del petrolio la sua fonte maggiore di introiti (Basilicata). Manca un disegno di fondo che crea disarmonie legislative ed economiche.
Non infierisco sulla questione sprechi a livello regionale di cui le cronache sono piene. Il titolo V e la sua riforma sono stati un fallimento. Non riconoscerlo significa essere in mala fede.
5) Eliminazione del CNEL e retribuzione dei consiglieri regionali controllati dallo stato centrale.
Fino a oggi abbiamo assistito a governi regionali che si alzavano gli stipendi a proprio piacimento, Con la riforma, gli stessi percepiranno retribuzioni in funzione di quello che percepisce il sindaco della città capoluogo. Quest'ultima retribuzione è legata a legge di valore nazionale in funzione della popolazione e quindi non è a discrezione di soggetti locali,
6) Meglio senatori con elezione di secondo livello (ossia nominati sul territorio in quanto consiglieri regionali o sindaci) piuttosto che scelti direttamente dai partiti con leggi elettorali disastrose. E in ogni caso i senatori non potranno più influire sulle leggi ordinarie, mentre avranno un peso solo per quelle costituzionali. In questo ultimo caso è evidente che è molto più improbabile che la maggioranza nazionale si riproporrà a livello locale,
Questi sono i punti, che più di altri hanno fatto propendere per il SI. Ovviamente non sono portatore di verità e probabilmente il 4 dicembre dimostrerà che sono minoranza.
Ma la coscienza mi inpone di essere onesto
Antonio Di Gilio
PS Non sono iscritto al PD nè faccio parte di poteri occulti
giovedì 17 novembre 2016
Ecotassa 2016: Adelfia subisce un aumento del 25%,
Pubblicato sul sito http://www.sit.puglia.it l'elenco regionale con le ecotasse aggiornate.
Dalla visualizzazione del file excel pubblicato QUI il 12/10/2016 (sito ufficiale) un dato salta al'occhio.
Adelfia ha visto aumentare l'aliquota dell'ecotassa da 5,17 eur/t a 6,97 eur/t con un aggravio del 25% rispetto al 2015.
Anche se l'aumento complessivo sarà "solo" tra i 10.000 e i 15.000 euro, lascia l'amaro in bocca scoprire che il nostro comune è tra i pochi in provincia di Bari a vedere un aumento della tassa tra il 2015-2016.
Segno del peggioramento dell'efficacia del servizio.
Antonio Di Gilio
mercoledì 16 novembre 2016
Cartelle per multe e tasse locali: anche per Adelfia sarà possibile rottamarle
Con il decreto legge fiscale, licenziato dalla Camera si apre l'opportunità della rottamazione delle cartelle di Equitalia.
In realtà il decreto in questione apre la possibilità di rottamare anche le cartelle di multe e tributi locali, anche per i comuni, come quello di Adelfia, che non si avvalgono di Equitalia.
"L’istanza di adesione per chiudere i conti con i concessionari della riscossione senza pagare sanzioni e interessi di mora, dovrà essere presentata entro il 31 marzo 2017. Limite che varrà anche per quanti hanno già depositato la domanda senza beneficiare delle modifiche parlamentari al decreto legge. Tra queste la possibilità di saldare in cinque rate anziché in quattro versando il 70% nel 2017 e il restante 30% nel 2018 e comunque entro il mese di settembre. Si apre poi la strada anche alle multe e ai tributi dei 4.500 Comuni che oggi non riscuotono più con Equitalia. "
In attesa dell'approvazione anche in Senato, si stabilisce una parità di trattamento tra contribuenti con cartelle nei confronti di Equitalia e coloro che al contrario hanno problemi con altri enti di riscossione
Antonio Di Gilio
lunedì 14 novembre 2016
Dal 15 novembre 2016 torna l'obbligo di catene a bordo. Attenti quando andate all'Auchan
Scatta dal 15 novembre l'obbligo di circolazione con pneumatici invernali o catene a bordo. La Direttiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2013 lo prevede per un periodo che va dal 15 di novembre al 15 di aprile. E' consentita una estensione temporale del periodo per strade o tratti che presentano condizioni climatiche particolari come ad esempio le strade di montagna a quote particolarmente alte. E' il caso della Regione Valle d'Aosta dove l'ordinanza vale tra il 15 ottobre al 15 aprile. Le ordinanze si applicano ai veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote ed i motocicli che, però, non possono circolare in caso di neve o ghiaccio sulla strada.
