Il dato che risulta da questa tornata elettorale è abbastanza eloquente: soltanto il 25% dell'elettorato vuole che l'amministrazione che ha governato Adelfia negli ultimi cinque anni continui a farlo, anche con un sindaco diverso da Antonacci. Come se non bastasse, il sindaco scelto al suo posto, il Dott. Ferrante, non è stato quello giusto, o per citare il suo slogan elettorale, la ricetta non è stata quella giusta. Al netto calo dei voti delle liste di centrosinistra, specialmente del PD, si è aggiunto il voto disgiunto che ha portato 444 voti in meno a Ferrante rispetto ai voti delle sue liste (2580 contro 3024). Un chiaro segnale, che non lascia spazio a dubbi, di chi ha voluto votare un suo candidato consigliere ma ha scelto un candidato sindaco diverso.
Dove è migrata gran parte di questi voti? Indubbiamente verso la De Palma, candidata del Movimento 5 Stelle, che ha ricevuto 457 voti in più della sua lista (1616 contro 1159). Se rispetto alle comunali del 2011 l'affluenza è calata ma non troppo, i voti persi dal centrosinistra hanno trovato una nuova casa: il M5S. Mentre alcuni hanno votato solo la candidata sindaco, lasciando la preferenza ai candidati del centrosinistra, altri se ne sono completamente allontanati, votando il Movimento, ritenendolo meno traumatico come alternativa. Diversamente da quello che accade per ogni altra lista, specialmente per le liste civiche dove sono i candidati a "portare" voti, oggi nel Movimento 5 Stelle accade l'esatto contrario. Infatti, un candidato del M5S, messo in qualsiasi altra lista civica, non potrebbe mai aspettarsi di prendere le stesse preferenze. Chi vota M5S esprime un voto di opinione, a prescindere da chi sia candidato. L'elettore vede la lista, poi sceglie un candidato e vota, come accade quando un comunista vede il rosso e ci mette sopra la X, a prescindere. Il risultato ottenuto dal Movimento ad Adelfia non conferma i voti delle Regionali dell'anno scorso e si vede al contrario sfuggire un migliaio di voti, ma è un risultato positivo, figlio comunque della sfiducia dei cittadini nell'operato dell'amministrazione Antonacci. Diversamente, è probabile che i pentastellati non sarebbero andati oltre poche centinaia di voti, e in tanti sarebbero tornati a votare a sinistra tre giorni fa. Ad ogni modo, il Movimento 5 Stelle esprimerà un consigliere di opposizione, e sarà proprio la De Palma a meno che non rinunci a favore del primo della sua lista.
Un consigliere lo esprimerà anche la coalizione di Giuseppe Caringella, al quale spetta un seggio come candidato sindaco perdente, avendo raggiunto i numeri necessari. Come il Movimento 5 Stelle, la coalizione di Caringella non poteva sperare oggettivamente in un risultato migliore.
Un risultato ancor più negativo lo ha avuto il candidato sindaco Di Nanna, le cui liste non hanno raggiunto i voti necessari a far scattare il consigliere, essendosi fermate a soli 382 voti. Con il disgiunto ha guadagnato comunque un centinaio di voti in più rispetto alle tre liste che lo sostenevano. Si tratta di una sconfitta sonora, di un progetto politico sostenuto da meno di cinquecento elettori, che ha portato ad un fallimento e difficilmente ne vedremo una sua riproposizione in questi termini in futuro.
Chi oggi guarda al futuro con ottimismo è la coalizione di Cosola, che non è andata troppo lontana dalla vittoria al primo turno e si prepara al ballottaggio consapevole di essere ad un passo dalla vittoria, ma di non aver già vinto. I suoi 4633 voti non sono bastati a raggiungere il 50% + 1 dei voti. Sarà sufficiente riconfermare lo stesso risultato del primo turno,e addirittura potrà anche permettersi di perdere qualche centinaio di voti, per ottenere più del 50% il 19 giugno, mettendo in conto anche il fisiologico calo dell'affluenza al ballottaggio. I sostenitori di Cosola vivono con entusiasmo questi giorni che ci separano dall'elezione del nuovo sindaco, mentre dal versante opposto con tutta probabilità il deludente risultato ha sfiduciato l'ambiente. Sarà difficile vedere apparentamenti al ballottaggio, perché da un lato Cosola ha già i numeri per vincere e non ha bisogno di ulteriori sostegni, e dall'altro lato perché la coerenza del candidato Ferrante difficilmente permetterà l'alleanza con la stessa forza politica da lui rifiutata. Dal canto suo, il Movimento 5 Stelle non fa alleanze ufficiali con nessuno. Avendo piena libertà di decidere, la sensazione è che buona parte dei sostenitori di Caringella possa optare per Cosola, mentre difficilmente la fuga di voti dal centrosinistra verso i 5 stelle tornerebbe indietro, e addirittura anche lì Cosola potrebbe trovare qualche sostenitore.
Il ballottaggio ha il suo chiaro favorito, ma la partita non è ancora chiusa, perché i ribaltamenti si verificano e la stessa Adelfia lo ha già vissuto nel 2006, quando Cellino Nicassio si presentò al ballottaggio da secondo, vincendo poi ampiamente contro il suo avversario. Ancora pochi giorni e Adelfia avrà il suo nuovo sindaco. Dare seguito a questa amministrazione o cambiare? Al primo turno, Adelfia ha già dato un chiaro segnale di quello che vuole.
Vincenzo Prudente
mercoledì 8 giugno 2016
Centrosinistra a pezzi, Cosola vede la vittoria all'orizzonte
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