Venerdì 5 aprile si è svolta regolamente la conferenza sul Piano Urbanistico Generale, lo strumento di disciplina urbanistica di cui finalmente anche il nostro Comune si doterà.
La cittadinanza sembrava aver ben risposto all'annuncio della conferenza, salvo poi scoprire che il buon numero di persone presenti era composto per gran parte da tecnici, ingegneri e altri più o meno coinvolti nell'argomento.
Ad intervenire c'erano il sindaco Antonacci, l'ingegner Ronzino e l'architetto Fuzio, che si è occupato in questi anni della realizzazione del PUG.
L'impressione che ho avuto è che sia stata organizzata una conferenza "per pochi", cioè per chi già conosceva bene l'argomento o chi era stato coinvolto (ed era rimasto scontento) delle modifiche apportate al PUG. Dopo due ore di conferenza, ho lasciato l'aula senza aver imparato nulla più di quello che già sapevo.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare l'architetto illustrare i vari elaborati per renderli comprensibili per me e tanti altri. Nel PUG si può vedere come ci siano edifici che hanno una rilevanza storica nel nostro paese e che per questo vanno tutelati, perché non parlarne? Ci sono aree con importanza archeologica, e pochi lo sanno. Ci sono aree con vincoli architettonici, e non lo sa nessuno. Ci sono aree in cui vedremo sorgere case e giardini nel futuro e altre in cui non verrà costruito niente.
Duole, d'altra parte, affermare che i cittadini adelfiesi non perdono mai occasione per dimostrarsi noncuranti e disinteressati a qualsiasi evento. A chi chiedeva della partecipazione, l'architetto Fuzio ha marcato come le osservazioni sul PUG arrivate al Comune di Adelfia in tutti questi anni si possano contare sulle dita di una mano (solo 3 osservazioni formali!), a fronte delle centinaia di osservazioni pervenute agli Uffici Tecnici di altri Comuni a qualche chilometro di distanza dal nostro. Sarà che siamo un paese che accoglie tutto col sorriso sulle labbra, sarà che osservazioni da fare non ce ne fossero, o sarà che da noi le osservazioni si fanno privatamente agli amici, chi lo sa. Non c'è ombra di dubbio, però, che il popolo adelfiese sia un popolo a maggioranza di menefreghisti e di egoisti, che si muovono solo quando ci sono interessi personali.
Sapete, dopotutto non posso biasimare più di tanto l'amministrazione, quando organizza eventi come quello di venerdì. In fin dei conti, di fronte a tanta negligenza, quello che è più naturale fare è rispondere esclusivamente a chi pone domande, senza preoccuparsi più di tanto del resto, che non sa e che non vuole sapere.
Il problema è che a subire i danni di questo modo di fare e di essere è chi, nel suo piccolo, cerca invece di imparare e conoscere per un semplice arricchimento culturale. Il risultato è che ci si sente sempre di più come pesci fuor d'acqua, paesani fuori ma forestieri dentro.
Vincenzo Prudente
martedì 9 aprile 2013
Una conferenza inutile per un popolo menefreghista
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