La Regione Puglia dice stop al rinvio per l'ecotassa. Rimandata dal 1°gennaio 2013 al 1° gennaio 2014, la nuova ecotassa si sta abbattendo sui comuni che continuano ostinatamente a non partire con il riciclaggio.
Le nuove ecotasse saranno
determinate secondo i livelli di differenziata e il rispetto di 4
indicatori di qualita (adeguamento dei contratti di servizio che non
raggiungono le percentuali previste di raccolta differenziata; elevata
qualità della frazione organica raccolta; elevata qualità della
raccolta imballaggi; elevata qualità del sistema di monitoraggio e
controllo della raccolta differenziata) Pertanto le ecotasse adottate saranno le seguenti
I comuni che supereranno il 60% pagheranno un importo pari a 2,9 euro a tonnellata e rispettando tutti gli indicatori di qualità
Tra il 60% e il 40% di differenziata si pagherà 5,8 euro a tonnellata e rispetto di tre indicatori
Dal 30 al 40% di RD il costo sarà di 19,77 euro a tonnellata e rispetto di due indicatori
Meno del 30% di RD il costo sarà di 22,59 euro per ogni tonnellata conferita in discarica nel rispetto di un solo indicatore.
Meno del 30% e nessun indicatore rispettato, infine, porterà all'aliquota massima e cioè 25,82 euro per tonnellata.
Nel 2013 l'ecotassa è stata di 7,5 euro a tonnellata
Inutile dire ad oggi Adelfia dove si colloca. Nel 2013 non abbiamo raggiunto nemmeno il 10 %.
Pertanto se nel 2013 la tassa in questione ci è costata circa 50.000 euro nel 2014 lieviterà alla cifra di 182.000 euro (+350%) che sul costo complessivo del ciclo dei rifiuti ( e quindi sulla relativa tassa rifiuti) significa +7%.
Tuttavia la Regione Puglia tende una mano. Ai comuni che nei primi 6 mesi del 2014 miglioranno la raccolta differenziata di un "facile" 5% non sarà prevista l'applicazione della nuova ecotassa e pagheranno la stessa del 2013. QUI la nota della Regione Puglia.
Insomma amministrazione in primis e cittadini dovranno fare una corsa contro il tempo onde evitare un ulteriore aggravio sulla spesa dei rifiuti. Riusciremo a raggiungere l'obiettivo del 16%.
Antonio Di Gilio
sabato 28 dicembre 2013
mercoledì 25 dicembre 2013
Immobili comunali, ma non dovevano essere sgomberati?
In data 1° ottobre 2013 scrivevo il seguente post dal titolo " Immobili comunali e comodato gratuito. Finalmente messa la parola fine..." in cui plaudivo l'amministrazione del coraggio dimostrato con la fine dei comodati gratuiti dati alle associazioni in regime di prorogatio (vicenda che vi invito a leggere)
La delibera di giunta n. 118/2013 affermava " - che con lettere raccomandate n.........del 17 maggio 2013 le suddette associazioni ( Ass.Naz. Carabinieri, Pleiadi, Pro-Loco, Donatori sangue ) sono state invitate a lasciar liberi e sgombri i locali di proprietà comunale nel periodo che intercorre tra il 30.09.2013 e 31.10.2013 atteso che le relative convenzioni sono scadute".
Da Milano attendevo che finalmente, sempre come indicato in delibera, si avviasse l'iter per la nuova assegnazione.
Tuttavia, sono tornato per le feste e cosa scopro? Che a distanza di ben due mesi dalla data ultima di sgombero, le associazioni sono ancora tutte lì e di bandi per la reassegnazione nemmeno l'ombra.
Non so dove sia scattato il cortocircuito. Sarà che nella delibera si è usato il termine "invitate" invece di "obbligate", fatto sta che al 23 dicembre 2013 le associzioni con tanto dei loro loghi erano nel pieno possesso degli immobili di Conte Sabini .
Nessuno si è degnato di andare a chiudere quegli immobili nell'attesa della riassegnazione. Riassegnazione non dovuta perchè il sottoscritto odia le associazioni, come qualcuno ha insinuato, ma semplicemente perchè ho il forte senso della giustizia sociale e da un valore essenziale agli atti dello stato (che siano leggi costituzionali, nazionali o semplici regolamenti).
Perchè non si può chieder ai cittadini di pagare giustamente le tasse locali (IMU, TARES, conguagli IRPEF) e poi gestire la cosa pubblica in sfregio degli atti che l'amministrazione stessa delibera.
Le foto sono state scattate in questi giorni ( lo potete vedere dai cartelloni natalizi) e le porte dei locali sono aperte e c'è un gran via vai di gente.
Siamo al giro di boa di questa amministrazione,sarebbe ora di mettere dritta la barra
Antonio Di Gilio
PS Buon Natale
martedì 17 dicembre 2013
Adelfia 2042...le proiezioni della comunità che sarà
Fare delle proiezioni è un'operazione al quanto difficile. Le variabili in gioco sono tante e praticamente impossibili da prevedere, ma i trend passati possono aiutare a comprendere i fenomeni in atto con una visione di lungo periodo.
Conoscere verso quale strada ci stiamo incanalando può aiutare nella individuazione di politiche efficaci in grado di correggere alcune distorsioni in atto.
Partiamo dalla popolazione residente. Nel 2042, la popolazione adelfiese dovrebbe aggirarsi intorno alle 19.000 unità.
La crescita presuntiva, per decennio è di circa 3,4%, ossia a una media dello 0,34% annuo. Insomma fra 30 anni la nostra comunità, con molta probabilità sarà interamente assorbita dall'area metropolitana del capoluogo, diventando una frazione di fatto. Sarà compito della politica locale riuscire ad evitare che la nostra comunità diventi sostanzialmente un quartiere dormitorio, spogliato di ogni propria connotazione sociale e culturale.
La crescita presuntiva, per decennio è di circa 3,4%, ossia a una media dello 0,34% annuo. Insomma fra 30 anni la nostra comunità, con molta probabilità sarà interamente assorbita dall'area metropolitana del capoluogo, diventando una frazione di fatto. Sarà compito della politica locale riuscire ad evitare che la nostra comunità diventi sostanzialmente un quartiere dormitorio, spogliato di ogni propria connotazione sociale e culturale.
Ma passiamo a un'altra proiezione interessante. Ossia la composizione per fascia di età. Già nel corso degli ultimi 10 anni si è visto un ribaltamento delle forze in gioco. Se nel 2002 gli under 14 superavano gli over 65 in un rapporto di 14,5% a 17%, nel 2013 i dati si sono completamente invertiti.
Nel 2042, quando chi vi scrive sarà sulla soglia di ingresso nella categoria over 65, ben il 27% degli adelfiesi sarà ultrasessantacinquenne e meno del 9% avrà meno di 14 anni. Il dato è linea con i dati nazionali, dove 1 su 3 avrà più di 65 anni.
Terminiamo con i dati di proiezione della popolazione straniera residente ad Adelfia. I dati, sono in crescita e se nel 2013 gli stranieri non raggiungevano il 2% della popolazione totale, nel 2042 più di un adelfiese su 4 sarà straniero o figlio di seconda generazione.
Un dato che già in molte parti d'Italia è stato quasi raggiunto. A Brescia il 24% dei residenti è straniero già oggi. Questo ultimo dato mette in luce che ci stiamo avviando verso una società multietnica, parola inflazionata ma che merita un'analisi approfondita. Su 19.000 adelfiesi, 5.000 saranno stranieri e saranno anche proporzionalmente la parte più giovane della popolazione, mentre gli italiani quella con un età media più avanzata.
Questo comporterà due elementi fondamentali e che la politica dovrà essere in grado di affrontare. Politiche di integrazione serie e mirate, ma cosa ancora più importante una visione realmente laica della società.
