La Regione Puglia dice stop al rinvio per l'ecotassa. Rimandata dal 1°gennaio 2013 al 1° gennaio 2014, la nuova ecotassa si sta abbattendo sui comuni che continuano ostinatamente a non partire con il riciclaggio.
Le nuove ecotasse saranno
determinate secondo i livelli di differenziata e il rispetto di 4
indicatori di qualita (adeguamento dei contratti di servizio che non
raggiungono le percentuali previste di raccolta differenziata; elevata
qualità della frazione organica raccolta; elevata qualità della
raccolta imballaggi; elevata qualità del sistema di monitoraggio e
controllo della raccolta differenziata) Pertanto le ecotasse adottate saranno le seguenti
I comuni che supereranno il 60% pagheranno un importo pari a 2,9 euro a tonnellata e rispettando tutti gli indicatori di qualità
Tra il 60% e il 40% di differenziata si pagherà 5,8 euro a tonnellata e rispetto di tre indicatori
Dal 30 al 40% di RD il costo sarà di 19,77 euro a tonnellata e rispetto di due indicatori
Meno del 30% di RD il costo sarà di 22,59 euro per ogni tonnellata conferita in discarica nel rispetto di un solo indicatore.
Meno del 30% e nessun indicatore rispettato, infine, porterà all'aliquota massima e cioè 25,82 euro per tonnellata.
Nel 2013 l'ecotassa è stata di 7,5 euro a tonnellata
Inutile dire ad oggi Adelfia dove si colloca. Nel 2013 non abbiamo raggiunto nemmeno il 10 %.
Pertanto se nel 2013 la tassa in questione ci è costata circa 50.000 euro nel 2014 lieviterà alla cifra di 182.000 euro (+350%) che sul costo complessivo del ciclo dei rifiuti ( e quindi sulla relativa tassa rifiuti) significa +7%.
Tuttavia la Regione Puglia tende una mano. Ai comuni che nei primi 6 mesi del 2014 miglioranno la raccolta differenziata di un "facile" 5% non sarà prevista l'applicazione della nuova ecotassa e pagheranno la stessa del 2013. QUI la nota della Regione Puglia.
Insomma amministrazione in primis e cittadini dovranno fare una corsa contro il tempo onde evitare un ulteriore aggravio sulla spesa dei rifiuti. Riusciremo a raggiungere l'obiettivo del 16%.
Antonio Di Gilio
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