La campagna elettorale è un periodo molto più delicato di quanto si possa pensare, durante il quale la comunicazione e la pubblicità sono, giustamente, limitate dalla legge al minimo indispensabile, per assicurare pari opportunità ad ogni espressione politica che partecipa alle elezioni.
Adelfia, però, sembra essere al di fuori di questa disciplina.
Dopo la creazione del sito "adelfiaexsapa.it", nel quale l'amministrazione scrive messaggi politici nonostante l'art. 9 della Legge n. 28/2000 vieti lo svolgimento di attività di comunicazione ad eccezione di quelle indispensabili ed in forma impersonale successivamente alla convocazione dei comizi elettorali, la mia attenzione è stata catturata dai manifesti affissi su alcune bacheche pubbliche che riportano un'intervista al sindaco Antonacci, candidato al Senato.
I manifesti si trovano in Corso Umberto I nei pressi del Monumento ai caduti, in Piazza Roma e, udite udite, all'interno dello spiazzale antistante la Casa Comunale.
Per intenderci, questo:
Mi sono chiesto se fosse regolare la presenza di una innegabile propaganda elettorale finalizzata ad incidere sulla determinazione volitiva degli elettori, in luce di un "valore aggiunto" della carica di parlamentare per Adelfia.
Dopo qualche ricerca ho trovato la Legge n. 212 del 4 aprile 1956 in materia di disciplina della propaganda elettorale, che all'articolo 1 regola le affissioni in luogo pubblico.
Questa mattina mi sono recato dal Comandante della Polizia Municipale per chiedere spiegazioni sulla legge e quindi sulla regolarità dei manifesti. Il Comandante non era informato e mi ha suggerito di recarmi presso l'ufficio elettorale. Ci sono andato, ho posto le stesse domande, e dopo qualche telefonata e consultazione, mi è stato detto che effettivamente quei manifesti violano la legge, e che pertanto, dopo opportuna segnalazione al comando della Polizia Municipale, bisognerà provvedere all'oscuramento degli stessi.
Con me c'era il consigliere Biagio Cistulli che ha già provveduto alla segnalazione.
Non ho nulla di personale contro il giornale che ha affisso i manifesti, e non ho neanche interessi in gioco. Ho già avuto modo di confrontarmi serenamente con un rappresentante della testata giornalistica. Ma la legalità ed il rispetto delle regole vengono prima di tutto.
Vincenzo Prudente
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