Chi mi conosce sa che sono ateo e mal digerisco le ingerenze di alcuni riti cattolici all'interno delle istituzioni pubbliche, a mio avviso clericali. Tuttavia, non vorrei domani trovarmi nella condizione di combattere contro altre egemonie confessionali e/o culturali, perchè se dovessi estendere queste proiezioni al 2060 o 2070 ( ossia dopodomani), per qualche radicale e integralista della razza potrebbe far veramente paura il risultato
Sono convinto che solo rispettando oggi il credo di tutti, si potrà pretendere lo stesso trattamento quando le forze in gioco saranno cambiate (o potrebbero essere cambiate).
Antonio Di Gilio
lunedì 9 dicembre 2013
Caro PD adelfiese, cara maggioranza...i forconi sono dietro la porta.
Nel giugno del 2012 scrissi questo post dal titolo
"Lettera aperta alla classe politica locale: attenzione, se non si cambia si rischiano i forconi."
nel quale segnalavo come, la mancanza di un disegno e di una progettualità politica stesse minando dalle fondamenta il consenso che questa maggioranza aveva costruito negli anni e l'aveva portato a una vittoria travolgente nel 2011.
In quel post indicavo alcune carenze sull'inerzia politica, ancor prima che amministrativa, che caratterizzavano l'azione di governo della città.
I regolamenti scritti e approvati risultano lettera morta, mentre si chiedono sacrifici alla popolazione con inasprimento della tassazione locale.
Insomma a mio modestissimo parere, non riesco a intravedere un segnale forte di cambiamento, ma solo e semplice gattopardismo.
Dovrebbero far riflettere gli ultimi risultati delle primarie locali per la nomina del segretario nazionale. Se nel 2009 a eleggere Bersani e i suoi sfidanti si recarono 1.634 elettori del PD , nel 2013 solo 761 sono stati gli adelfiesi che ancora credono nel progetto. Insomma un crollo verticale di oltre il 50% a livello locale contro una tenuta a livello nazionale.
Se poi confrontiamo i due risultati in base alle aree di appartenenza dentro il PD, si nota un forte ridimensionamento dell'area di appartenenza dell'attuale sindaco.
Insomma se Letta piange a Roma, il nostro sindaco non ha molto da ridere ad Adelfia. Prenderei seriamente in considerazione questi dati, ennesima dimostrazione dopo le politiche di 10 mesi fa che qualcosa si è rotto nel rapporto centro-sinistra e la popolazione
Il post innanzi indicato, si chiudeva come il rischio del fallimento politico, potesse portare la gente a prendere i "forconi". Purtroppo mi risulta che i forconi siano arrivati sulla tangenziale sud di Bari. Insomma dietro alla porta di casa
Antonio Di Gilio
giovedì 5 dicembre 2013
Bomba TARES....l'ultima rata va pagata entro il 16.12.2013
La TARES è normativamente morta, in quanto sostituita nel 2014 da non si sa quale acronimo, ma da gli ultimi colpi di coda al contribuente, adelfiese(!!).
La delibera e il regolamento votato da giunta e consiglio comunale, prevedeva come scadenza dell'ultima rata quella del 28.02.2014. Purtroppo quella data è nulla.
Il dipartimento delle finanze con risoluzione n. 10/2013 del 2/12/2013 ha risposto alla richiesta proposta dal comune di Cittiglio (VA) in merito alla possibilità di posticipare la data di scadenza. Il dipartimento ha risposto picche. Infatti come riporta il documento " Si ricorda che la scadenza del versamento non può essere stabilita oltre la data del 16 dicembre 2013".
Pertanto i cittadini adelfiesi, che pensavano di usare la tredicesima per fare i regali devono sapere, a meno di modifiche dell'ultimo minuto, che il 16 dicembre va pagata la TARES.
Ma entriamo nel dettaglio:
La risoluzione. 9/DF del 9 settembre 2013 al punto 2 riportava "va sottolineato che l’art. 5 del D. L. n. 102 del 2013, ai commi da 1 a 3, riconosce al comune la possibilità di approvare il regolamento di disciplina del tributo anche secondo principi diversi da quelli previsti dall’art. 14 del D.L. n. 201 del 2011 e che tale facoltà può essere esercitata dall’ente locale entro il termine previsto per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013, che il comma 1 dell’art. 8 dello stesso D. L. n. 102 del 2013 ha differito al 30 novembre 2013. Tale situazione di carattere eccezionale giustifica un’eventuale posticipazione al 2014 della scadenza per il pagamento delle rate della TARES, fermo restando, come precisato al paragrafo 1, l’obbligo di versamento della maggiorazione nell’anno 2013 e fermo restando l’accertamento contabile nell’esercizio 2013." Qualcuno avrà pensato che era possibile prorogare la TARES. Solo che non hanno letto un passaggio che riscrivo" fermo restando, come precisato al paragrafo 1, l’obbligo di versamento della maggiorazione nell’anno 2013 e fermo restando l’accertamento contabile nell’esercizio 2013." Ossia, che la parte relativa alla maggiorazione di competenza statale doveva comunque essere pagata entro il 16 dicembre.
Ad avvallorare la mia tesi questo articolo dell'IFEL in cui leggiamo
"Le Finanze hanno spiegato che la data del 16 dicembre è obbligatoria per le regole generali sui versamenti (articolo 18 del Dlgs 241/1997), ma nelle amministrazioni questo vincolo fa storcere il naso perché impone un doppio invio (e quindi costi doppi) nei tanti Comuni che hanno previsto date diverse per l'ultima rata, per esempio il 30 dicembre o i primi mesi del 2014."
Pertanto ammettendo la confusione, sin da settembre (data dell'articolo) si sarebbe dovuto sapere che almeno la maggiorazione TARES di competenza statale doveva essere pagata il 16.12.2013. Producendo di converso doppi costi di invio. Ma ad Adelfia di questa eventuale lettura della norma non c'è nulla.
I responsabili di questo fulmine al ciel sereno sono innanzitutto un governo sclerotico, amministrazioni locali e una pubblica amministrazione che fanno acqua da tutte le parti. Come mai al Comune di Cittiglio si sono posti la domanda se era legittimo posticipare una tassa che in parte produceva gettito per lo stato centrale e ad Adelfia NO?
Non solo, sono arrivati alle date ultime per approvare il bilancio e sbagliare in maniera così clamorosa.
Paghiamo le tasse per avere questa qualità di servizi? E adesso a meno di 10 giorni come si fa, amministrativamente parlando a mandare i bollettini a tutti i cittadini? Grazie per il regalo di natale e auguri.
Ma io sono un populista
Antonio Di Gilio
La delibera e il regolamento votato da giunta e consiglio comunale, prevedeva come scadenza dell'ultima rata quella del 28.02.2014. Purtroppo quella data è nulla.
Il dipartimento delle finanze con risoluzione n. 10/2013 del 2/12/2013 ha risposto alla richiesta proposta dal comune di Cittiglio (VA) in merito alla possibilità di posticipare la data di scadenza. Il dipartimento ha risposto picche. Infatti come riporta il documento " Si ricorda che la scadenza del versamento non può essere stabilita oltre la data del 16 dicembre 2013".
Pertanto i cittadini adelfiesi, che pensavano di usare la tredicesima per fare i regali devono sapere, a meno di modifiche dell'ultimo minuto, che il 16 dicembre va pagata la TARES.
