Antonacci negli ultimi 5 anni è stato un argine alla sindrome da prima donna che ha sempre contraddistinto certa sinistra "kashmir e martello"
Dopo oltre un mese Antonacci ha rilasciato una dichiarazione pubblicata su FB in cui annuncia la sua decisione definitiva sulla propria volontà di non ricandidarsi.
Non entro nel merito di una scelta personale e sicuramente ponderata, ma la domanda immediata è:
Cosa succede a sinistra? Chi è in grado di portare avanti un'idea di coalizione e/o di un progetto politico?
Nel bene o nel male la politica locale è ruotata intorno alla figura dell'attuale sindaco che ha calamitato sulla sua persona "le odi e i rimproveri" di estimatori e gufi.
Il concetto di destra e sinistra in salsa locale è stato sostituito, sulla falsa riga del berlusconismo, da pro e contro un' idea politica rappresentata da una persona che definirei "Antonacciana".
Il problema adesso si pone a sinistra, come 5 anni fa ha riguardato il centro-destra reduce dall'uscita di Cellino e che ancora oggi ne raccoglie i cocci.
Chi sostituirà, politicamente, la figura di Antonacci? Chi sarà in grado di creare una coalizione forte e capace di far convergere un'idea strutturata di amministrazione?
La sensazione è che si sia aperta la stagione del liberi tutti.
Le tante prime donne, che in questi anni non hanno mai osato sfidare la caratura di Antonacci ora affileranno i coltelli. Ricordo bene 5 anni fa (perchè io c'ero) come SEL dovette accettare supinamente la candidatura di Antonacci senza passare dalle primarie, perchè scontate, così dicevano.
Adesso è possibile che nella migliore delle ipotesi, questa volta si passi dalle primarie, ma considerato il livello di disaffezione saranno primarie noiose in cui saranno i numeri dei partiti (leggasi PD) a decretare il vincitore.(così come accaduto a Milano).
Inutile dire che saranno mesi in cui si disquisirà soltanto di nomi ( a destra come a sinistra).
Prepariamoci a 4 mesi di nulla, mentre Adelfia annaspa tra progetti mai nati
Antonio Di Gilio
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