Anche se alle nostre latitudini vedere la neve è cosa assai rara, c'è un tratto delle strade che noi adelfiese utilizziamo frequentemente dove ricade l'obbligo.
E' il tratto della Bari-Taranto dal Bari-Centro in poi dove potrete rilevare il relativo segnale di obbligo.
Pertanto l'uscita di Casamassima utile per l'accesso all'Auchan è spesso pattugliata dalla polizia locale che, da quanto segnalato, spesso commina, correttamente la relativa sanzione.
Sanzione che è anche relativamente salata e può arrivare a oltre 300 euro
Pertanto Adelfia-online invita tutti a munirsi di catene a bordo delle auto e a guidare con prudenza
Antonio Di Gilio
martedì 25 ottobre 2016
Piove sul bagnato. Lo dott.ssa Rossini lascia Adelfia per Bitetto. Al suo posto Filippo Leuce
In un momento non facile per le casse del comune, la responsabile Finanze e Tributi, dott.ssa Rossini, decide di mettersi in aspettativa per riposizionarsi nello stesso ruolo presso il Comune di Bitetto.
Con determinazione 324/2016 l'amministrazione comunale prende atto di una scelta professionale e umana di voler, almeno momentaneamente, lasciare il Comune di Adelfia.
La dott.ssa Rossini è certamente persona assai competente nel settore e sicuramente la situazione diventa al quanto difficile da gestire in un momento in cui risultano assai compromesse le casse comunali.
Al suo posto con decreto sindacale n.48/2016 è stato nominato, quale dirigente del settore tributi, il sig. Filippo Leuce già responsabile del settore Affari Generali.
Come riporta lo stesso decreto, il sig, Leuce risulta avere le competenze necessarie in grado di sostituire la dott.ssa Rossini.
Nel merito, non conoscendo direttamente il sig. Leuce, sapendo per certo che è molto bravo nel suo settore, ho individuato il suo Curriculum Vitae che potete leggere QUI in quanto pubblico.
Lascio a voi lettori le valutazioni e vi chiedendo di immedesimarvi in un selezionatore di risorse umane, cercando di capire in cosa esattamente gli skills della posizione sono coerenti.
Adelfia on-line ringrazia la dott.ssa Rossini, soprattutto per aver sopportato il sottoscritto alle numerose PEC "minatorie" e dietro la costante "minaccia" di ricorerre a ANAC e ministeri.
Adesso questo onere ricadrà sul nuovo responsabile a cui faccio i migliori auguri di buon aggravio di lavoro, dato che si trova a dover dirigere ben due settori.
Antonio Di Gilio
lunedì 24 ottobre 2016
La bufala del milione di euro di avanzo e i conti a rischio. La via d'uscita è il piano di riequilibrio
E' il documento ufficiale dell'ormai ex dirigente ai tributi dott.ssa Rossini a metterlo nero su bianco.
Durante il Consiglio Comunale del 20 settembre alcuni consiglieri comunali di minoranza hanno presentato una interrogazione protocollata il giorno dopo. Da alcuni interventi degli ultimi giorni su Adelfia Senza Censura ho appreso che la responsabile della ragioneria ha già dato una risposta. Pertanto esercitando l’accesso civico ho richiesto tale relazione che mi è stata fornita e che potete leggere QUI.
La relazione è molto complessa, poiché ricostruisce vicende di vari anni in una materia di difficile comprensione per i non addetti ai lavori come la contabilità pubblica.
In breve.
Nel 2010, appena arrivata ad Adelfia la dr.ssa Rossini redige il rendiconto 2010, a gestione ormai chiusa e il bilancio 2011 sotto la guida del commissario Lapolla.
Dal rendiconto emergerebbe un avanzo di circa 1.000.000 di euro.
Richieste notizie ai settori su eventuali contenziosi che possono dar origine a richieste di somme non previste in bilancio, nessun responsabile o altri segnala tali situazioni.
A novembre l’amministrazione Antonacci, appena insediata, decide di destinare € 450.000 per spese d’investimento in particolare per il rifacimento di Piazza Leone. In assenza di vincoli sull’avanzo, il tecnico non può rifiutare il parere contabile favorevole alla destinazione dell’avanzo.
Nel settembre 2012, si rende necessario nuovamente attingere all’avanzo per coprire sentenze definitive per € 200.000. Sui debiti fuori bilancio riconosciuti nel periodo 2011-2016 attribuibili all'amministrazione precedente si è già parlato in un precedente articolo per un totale di € 516.941,55.