Ma entriamo nel dettaglio:
La risoluzione. 9/DF del 9 settembre 2013 al punto 2 riportava "va sottolineato che l’art. 5 del D. L. n. 102 del 2013, ai commi da 1 a 3, riconosce al comune la possibilità di approvare il regolamento di disciplina del tributo anche secondo principi diversi da quelli previsti dall’art. 14 del D.L. n. 201 del 2011 e che tale facoltà può essere esercitata dall’ente locale entro il termine previsto per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013, che il comma 1 dell’art. 8 dello stesso D. L. n. 102 del 2013 ha differito al 30 novembre 2013. Tale situazione di carattere eccezionale giustifica un’eventuale posticipazione al 2014 della scadenza per il pagamento delle rate della TARES, fermo restando, come precisato al paragrafo 1, l’obbligo di versamento della maggiorazione nell’anno 2013 e fermo restando l’accertamento contabile nell’esercizio 2013." Qualcuno avrà pensato che era possibile prorogare la TARES. Solo che non hanno letto un passaggio che riscrivo" fermo restando, come precisato al paragrafo 1, l’obbligo di versamento della maggiorazione nell’anno 2013 e fermo restando l’accertamento contabile nell’esercizio 2013." Ossia, che la parte relativa alla maggiorazione di competenza statale doveva comunque essere pagata entro il 16 dicembre.
Ad avvallorare la mia tesi questo articolo dell'IFEL in cui leggiamo
"Le Finanze hanno spiegato che la data del 16 dicembre è obbligatoria per le regole generali sui versamenti (articolo 18 del Dlgs 241/1997), ma nelle amministrazioni questo vincolo fa storcere il naso perché impone un doppio invio (e quindi costi doppi) nei tanti Comuni che hanno previsto date diverse per l'ultima rata, per esempio il 30 dicembre o i primi mesi del 2014."
Pertanto ammettendo la confusione, sin da settembre (data dell'articolo) si sarebbe dovuto sapere che almeno la maggiorazione TARES di competenza statale doveva essere pagata il 16.12.2013. Producendo di converso doppi costi di invio. Ma ad Adelfia di questa eventuale lettura della norma non c'è nulla.
I responsabili di questo fulmine al ciel sereno sono innanzitutto un governo sclerotico, amministrazioni locali e una pubblica amministrazione che fanno acqua da tutte le parti. Come mai al Comune di Cittiglio si sono posti la domanda se era legittimo posticipare una tassa che in parte produceva gettito per lo stato centrale e ad Adelfia NO?
Non solo, sono arrivati alle date ultime per approvare il bilancio e sbagliare in maniera così clamorosa.
Paghiamo le tasse per avere questa qualità di servizi? E adesso a meno di 10 giorni come si fa, amministrativamente parlando a mandare i bollettini a tutti i cittadini? Grazie per il regalo di natale e auguri.
Ma io sono un populista
Antonio Di Gilio
mercoledì 20 novembre 2013
Calcola la TARES. Un foglio excel che vi metto a disposizione
Il consiglio comunale sta approvato il piano finanziario per la TARES indicando le aliquote adottate per ogni tipo di utenza sia domestica che non domestica.
Calcolare la nuova tassa è più complesso rispetto alla vecchia TARSU. Infatti, non si devono considerare solo i mq della superficie dell'immobile, ma anche il numero di componenti.
Per questo mi sono adoperato a produrre un file excel in grado di indicarvi gli importi che ognuno di voi sarà chiamato a pagare per l'intera tassa.
Ovviamente il file è a titolo puramente dimostrativo e non vuole essere strumento per avere l'importo reale da pagare.
Il suo uso è al quanto semplice. Nel primo foglio "utenze domestiche" basterà inserire il numero di componenti del nucleo familiare e la superficie occupata. Immediatamente vi sarà indicato l'importo della TARES. Come chicca vi ho inserito anche i dati del 2012 per ottenere un confronto con la TARSU.
Nel secondo foglio "utenze non domestiche", invece, dovrete inserire la categoria dell'attività economica e la superficie. Le formule inserite provvederanno a calcolare la TARES.
Ovviamente, potete inserire anche i giorni di effettivo utilizzo dell'immobile.
Infine, per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 10.000 euro o con un portatore di handicap al 100% è prevista un'ulteriore riduzione sulla tassa pari al 30%
Alcune considerazione a margine dopo aver analizzato il piano finanziario. Innanzitutto, il comune ha inserito un ulteriore soggetto obbligato al pagamento della TARES (la categoria 31) e sono tutti i locali non finalizzati ad attività economica, non previsti nel 2012. In merito ho qualche perplessità, sulla possibilità dell'istituzione di questa ulteriore categoria rispetto a quelle già previste.
In secondo luogo c'è un aspetto contabile che non mi quadra. Dal prospetto finanziario risulta che gli incassi della TARES ammontano a € 2.331.119. Tuttavia nel bilancio di previsione è previsto, invece, un incasso pari a € 2.420.420. Insomma c'è una differenza, negativa, di € 89.300. Premettendo che ho competenze limitate sul bilancio pubblico, sarebbe opportuno rivedere i calcoli.
Antonio Di Gilio
Calcolare la nuova tassa è più complesso rispetto alla vecchia TARSU. Infatti, non si devono considerare solo i mq della superficie dell'immobile, ma anche il numero di componenti.
Per questo mi sono adoperato a produrre un file excel in grado di indicarvi gli importi che ognuno di voi sarà chiamato a pagare per l'intera tassa.
Ovviamente il file è a titolo puramente dimostrativo e non vuole essere strumento per avere l'importo reale da pagare.
Il suo uso è al quanto semplice. Nel primo foglio "utenze domestiche" basterà inserire il numero di componenti del nucleo familiare e la superficie occupata. Immediatamente vi sarà indicato l'importo della TARES. Come chicca vi ho inserito anche i dati del 2012 per ottenere un confronto con la TARSU.
Nel secondo foglio "utenze non domestiche", invece, dovrete inserire la categoria dell'attività economica e la superficie. Le formule inserite provvederanno a calcolare la TARES.
Ovviamente, potete inserire anche i giorni di effettivo utilizzo dell'immobile.
Infine, per le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 10.000 euro o con un portatore di handicap al 100% è prevista un'ulteriore riduzione sulla tassa pari al 30%
Alcune considerazione a margine dopo aver analizzato il piano finanziario. Innanzitutto, il comune ha inserito un ulteriore soggetto obbligato al pagamento della TARES (la categoria 31) e sono tutti i locali non finalizzati ad attività economica, non previsti nel 2012. In merito ho qualche perplessità, sulla possibilità dell'istituzione di questa ulteriore categoria rispetto a quelle già previste.
SCARICA IL FILE "CALCOLA TARES" |
Antonio Di Gilio
lunedì 18 novembre 2013
Il fesso aveva ragione...TARES OLTRE 60% di aumento...nero su bianco
Molti di voi si ricorderanno dei miei numerosi post, in cui prospettavo un aumento della tassa sui rifiuti che avrebbe toccato punte, per le famiglie, intorno al 60%. Link
Dato che i miei erano puri giochi matematici (e il condizionale era d'obbligo) , alcuni mi hanno definito "fesso" che amava fare demagogia.
Il fesso aveva ragione. Nel confronto tra il bilancio di previsione 2013 che sarà approvato a breve e quello del 2012, l'aumento è di poco inferiore al 62%. Nero su bianco
Infatti la nuova TARES dovrà far incassarenel 2013, nelle previsioni € 2.424.240,00, contro l'incasso TARSU di € 1.500.000,00. A voi fare le debite proporzioni.
Tuttavia,questo, è l'aumento dell'intera voce rifiuti. Dato che la TARES si calcola sul numero dei componenti delle famiglie, per alcuni l'aumento sarà inferiore (+20% per i single), per altri (le più numerose), l'aumento arriverà al 70-80% .
Ovviamente, per le categoria quali pizzerie e fruttivendoli si arriverà anche al 250%-280% di aumento.
In definitiva mettete mano al portafoglio. Dovrete pagare a dicembre, quanto vi ho già anticipato molti mesi fa, ossia una cifra molto vicina alla somma delle due rate precedenti messe insieme.
