Dopo l'aumento con punte del 60% della vecchia TARES nel 2013, quest'anno è la TASI a far lievitare il conto. La ragnatela di imposte, in grado di mettere in crisi anche il miglior consulente, per il contribuente adelfiese si riduce a un semplice aumento.
Per conoscere le aliquote clicca QUI
Ovviamente le casistiche di contribuenti sono infinite ed è praticamente impossibile avere un quadro complessivo.
Tuttavia ho prodotto 3 simulazioni di contribuenti tipo della nostra realtà in grado di dare il segno di ciò che sta accadendo.
Le imposte prese in esame sono tutte quelle locali: TASI, IMU, TARI e IRPEF comunale mentre i contribuenti sono:
- Famiglia di 3 membri, monoreddito, con reddito lordo di € 20.000, con casa di proprietà di 100 mq e rendita catastale di € 500
- Supermercato di 1000 mq con rendita catastale di € 4.500
- Ristorante di 350 mq con rendita di € 1.000
Come è possibile verificare nella tabella, sono le famiglie a pagare il prezzo dell'aumento. La stessa famiglia tipo passa da 397 euro versate nel 2013 a ben 515 euro del 2014 con un aggravio di 120 euro pari a + 30%
Magari, non sembra una cifra impossibile, ma la famiglia in esame ha un reddito tra i 1.000 e i 1.100 euro.
Più limitati gli aumenti per i supermercati ( quasi +5%) e per le pizzerie ( più del 3%).
Ma per queste categorie sono i valori assoluti a impressionare con gli oltre 13.000 euro per i supermercati e gli oltre 4.000 delle pizzerie e ristoranti.
Insomma si conferma ancora una volta la totale mancanza di una visione politica sul versante della fiscalità locale. Ancora una volta sono le famiglie a pagare il conto e a riempire lo stomaco dell'amministrazione pubblica locale che già tra il 2008 e il 2013 si è ingrassata di oltre 1 milione di euro (clicca QUI) e ha raddoppiato la pressione fiscale.
Insomma, l'amministrazione continua a spremere i cittadini e le famiglie offrendo servizi al quanto discutibili.
Continuanono ad aumentare gli incassi e la spesa corrente non si arresta. Insomma ancora per quanto ci riterrete degli sportelli bancomat?
Antonio Di Gilio
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