Quindi del famoso milione rimanevano circa 480.000 euro
Arriviamo al 2015 quando con l’entrata in vigore della nuova contabilità l’ente, come tutti gli altri, provvede al riaccertamento straordinario dei residui con le nuove regole contabili.
Dopo tale operazione l’ente costituisce il fondo crediti di dubbia esazione per circa € 370.000 (avanzo vincolato per scongiurare il rischio di una mancata riscossione) e ha ancora avanzo libero per circa € 300.000, destinato a investimenti.
Nel luglio 2015 presso l’ente si insedia il commissario ad acta per la quantificazione dell’esproprio Carelli Palombi.
Vicenda lunga e complessa che ovviamente si riverbera sul bilancio. L’ente costituisce un fondo, pari alla somma richiesta dal commissario, vincolando l’avanzo libero e una parte dell’avanzo investimenti, per mettere in sicurezza i conti di fronte all’eventuale sentenza di condanna al pagamento.
Con la delibera 54 del 31 maggio scorso vincola tutte le alienazioni a farsi fino al soddisfacimento di tale debito. Lo stesso progetto Agorà Sicure relativo alla Gabbia dei Leoni, di fatto non vedrà mai la luce di cui pure si è scritto perché senza parere contabile e in quanto ogni provento da vendite sarà utilizzato per i risarcimenti.
Dalla relazione, inoltre si rilevano altri accantonamenti e residui in relazione ad altri contenziosi e controversie intervenute in questi anni:
1) vicenda contenzioso Gdf suez per bollette elettriche e gas di cui praticamente nessuno sapeva;
2) vicenda Censum che, per i mancati riversamenti fu dichiarata decaduta ( la Censum in seguito è fallita e sui suoi conti sono in corso delle indagini da parte della guardia di finanza che nei giorni scorsi è stata anche ad Adelfia);
3) vicenda contenzioso impianti sportivi per il quale sono stati operati opportuni accantonamenti.
Riepilogando quindi la vecchia amministrazione Antonacci lascia nell’avanzo € 503.244,71 come fondo crediti dubbia esazione, che esistevano pure prima ma le norme non prevedevano misure cautelative purtroppo, € 271.600 per il contenzioso borgo antico, per un totale di € 774.841.
Altri 90.000 sono stati vincolati in bilancio con la delibera 54/2015, (arrivando così a 864.841), cosi come con la stessa delibera 54 sono state vincolate tutte le alienazioni a farsi al soddisfo dell’esproprio.
Ad oggi l’ente è esposto dall’ulteriore sentenza del Tar relativamente all’esproprio Carelli Palombi per 910.000 euro e per la sentenza relativa ad alcuni minori, contro il comune di Conversano e un istituto per € 350.000.
Tradotto, mentre si persegue la politica delle buste e degli sfalci, Adelfia deve affrontare seri problemi sui conti. E i cittadini se ne stanno rendendo conto con le difficoltà nel reperire le somme per le attività più semplici.
Vanno ricercate subito soluzioni che permettano all’ente di non collassare, provvedendo ad appositi accantonamenti ristrutturando profondamente la spesa.
Non da ultimo, sarebbe da prendere seriamente in conto la possibilità di avviare il piano di riequilibrio.
Questo piano, introdotto nel 2012, permette alle amministrazioni in difficoltà di spalmare i debiti fino a 10 anni, bloccare eventuali azione di esecuzione e i relativi interessi.
Ovviamente il costo sarebbe quella di un'amministrazione ammanettata in quanto:
a) a decorrere dall'esercizio finanziario successivo, riduzione delle spese di personale, da realizzare in particolare attraverso l'eliminazione dai fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del comparto, delle risorse di cui agli articoli 15, comma 5, e 26, comma 3, dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del 1° aprile 1999 (comparto) e del 23 dicembre 1999 (dirigenza), per la quota non connessa all'effettivo incremento delle dotazioni organiche;
b) entro il termine di un triennio, riduzione almeno del dieci per cento delle spese per prestazioni di servizi, di cui all'intervento 03 della spesa corrente;
c) entro il termine di un triennio, riduzione almeno del venticinque per cento delle spese per trasferimenti, di cui all'intervento 05 della spesa corrente, finanziate attraverso risorse proprie;
d) blocco dell'indebitamento, fatto salvo quanto previsto dal primo periodo del comma 8, lettera g), per i soli mutui connessi alla copertura di debiti fuori bilancio pregressi.