Buone Feste
Antonio Di Gilio
Dato che i miei erano puri giochi matematici (e il condizionale era d'obbligo) , alcuni mi hanno definito "fesso" che amava fare demagogia.
Il fesso aveva ragione. Nel confronto tra il bilancio di previsione 2013 che sarà approvato a breve e quello del 2012, l'aumento è di poco inferiore al 62%. Nero su bianco
Infatti la nuova TARES dovrà far incassarenel 2013, nelle previsioni € 2.424.240,00, contro l'incasso TARSU di € 1.500.000,00. A voi fare le debite proporzioni.
Tuttavia,questo, è l'aumento dell'intera voce rifiuti. Dato che la TARES si calcola sul numero dei componenti delle famiglie, per alcuni l'aumento sarà inferiore (+20% per i single), per altri (le più numerose), l'aumento arriverà al 70-80% .
Ovviamente, per le categoria quali pizzerie e fruttivendoli si arriverà anche al 250%-280% di aumento.
In definitiva mettete mano al portafoglio. Dovrete pagare a dicembre, quanto vi ho già anticipato molti mesi fa, ossia una cifra molto vicina alla somma delle due rate precedenti messe insieme.
Buone Feste
Antonio Di Gilio
giovedì 14 novembre 2013
Bilancio partecipato...ma da chi? Un'altra promessa non mantenuta
La politica italiana, dalla nazionale a quella locale ci dimostra di come sia incapace di mantenere le promesse che fa durante la campagna elettorale. Perfino quelle che non hanno costi per il contribuente, ma richiedono solo volontà politica, vengono disattese.
E' il caso della promessa del Bilancio partecipato, inserito all'interno del programma nel "L'amministrazione condivisa e plurale" e rilanciato da LiberAdelfia nel giugno 2012 alla pag.8 giornale locale di area Sinistra Ecologia Libertà.
Duole constatare che ormai siamo alle battute finali per la presentazione del bilancio di previsione 2013, più volte rimandato per problemi di politica nazionale, ma in consiglio non è arrivata uno straccio di disegno.
La data, infatti, per l'approvazione è il 30 novembre 2013 e possiamo praticamente già parlare di bilancio consultivo, dato che il 2013 ormai è finito.
Certo, il governo ha creato non pochi problemi sul versante dei trasferimenti e degli incassi, ma al 14 novembre nessuno sa nulla in merito.
Tutto, evidentemente si sta decidendo nelle segrete stanze e il bilancio con tutta probabilità sarà blindato. Arriverà semplicemente per essere approvato, magari proprio il 30 novembre.
Insomma, non solo la promessa del bilancio partecipato rimane una pura miopia, ma pure le normali regole di buon senso democratico sono violate.
Ammettendo che la convocazione arrivi il 18, i consiglieri di opposizione e formalmente quelli di maggioranza, avranno pochissimi giorni per prepararsi e studiare un documento fondamentale e magari presentare controproposte.
Anche volendo ragionare su un piano meramente politico, si sta dando l'arma all'opposizione per abbandonare l'aula ( a ragione) per evidente presa per i fondelli.
Ancora una volta invito gli amici di SEL a prendere atto della propria incapacità a imprimese un segno tangibile a questa amministrazione della loro presenza. Prendano atto che nemmeno le proprie bandiere elettorali, quelle su cui hanno messo la faccia, sono prese in considerazione. Resta da capire se sono loro i primi a essere presi in giro o partecipano attivamente al modus operandi dell'amministrazione Antonacci.
In ogni caso non fanno una buona figura
Antonio Di Gilio
E' il caso della promessa del Bilancio partecipato, inserito all'interno del programma nel "L'amministrazione condivisa e plurale" e rilanciato da LiberAdelfia nel giugno 2012 alla pag.8 giornale locale di area Sinistra Ecologia Libertà.
Duole constatare che ormai siamo alle battute finali per la presentazione del bilancio di previsione 2013, più volte rimandato per problemi di politica nazionale, ma in consiglio non è arrivata uno straccio di disegno.
La data, infatti, per l'approvazione è il 30 novembre 2013 e possiamo praticamente già parlare di bilancio consultivo, dato che il 2013 ormai è finito.
Certo, il governo ha creato non pochi problemi sul versante dei trasferimenti e degli incassi, ma al 14 novembre nessuno sa nulla in merito.
Tutto, evidentemente si sta decidendo nelle segrete stanze e il bilancio con tutta probabilità sarà blindato. Arriverà semplicemente per essere approvato, magari proprio il 30 novembre.
Insomma, non solo la promessa del bilancio partecipato rimane una pura miopia, ma pure le normali regole di buon senso democratico sono violate.
Ammettendo che la convocazione arrivi il 18, i consiglieri di opposizione e formalmente quelli di maggioranza, avranno pochissimi giorni per prepararsi e studiare un documento fondamentale e magari presentare controproposte.
Anche volendo ragionare su un piano meramente politico, si sta dando l'arma all'opposizione per abbandonare l'aula ( a ragione) per evidente presa per i fondelli.
Ancora una volta invito gli amici di SEL a prendere atto della propria incapacità a imprimese un segno tangibile a questa amministrazione della loro presenza. Prendano atto che nemmeno le proprie bandiere elettorali, quelle su cui hanno messo la faccia, sono prese in considerazione. Resta da capire se sono loro i primi a essere presi in giro o partecipano attivamente al modus operandi dell'amministrazione Antonacci.
In ogni caso non fanno una buona figura
Antonio Di Gilio
mercoledì 6 novembre 2013
Efficienza adelfiese: 17 anni per volturare dei beni espropriati
Un esempio lampante di quanto la macchina amministrativa adelfiese sia a dir poco arruginita si può evincere dalla determinazione dirigenziale n. 1184 del 31/10/2013
Correva l'anno 1997. Il comune di Adelfia decretava l'espropriazione di aree necessarie alla realizzazione di strade comunali a seguito del pagamento di quanto dovuto ai proprietari.
Chiunque di voi ha comprato una casa o un terreno sa che il passaggio successivo è la volturazione degli immobili presso l'Agenzia del Territorio affinchè nella visura catastale si evinca il nuovo proprietario. Addirittura, nel caso vi dimentichiate di fare questo passaggio, qualsiasi vendità successiva sarebbe impossibile e nulla.
Dopo quasi 17 anni, come si indica nella determinazione, alcune particelle non sono mai state volturate e risultano intestate ancora ai vecchi proprietari.
Con la solita litania della carenza del personale (lunga 17 anni, nei tempi d'oro della PA senza il blocco dei tour over) si è dato a un professionista, alla cifra di 3.330,00 euro, il difficilissimo compito, tanto da aver atteso 17 anni, di volturare queste particelle.
Ora vi invito a un gioco. Ricordate cosa è successo in 17 anni? Era scoppiata da alcuni mesi la guerra in Kosovo, come anche si era insediato il Governo Prodi I. L'Italia veniva prima ammessa all'euro per poi cambiare la sua moneta (2002). La bolla della New Economy scoppiava portando a una crisi finanziaria. Entriamo nel nuovo millennio e l'Argentina fallisce miseramente. Pochi mesi dopo l'attacco dell'11/09, la Guerra in Afganistan, Il Governo Berlusconi II, la Guerra in Iraq. La Cina entra nel WTO. Nel 2006 Il Governo Prodi II e la sua caduta seguito da Berlusconi III. Negli USA viene nominato il primo presidente nero della storia e fallisce una delle più grandi banche commerciali del mondo che fa piombare il mondo intero nella peggior crisi dal 1929. Falliscono alcuni Stati, altri sono salvati, il petrolio schizza a 160 dollari al barile. Il Governo Berlusconi III cade e arriva il Monti I, le grandi coalizioni e l'Italia a rischio default.
E arriviamo al 2013, le nuove votazioni, il governo Letta e lo scandolo data gate.
Ad Adelfia dal lontano 1997 si sono seguite alcune amministrazioni di csx, seguite dal Nicassio I e II, un commissario prefettizio e l'attuale amministrazione Antonacci.
Mentre il mondo ha subito tutte queste grandi trasformazioni, una macchina burocratica e amministrativa non era in grado in 17 ANNI di fare una semplice voltura catastale.
Ma per favore
Antonio Di Gilio
Correva l'anno 1997. Il comune di Adelfia decretava l'espropriazione di aree necessarie alla realizzazione di strade comunali a seguito del pagamento di quanto dovuto ai proprietari.
Chiunque di voi ha comprato una casa o un terreno sa che il passaggio successivo è la volturazione degli immobili presso l'Agenzia del Territorio affinchè nella visura catastale si evinca il nuovo proprietario. Addirittura, nel caso vi dimentichiate di fare questo passaggio, qualsiasi vendità successiva sarebbe impossibile e nulla.
Dopo quasi 17 anni, come si indica nella determinazione, alcune particelle non sono mai state volturate e risultano intestate ancora ai vecchi proprietari.
Con la solita litania della carenza del personale (lunga 17 anni, nei tempi d'oro della PA senza il blocco dei tour over) si è dato a un professionista, alla cifra di 3.330,00 euro, il difficilissimo compito, tanto da aver atteso 17 anni, di volturare queste particelle.
Ora vi invito a un gioco. Ricordate cosa è successo in 17 anni? Era scoppiata da alcuni mesi la guerra in Kosovo, come anche si era insediato il Governo Prodi I. L'Italia veniva prima ammessa all'euro per poi cambiare la sua moneta (2002). La bolla della New Economy scoppiava portando a una crisi finanziaria. Entriamo nel nuovo millennio e l'Argentina fallisce miseramente. Pochi mesi dopo l'attacco dell'11/09, la Guerra in Afganistan, Il Governo Berlusconi II, la Guerra in Iraq. La Cina entra nel WTO. Nel 2006 Il Governo Prodi II e la sua caduta seguito da Berlusconi III. Negli USA viene nominato il primo presidente nero della storia e fallisce una delle più grandi banche commerciali del mondo che fa piombare il mondo intero nella peggior crisi dal 1929. Falliscono alcuni Stati, altri sono salvati, il petrolio schizza a 160 dollari al barile. Il Governo Berlusconi III cade e arriva il Monti I, le grandi coalizioni e l'Italia a rischio default.
E arriviamo al 2013, le nuove votazioni, il governo Letta e lo scandolo data gate.
Ad Adelfia dal lontano 1997 si sono seguite alcune amministrazioni di csx, seguite dal Nicassio I e II, un commissario prefettizio e l'attuale amministrazione Antonacci.
Mentre il mondo ha subito tutte queste grandi trasformazioni, una macchina burocratica e amministrativa non era in grado in 17 ANNI di fare una semplice voltura catastale.
Ma per favore
Antonio Di Gilio
giovedì 17 ottobre 2013
TARES: Un regolamento comunale ancora non deliberato, ma ormai già morto
E' notizia fresca di giornata. Il Consiglio dei Ministri sta per emanare la nuava legge di stabilità (ex finanziaria) in cui si definisce la nuova tassazione sugli immobili. Via l'IMU per la prima casa e TARES ed entra TRISE ( che si legge grande fregatura ma ne parleremo un'altra volta).
La prima rata di questa nuova tassa/tariffa si dovrà pagare già da gennaio 2014 e che quindi le amministrazioni dovranno a stretto giro già deliberare i relativi regolamenti.
Ad Adelfia c'è un problema. Al 17 ottobre 2013 manca ancora la delibera del regolamento dell'ormai già morta TARES. In realtà il contribuente adelfiese che si troverà a pagare fino al 70% in più o l'esercente che toccherà un + 250-270% di aumento non credo rimpiangerà la sua morte.
Tuttavia è sconcertante che il cittadino non sia in grado ancora oggi di sapere quanto dovrà pagare per la spazzatura. Sarebbe quanto meno una forma di rispetto rendersi più efficienti per fornire ai cittadini tutti gli strumenti utili a valutare le proprie spese. A meno che qualcuno non pensi che i cittadini sono solo dei bancomat da cui prelevare risorse, mentre per i servizi offerti dobbiamo aspettarci il solito "stiamo lavorando per voi...forse"
Antonio Di Gilio
La prima rata di questa nuova tassa/tariffa si dovrà pagare già da gennaio 2014 e che quindi le amministrazioni dovranno a stretto giro già deliberare i relativi regolamenti.
Ad Adelfia c'è un problema. Al 17 ottobre 2013 manca ancora la delibera del regolamento dell'ormai già morta TARES. In realtà il contribuente adelfiese che si troverà a pagare fino al 70% in più o l'esercente che toccherà un + 250-270% di aumento non credo rimpiangerà la sua morte.
Tuttavia è sconcertante che il cittadino non sia in grado ancora oggi di sapere quanto dovrà pagare per la spazzatura. Sarebbe quanto meno una forma di rispetto rendersi più efficienti per fornire ai cittadini tutti gli strumenti utili a valutare le proprie spese. A meno che qualcuno non pensi che i cittadini sono solo dei bancomat da cui prelevare risorse, mentre per i servizi offerti dobbiamo aspettarci il solito "stiamo lavorando per voi...forse"
Antonio Di Gilio
martedì 1 ottobre 2013
Immobili comunali e comodato gratuito. Finalmente messa la parola fine. Adesso tocca agli altri.
E' da un anno e mezzo che Adelfia on-line si batte affinchè si mettesse mano ai comodato d'uso gratuito, più volte indicati come illeggittimi.
A settembre 2013, finalmente, la delibera di giunta n. 118/2013 , mette fine, parzialmente, alla vicenda.
Infatti, come si apprende dalla delibera, entro il 30 ottobre i locali dovranno essere sgombrati dalle attuali associazioni (Donatori Sangue, ARS, Pro-Loco, Ass. Carabinieri ), per essere concesse nuovamente, questa volta a titolo oneroso, seppur agevolato, alle associazioni che presenteranno il proprio progetto con l'emanazione del relativo bando. Si mette il punto su una questione lunga e controversa che lascerà strascichi. Ma era un atto dovuto. Era impensabile che il Comune di Adelfia percepisse da tutti gli immobili comunali solo 12.000 euro l'anno.
Tuttavia la vicenda non si conclude qui. Ora che si è chiusa o è in dirittura di chiusura la vicenda relativa ai comodati gratuit, tocca individuare una soluzione, certamente più complessa relativa alle locazioni a titolo oneroso. Infatti, come riporta il Cons. Stato Sez. VI, 24-11-2011, n. 6194 “Costituisce jus receptum l'orientamento per cui il principio del divieto di rinnovo dei contratti di appalto scaduti, stabilito dall'art. 23, legge 18 aprile 2005, n. 62, ha valenza generale e preclusiva sulle altre e contrarie disposizioni dell'ordinamento. Inoltre, è ancora principio consolidato che, anche laddove la possibilità di proroga sia prevista nella lex specialis, essa potrebbe, al limite, consentire una limitata deroga al principio del divieto di rinnovo, purché con puntuale motivazione l'Amministrazione dia conto degli elementi che conducono a disattendere il principio generale." Questa sentenza è stata ripresa dal TAR del Lazio n. 88/2012, che ha esteso il divieto di proroga anche per le locazioni di beni pubblici
Tuttavia riporto, a ulteriore prova questo parere della Corte dei Conti che rileva tre punti:
-I contratti di locazione commerciale devono essere del tipo 6+6;
-Il primo rinnovo deve avvenire per iscritto e non per fatti concludenti
-La proroga è inamissibile:
Tradotto, i contratti di locazioni attivi, non possono essere prorogati, diversamente dal caso adelfiese dove tutti, dal SEL, alla CGIL, a tutte le attività commerciali sono da ormai molti anni in regime di proroga. Almeno così è indicato in questo file agli atti
Ovviamente dato che in questo caso parliamo di attività commerciali e quindi de lavoro delle persone, il discorso è più complesso. Ma come dice qualcuno la politica deve proporsi di riportare il senso di equità nella società. Su questo concordo e questa deve essere la stella polare. Ma dopo i vari casi ex-uma, la lungaggine sui comodati gratuiti ecc, non mi pare che venga seguita alla lettera
Antonio Di Gilio
giovedì 26 settembre 2013
Adelfia : Entro il 18 ottobre membri della giunta dovranno pubblicare i propri redditi. Rischiano multe salate
Come riportato qualche settimana fa, finalmente l'Italia si appresta a intraprendere una seria politica di trasparenza degli atti amministrativi. Vi rimando QUI per il post precedente.