In altre parole sarebbe una sorta di amministrazione controllata, ma con notevoli risparmi per la collettività e la certezza di non dover vedere tagli sui servizi fondamentali
Antonio Di Gilio
venerdì 7 ottobre 2016
Referendum Costituzionale: cosa cambia e le ragioni del SI e del NO
Anche Adelfia on-line affronta la questione sulla riforma costituzionale cercando di analizzare in maniera quanto più oggettiva possibile le modifiche che vengono apportate alla nostra carta fondamentale.
La data prevista per il voto è il 4 dicembre e per allora avremo passato in rassegna le modifiche apportate articolo per articolo, valutando pro e contro dei cambiamenti, individuando le ragioni dei SI e del NO, travalicando le posizioni politiche ed entrando nel merito.
Su questo link potete leggere il documento ufficiale con tutte le modifiche
I primi articoli che analizziamo sono 48 e da 55 a 58
Gli articoli in questione entrano nel vivo della riforma, la rottura del bicameralismo perfetto. Gli elettori dalle prossime elezioni, qualora il referendum decretasse la vittoria del SI, voterebbero esclusivamente per la Camera dei Deputati. Le innovazioni su questa camera sono non poche.
Innanzitutto, costituzionalmente si enuncia che tutte le leggi elettorali devono promuovere l'equilibrio tra uomo e donna. Ciò implica che nessuna legge ordinaria elettorale non può non tener conto di questa innovazione, pena l'incostituzionalità.
Solo la Camera dei Deputati è l'organo preposto a dare la fiducia al governo e quindi a fornire l'indirizzo politico, oltre che legislativo. Pertanto la nostra Repubblica resta di natura parlamentare. Infatti nessuna norma relativa al governo viene modificata.
Il Senato, invece perde il potere di dare la fiducia, ma diventa un organo intermedio tra Senato e Regioni. Restano sue prerogative l'approvazione di leggi di natura costituzionale e partecipa all'implementazione delle norme europee nel nostro ordinamento.
Il numero dei deputati resta di 630 mentre il numero dei senatori scende da 315 a 100
di cui 95 quali rappresentanti degli organi regionali e comunali e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. La ripartizione dei Senatori è fatto in proporzione alla popolazione per Regione, ma nessuna Regione può avere meno di 2 senatori. Le due province autonome di Bolzano e Trento ne hanno 2 ciascuna.
Restano in carica per il tempo coincidente alla carica per cui sono stati eletti.
Le modalità della loro elezione dovrà essere approvata con apposita legge approvata dalle due camere.
Pertanto sarà a discrezione e per legge ordinaria il metodo di nomina che potrà spaziare dai listini bloccati fino a un sistema nominale in cui gli elettori decidono direttamente chi mandare al senato.
I fautori del SI sottolineano i risparmi dati dalla riduzione del numero dei senatori. oltre alla rottura con il bicameralismo perfetto, croce del sistema legislativo italiano sempre battuto da continui compromessi a causa di maggioranze risicate, soprattutto al senato.
In questo modo chi vince le elezioni avrà una maggioranza certa e potrà governare sul modello dei sindaci dei comuni
I fautori del NO al contrario non ritengono veritieri i dati sui risparmi, dato che sindaci e consiglieri provinciali dovranno essere rimborsati per i loro continui spostamenti. Inoltre si rischia un depotenziamento degli stessi a livello locale dovendo assolvere al doppio ruolo di consigliere/ sindaco e senatore.
Temono inoltre, un sistema presidenziale occulto in cui il capo del governo di fatto decide per la sua maggioranza.
Antonio Di Gilio
La data prevista per il voto è il 4 dicembre e per allora avremo passato in rassegna le modifiche apportate articolo per articolo, valutando pro e contro dei cambiamenti, individuando le ragioni dei SI e del NO, travalicando le posizioni politiche ed entrando nel merito.
Su questo link potete leggere il documento ufficiale con tutte le modifiche
I primi articoli che analizziamo sono 48 e da 55 a 58
Gli articoli in questione entrano nel vivo della riforma, la rottura del bicameralismo perfetto. Gli elettori dalle prossime elezioni, qualora il referendum decretasse la vittoria del SI, voterebbero esclusivamente per la Camera dei Deputati. Le innovazioni su questa camera sono non poche.
Innanzitutto, costituzionalmente si enuncia che tutte le leggi elettorali devono promuovere l'equilibrio tra uomo e donna. Ciò implica che nessuna legge ordinaria elettorale non può non tener conto di questa innovazione, pena l'incostituzionalità.