In data 29 agosto, presentavo nota al CIVIT per avere alcuni chiraimenti ecco il testo:
DELUCIDAZIONI IN MERITO AL DECRETO 33/2013
"Gentilissimi,
sto cercando di comprendere la normativa in oggetto.
Art 14.
Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico 1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni: ... ... f) le dichiarazioni di cui all'articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonche' le attestazioni e dichiarazioni di cui agliarticoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell'organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 7. Questo obbligo di pubblicazione riguarda anche i sindaci e consiglieri comunali di tutte le amministrazioni comunali? Infatti la questione è poco chiara.Se facciamo riferimento alla legge 441/82, come riportato dal decreto, questa è rivolta solo ad alcuni soggetti (senatori, parlamentari ecc.) diversamente dal comma 1 del su indicato articolo Inoltre nelle norme transitorie nulla si dice sull'efficacia. Infatti
senmpre l'art. 14 parla di "entro tre mesi dalla nomina", ma per coloro che sono attualmente in carica i tre mesi scattano dalla promulgazione del decreto( marzo 2013)?
Certo di un Vostro riscontro
Porgo
Cordiali Saluti
Antonio Di Gilio "
In soldoni chiedevo al CIVIT due aspetti fondamentali:
1) chi sono i soggetti obbligati a pubblicare le proprie dichiarazioni dei redditi (compresi le proprietà immobiliari)
2)entro quale data le amministrazioni sono obbligate a farlo.
La risposta non si è fatta attendere e in data 26 settembre, ho ricevuto la seguente PECscaricabile QUI
Il riferimento alla delibera n.65/2013 è molto interessante e risponde esaurientemente alle mie due domande.
Innanzitutto, sono obbligati tutti i soggetti aventi carica elettiva e indirizzo politico( i loro coniugi e parenti fino al secondo grado non sono obbligati ma si dovrà dar rilevanza al diniego)
Riporto: "Con specifico riferimento all’individuazione dei comuni a cui si applica l’art. 14, comma 1, lett. f), stante l’abrogazione dell’art. 41-bis del d.lgs. n. 267/2000 da parte del d.lgs. n. 33/2013, occorre considerare il riferimento all’art. 1, comma 1, n. 5) della legge 5 luglio 1982, n. 441. Pertanto, ai sensi della richiamata norma, sono soggetti agli obblighi di pubblicazione relativamente alla situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche elettive i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti..."
In merito al secondo punto, il CIVIT, ponendo e sottolineando il vuoto legislativo conferma il mio ragionamento e quindi l'obbligo temporale di pubblicazione scatta dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del decreto (20 aprile)
Riporto:" Decorrenza dell’obbligo di pubblicazione dei dati di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013
In assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una specifica disposizione transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14 sono da intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in carica alla data di entrata in vigore del medesimo decreto (20 aprile 2013)."
Ricordo che la sanzione è molto salata. Può arrivare a 10.000 euro per il responsabile e fino a 1.000 euro per ogni soggetto che non vorrà pubblicare i propri dati.
Insomma dal 18 ottobre 2013, si potrà far presente al CIVIT, qualora il Comune di Adelfia non avrà pubblicato le informazioni, l'inadempienza. Per chi vorrà, lo inviterò a spedire dalla propria e-mail, un testo specifico, per chiedere l'applicazione delle sanzioni così come previsto dalla normativa.
Se lo Stato non ci permette di sgarrare di un giorno per pagare le tasse, anche un'amministrazione pubblica non può sgarrare. Non più
Antonio Di Gilio
In data 29 agosto, presentavo nota al CIVIT per avere alcuni chiraimenti ecco il testo:
DELUCIDAZIONI IN MERITO AL DECRETO 33/2013
"Gentilissimi,
sto cercando di comprendere la normativa in oggetto.
Art 14.
Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico 1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni: ... ... f) le dichiarazioni di cui all'articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonche' le attestazioni e dichiarazioni di cui agliarticoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell'organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 7. Questo obbligo di pubblicazione riguarda anche i sindaci e consiglieri comunali di tutte le amministrazioni comunali? Infatti la questione è poco chiara.Se facciamo riferimento alla legge 441/82, come riportato dal decreto, questa è rivolta solo ad alcuni soggetti (senatori, parlamentari ecc.) diversamente dal comma 1 del su indicato articolo Inoltre nelle norme transitorie nulla si dice sull'efficacia. Infatti
senmpre l'art. 14 parla di "entro tre mesi dalla nomina", ma per coloro che sono attualmente in carica i tre mesi scattano dalla promulgazione del decreto( marzo 2013)?
Certo di un Vostro riscontro
Porgo
Cordiali Saluti
Antonio Di Gilio "
In soldoni chiedevo al CIVIT due aspetti fondamentali:
1) chi sono i soggetti obbligati a pubblicare le proprie dichiarazioni dei redditi (compresi le proprietà immobiliari)
2)entro quale data le amministrazioni sono obbligate a farlo.
La risposta non si è fatta attendere e in data 26 settembre, ho ricevuto la seguente PECscaricabile QUI
Il riferimento alla delibera n.65/2013 è molto interessante e risponde esaurientemente alle mie due domande.
Innanzitutto, sono obbligati tutti i soggetti aventi carica elettiva e indirizzo politico( i loro coniugi e parenti fino al secondo grado non sono obbligati ma si dovrà dar rilevanza al diniego)
Riporto: "Con specifico riferimento all’individuazione dei comuni a cui si applica l’art. 14, comma 1, lett. f), stante l’abrogazione dell’art. 41-bis del d.lgs. n. 267/2000 da parte del d.lgs. n. 33/2013, occorre considerare il riferimento all’art. 1, comma 1, n. 5) della legge 5 luglio 1982, n. 441. Pertanto, ai sensi della richiamata norma, sono soggetti agli obblighi di pubblicazione relativamente alla situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche elettive i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti..."
In merito al secondo punto, il CIVIT, ponendo e sottolineando il vuoto legislativo conferma il mio ragionamento e quindi l'obbligo temporale di pubblicazione scatta dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del decreto (20 aprile)
Riporto:" Decorrenza dell’obbligo di pubblicazione dei dati di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013
In assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una specifica disposizione transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14 sono da intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in carica alla data di entrata in vigore del medesimo decreto (20 aprile 2013)."
Ricordo che la sanzione è molto salata. Può arrivare a 10.000 euro per il responsabile e fino a 1.000 euro per ogni soggetto che non vorrà pubblicare i propri dati.
Insomma dal 18 ottobre 2013, si potrà far presente al CIVIT, qualora il Comune di Adelfia non avrà pubblicato le informazioni, l'inadempienza. Per chi vorrà, lo inviterò a spedire dalla propria e-mail, un testo specifico, per chiedere l'applicazione delle sanzioni così come previsto dalla normativa.
Se lo Stato non ci permette di sgarrare di un giorno per pagare le tasse, anche un'amministrazione pubblica non può sgarrare. Non più
Antonio Di Gilio
mercoledì 4 settembre 2013
Pista da footing...per il momento corrono solo i costi
Foto tratta da Adelfia senza Censura - Erika Maglio |
Ma torniamo al bando vinto "Punti Sport 2011". Il progetto presentato dal Comune di Adelfia prevedeva il progetto di una pista footing, con annessa area attrezzata fitness per attività ginnica all’aperto, da realizzarsi all’interno del Parco Urbano di via Fieno "E. Berlinguer".
Il costo dell'intera operazione è, come da determina dirigenziale n.264/2013, pari a euro 90.688,00 finanziato al 50% dal comune per euro 45.344,00.
Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla PA è che ogni opera non costa mai quanto preventivato. Infatti con determina dirigenziale n. 909/2013 ecco spuntare un costo non previsto pari a euro 2.700,00 più iva (euro 3.267,00), perchè "si rende necessario, prima di iniziare i lavori, lo spostamento di 8 alberi".
Se la matematica non è un'opinione, questo importo aggiuntivo è pari all' 8% dei costi sostenuti dall'amministrazione comunale. Potrebbe sembrare poca cosa, ma per capirci se l'operazione fosse stato di 1 milione di euro, avremmo avuto un aggravio aggiuntivo di 80.000 euro.
Gli amici di Hinterland Adelfia avevano fatto una foto del progetto, da cui ben si comprende il percorso ed è evidente l'intralcio di alcuni alberi. Una domanda sorge spontanea. Perchè nel progetto iniziale non si è già considerato questo costo? In questo modo avremmo risparmiato almeno il 50% di coofinanziamento regionale. Magari l'azienda vincintrice avrebbe potuto farsi carico dell'operazione di riposizionamento senza aggravi. Ma la storia non si fa nè con i se nè con i ma.
La realtà è che pantalone paga. Tanto l'importante è poter mettera una medaglia al petto per poter affermare di aver fatto qualcosa in 2 anni e mezzo e accusare i cittadino di lamentarsi negli sfogatoi.
Il problema non sono i 3.267,00 euro, ma la faciloneria con cui vengono spesi i soldi pubblici. Per carità l'operazione è legittima, ma al quanto fastidiosa per il contribuente.
Ricordatevelo quando vi verranno a dire che non ci sono i soldi per ben altre urgenze
Antonio Di Gilio
martedì 27 agosto 2013
La trasparenza non è più un optional. Da adesso il dirigente che sbaglia paga
Il decreto legge 33/2013, passato totalmente in sordin,a mette finalmente fine al modo di agire opaco, sconclusionato e dello scarica barile all'interno della burocrazia italiana.
Il decreto in questione infatti, cancella un'infinità di leggi sull'attività amministrativa e sull'accesso alle informazioni armonizzando il tutto e ponendo alcuni pilastri fondamentali quali:
"L’attività indiretta di vigilanza e controllo viene svolta con riferimento alle amministrazioni per le quali la Commissione ha ricevuto, da parte del Responsabile della trasparenza e/o della prevenzione della corruzione o da privati cittadini, una segnalazione di mancata o incompleta pubblicazione dei dati oggetto degli obblighi di trasparenza indicati nel paragrafo 1."
Insomma, se un gruppo di cittadini organizzati (superando consiglieri e partiti politici) segnala al CIVIT eventuali mancanze e inadempienze, impone al comitato di vigilanza il controllo e se questo avrà esito positivo farà scattare la sanzione a dirigenti e amministratori.
Infatti da ora in avanti non ci saranno più limitazioni di natura soggettiva e oggettiva alla richiesta dei documenti (accesso civico). Insomma, il dirigente di turno non potrà più rigettare le vostre richieste di documentazione, pena una sanzione pecuniaria.
La forza di questa normativa non sta nel suo eventuale rispetto, ma molto più semplicemente nell'effetto DETERRENTE. Se dipendenti pubblici e politici sapranno che c'è un gruppo di cittadini in grado di mettere a rischio le loro tasche, siate ben certi che opereranno in maniera coscienziosa.
Antonio Di Gilio
Il decreto in questione infatti, cancella un'infinità di leggi sull'attività amministrativa e sull'accesso alle informazioni armonizzando il tutto e ponendo alcuni pilastri fondamentali quali:
- Individuazione di un unico soggetto responsabile al controllo della trasparenza all'interno dell'intera amministrazione pubblica;
- Individuazione di un soggetto terzo oltre all' OIV con il compito di "controllare il controllore";
- l'indicazione di sanzioni pecuniarie e amministrative sia agli organi di indirizzo politico che a quelli amministrativi.
Infatti come riporta l'art. 26 al comma 2. "Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti di concessione
delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle
imprese, e comunque di vantaggi economici di qualunque genere a
persone ed enti pubblici e privati ai sensi del citato
articolo 12
della legge n. 241 del 1990, di importo superiore a mille euro".
comma 3. "La pubblicazione ai sensi del presente articolo costituisce
condizione legale di efficacia dei provvedimenti che dispongano
concessioni e attribuzioni di importo complessivo superiore a mille
euro nel corso dell'anno solare al medesimo beneficiario; la sua
eventuale omissione o incompletezza è rilevata d'ufficio dagli
organi dirigenziali, sotto la propria responsabilità amministrativa,
patrimoniale e contabile per l'indebita concessione o attribuzione
del beneficio economico. La mancata, incompleta o ritardata
pubblicazione rilevata d'ufficio dagli organi di controllo è
altresì rilevabile dal destinatario della prevista concessione o
attribuzione e da chiunque altro abbia interesse, anche ai fini del
risarcimento del danno da ritardo da parte dell'amministrazione, ai
sensi dell'articolo 30 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104. "
Ma non è tutto, oltre al dirigente preposto al controllo (nel caso di adelfia la dott.ssa Capozzi), all'organo indipendente di vigilanza (OIV) il cui limite è sempre di essere di nomina politica si aggiunge il CIVIT ( Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l' Integrità delle amministrazioni pubbliche ) che controllerà il rispetto da parte delle amministrazioni delle norme sulla trasparenza.
Quello che fino ad ora mancava nella PA e che rendeva vano qualsiasi forma di tutela, era non solo la sanzione pecuniaria, ma IL "CONTROLLO INDIRETTO" dell'organo terzo di vigilanza.
Infatti come riporta la delibera 71/2013 del CIVIT al punto 3.1.2"L’attività indiretta di vigilanza e controllo viene svolta con riferimento alle amministrazioni per le quali la Commissione ha ricevuto, da parte del Responsabile della trasparenza e/o della prevenzione della corruzione o da privati cittadini, una segnalazione di mancata o incompleta pubblicazione dei dati oggetto degli obblighi di trasparenza indicati nel paragrafo 1."
Insomma, se un gruppo di cittadini organizzati (superando consiglieri e partiti politici) segnala al CIVIT eventuali mancanze e inadempienze, impone al comitato di vigilanza il controllo e se questo avrà esito positivo farà scattare la sanzione a dirigenti e amministratori.
Infatti da ora in avanti non ci saranno più limitazioni di natura soggettiva e oggettiva alla richiesta dei documenti (accesso civico). Insomma, il dirigente di turno non potrà più rigettare le vostre richieste di documentazione, pena una sanzione pecuniaria.