Solo la Camera dei Deputati è l'organo preposto a dare la fiducia al governo e quindi a fornire l'indirizzo politico, oltre che legislativo. Pertanto la nostra Repubblica resta di natura parlamentare. Infatti nessuna norma relativa al governo viene modificata.
Il Senato, invece perde il potere di dare la fiducia, ma diventa un organo intermedio tra Senato e Regioni. Restano sue prerogative l'approvazione di leggi di natura costituzionale e partecipa all'implementazione delle norme europee nel nostro ordinamento.
Il numero dei deputati resta di 630 mentre il numero dei senatori scende da 315 a 100
di cui 95 quali rappresentanti degli organi regionali e comunali e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. La ripartizione dei Senatori è fatto in proporzione alla popolazione per Regione, ma nessuna Regione può avere meno di 2 senatori. Le due province autonome di Bolzano e Trento ne hanno 2 ciascuna.
Restano in carica per il tempo coincidente alla carica per cui sono stati eletti.
Le modalità della loro elezione dovrà essere approvata con apposita legge approvata dalle due camere.
Pertanto sarà a discrezione e per legge ordinaria il metodo di nomina che potrà spaziare dai listini bloccati fino a un sistema nominale in cui gli elettori decidono direttamente chi mandare al senato.
I fautori del SI sottolineano i risparmi dati dalla riduzione del numero dei senatori. oltre alla rottura con il bicameralismo perfetto, croce del sistema legislativo italiano sempre battuto da continui compromessi a causa di maggioranze risicate, soprattutto al senato.
In questo modo chi vince le elezioni avrà una maggioranza certa e potrà governare sul modello dei sindaci dei comuni
I fautori del NO al contrario non ritengono veritieri i dati sui risparmi, dato che sindaci e consiglieri provinciali dovranno essere rimborsati per i loro continui spostamenti. Inoltre si rischia un depotenziamento degli stessi a livello locale dovendo assolvere al doppio ruolo di consigliere/ sindaco e senatore.
Temono inoltre, un sistema presidenziale occulto in cui il capo del governo di fatto decide per la sua maggioranza.
Antonio Di Gilio
venerdì 23 settembre 2016
Un'altra tegola del passato: i cittadini chiamati a rimborsare per altri 350.000 euro il Comune di Conversano
Non c'è pace per il neo sindaco Cosola. Non ha ancora digerito la sentenza del TAR Puglia sull'annosa vicenda area mercatale costata alle casse comunali 1 milione di euro, che già un'altra causa persa, direttamente dalla prima amministrazione a cui ha partecipato nel lontano 2001 si è abbattuta
Con sentenza n.1044/2016 del 24 luglio 2016 il Tribunale di Rimini
Questa tegola mette ulteriormente in difficoltà la traballante situazione finanziaria del comune di Adelfia che adesso deve trovare circa 800.000 euro per chiudere, come previsto dalla legge, almeno a saldo zero
La vicenda parte nel lontano 2002 e il Comune di Conversano ha pagato erroneamente un'associazione affinchè accogliesse due minori la cui famiglia risultava in difficoltà.
La nomra afferma che l'ente a farsi carico delle relative spese è quello di residenza delle persone accolte. I due minori alla data di ingresso nella struttura erano residenti ad Adelfia e pertanto il nostro paese è chiamato a rimborsare associazione e Comune di Conversano per il periodo 2002-2012 per un totale di quasi 350.000 euro.
In realtà la notizia è precedente a quella relativa all'area mercatale. La sentenza è del 24 luglio è stata pubblicata e quindi conosciuta dalla giunta in data 9 agosto solo 24 ore dopo, il 10 agosto la giunta delibera sulla partecipazione al bando per il recupero della Gabbia dei Leoni che ha fatto molto discutere in merito alla mancanza del visto di regolarità contabile.
Gabbia dei Leoni: dopo Antonacci anche Cosola alla ricerca della grande opera....senza i soldi
Insomma, un'altra patata bollente che cade nel calderone di quel famoso milione di avanzo di campagna elettorale memoria che tra un debito fuori bilancio e una condanna si è annullato e ha prodotto una voraggine.
Nel frattempo si continua, sul modello Antonacci ,a rincorrere progetti che nei migliori dei casi nonsi hanno i soldi per poterli finanziare, nei peggiori fanno solo danni.
L'importante è mettere in home page del sito comunale il progetto in CAD e parlare di una trasparenza che evidentemente è al quanto opaca.
Antonio Di Gilio
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