La forza di questa normativa non sta nel suo eventuale rispetto, ma molto più semplicemente nell'effetto DETERRENTE. Se dipendenti pubblici e politici sapranno che c'è un gruppo di cittadini in grado di mettere a rischio le loro tasche, siate ben certi che opereranno in maniera coscienziosa.
Antonio Di Gilio
P.S. il primo banco di prova a fine ottobre quando il sito del comune dovrà avere tutti i requisiti necessari richiesti dalla norma ai sensi degli art.47-49 del decreto. La PA pretende il pagamento puntuale delle tasse, noi pretendiamo il rispetto puntuale dei loro obblighi di legge.
Per coloro interessati e che vogliono rendersi utili vi invito a studiare la norma ai seguenti link:
- delibera CIVIT 71/2013
- decreto legge 33/2013
- nota informativa ANCI
Raccolta differenziata 2012....un disastro!! La TARES potrebbe essere il doppio o il triplo
Dopo oltre un anno, a seguito delle nostre segnalazioni e di una interrogazione comunale, sono stati pubblicati tutti i dati relativi alla raccolta differenziata 2012 e c'è poco da stare allegri.
Ormai tutti i cittadini adelfiesi hanno ricevuto i bollettini di pagamento relativi alla TARES, la nuova tassa rifiuti.
Ad oggi nessuno di voi conosce l'importo complessivo. Infatti le prime due scadenze del 31 agosto e del 31 ottobre sono pari al 90% pagato nel 2012 (per la TARSU 2011).
A dicembre si dovrà saldare l'ultima rata e questo dato definitivo mette un punto. L'AUMENTO SARA' MOSTRUOSO.
La raccolta differenziata 2012 si attesta a un misero 10%, ma se guardiamo al dato del solo ultimo semestre a mala pena superiamo l'8%. Siamo distanti anni luce dal valore imposto dalle leggi comunitarie, nazionali e regionali che chiedono il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata.
Mentre comuni vicini come Rutigliano raggiungono valori addirittura dell'80%, noi ci fermiamo all'unità e questo costerà caro alle tasche del contribuente perchè la TARES, a differenza della TARSU, non solo impone l'inserimento del costo dei costi indivisibili (luce pubblica, strade ecc), ma anche la copertura dell'intero servizio della raccolta. Infatti con la vecchia TARSU il comune copriva solo l'80% del servizio il resto lo copriva con altre voci di bilancio. Adesso che non sono possibili trucchi di bilancio si pagherà per quello che si butta nel cassonetto. Complessivamente l'intera TARES costerà al contribuente del comune di Adelfia tra il 50-60% in più rispetto al 2012 con punte del 70%.
Tuttavia c'è un ma. Infatti è evidente che l'amministrazione si troverà davanti a scelte politiche importanti. Se per l'abitazione principale l'aumento sarà di centinaia di euro, per le attività commerciali, il 60% è una follia. Ma dato che il principio è chi inquina paga di più, per pizzerie, fruttivendoli, pescherie si arriverà anche al 300%.
Prendiamo un piccolo supermercato di 1000mq. Oggi paga circa 4.500 di spazzatura. L'aumento potrebbe arrivare alla cifra impressionante di quasi 7.000 euro, con la rata di dicembre che si attesterebbe a 2.600-2.800 euro. Insomma il comune di Adelfia in termini di liquidità si divorerà le 13esime dei dipendenti dello stesso supermercato.
Pertanto è plausibile che il comune aumenti di qualche decimale l'aliquota delle abitazioni principali (oggi a 2 euro al mq), per "allieviare" le piccole e medie attività commerciali. Se si utilizzasse questa logica ecco che non è impensabile che a dicembre tra il 10% residuo, l'aumento del 60-70% e l'eventuale revisione di qualche decimale porterà il contribuente adelfiese a pagare nell'ultima rata per la propria casa, quanto versato nelle due precedenti rate messe insieme ( salvo non si impianti la TARES seguendo il bilancino dei voti). Senza considerare che la TARES deve tener conto anche del numero delle persone appartenenti al nucleo familiare, colpendo le famiglie numerose. Insomma complessivamente se non si arriva al doppio per qualcuno gli assomiglia molto.
Ma della serie non è finita qui, l'anno prossimo partiranno le nuove ecotasse e se il trend è stato questo, AUTOMATICAMENTE all'aumento del 2013 si applichera un ulteriore 50-60%.
E non sappiamo se si dovrà pagare pure l'IMU. Perchè se così fosse salutate le tredicesime.
Antonio Di Gilio
Ormai tutti i cittadini adelfiesi hanno ricevuto i bollettini di pagamento relativi alla TARES, la nuova tassa rifiuti.
Ad oggi nessuno di voi conosce l'importo complessivo. Infatti le prime due scadenze del 31 agosto e del 31 ottobre sono pari al 90% pagato nel 2012 (per la TARSU 2011).
A dicembre si dovrà saldare l'ultima rata e questo dato definitivo mette un punto. L'AUMENTO SARA' MOSTRUOSO.
La raccolta differenziata 2012 si attesta a un misero 10%, ma se guardiamo al dato del solo ultimo semestre a mala pena superiamo l'8%. Siamo distanti anni luce dal valore imposto dalle leggi comunitarie, nazionali e regionali che chiedono il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata.
Mentre comuni vicini come Rutigliano raggiungono valori addirittura dell'80%, noi ci fermiamo all'unità e questo costerà caro alle tasche del contribuente perchè la TARES, a differenza della TARSU, non solo impone l'inserimento del costo dei costi indivisibili (luce pubblica, strade ecc), ma anche la copertura dell'intero servizio della raccolta. Infatti con la vecchia TARSU il comune copriva solo l'80% del servizio il resto lo copriva con altre voci di bilancio. Adesso che non sono possibili trucchi di bilancio si pagherà per quello che si butta nel cassonetto. Complessivamente l'intera TARES costerà al contribuente del comune di Adelfia tra il 50-60% in più rispetto al 2012 con punte del 70%.
Tuttavia c'è un ma. Infatti è evidente che l'amministrazione si troverà davanti a scelte politiche importanti. Se per l'abitazione principale l'aumento sarà di centinaia di euro, per le attività commerciali, il 60% è una follia. Ma dato che il principio è chi inquina paga di più, per pizzerie, fruttivendoli, pescherie si arriverà anche al 300%.
Prendiamo un piccolo supermercato di 1000mq. Oggi paga circa 4.500 di spazzatura. L'aumento potrebbe arrivare alla cifra impressionante di quasi 7.000 euro, con la rata di dicembre che si attesterebbe a 2.600-2.800 euro. Insomma il comune di Adelfia in termini di liquidità si divorerà le 13esime dei dipendenti dello stesso supermercato.
Pertanto è plausibile che il comune aumenti di qualche decimale l'aliquota delle abitazioni principali (oggi a 2 euro al mq), per "allieviare" le piccole e medie attività commerciali. Se si utilizzasse questa logica ecco che non è impensabile che a dicembre tra il 10% residuo, l'aumento del 60-70% e l'eventuale revisione di qualche decimale porterà il contribuente adelfiese a pagare nell'ultima rata per la propria casa, quanto versato nelle due precedenti rate messe insieme ( salvo non si impianti la TARES seguendo il bilancino dei voti). Senza considerare che la TARES deve tener conto anche del numero delle persone appartenenti al nucleo familiare, colpendo le famiglie numerose. Insomma complessivamente se non si arriva al doppio per qualcuno gli assomiglia molto.
Ma della serie non è finita qui, l'anno prossimo partiranno le nuove ecotasse e se il trend è stato questo, AUTOMATICAMENTE all'aumento del 2013 si applichera un ulteriore 50-60%.
E non sappiamo se si dovrà pagare pure l'IMU. Perchè se così fosse salutate le tredicesime.
Antonio Di Gilio
mercoledì 21 agosto 2013
Due multe al giorno possono bastare!! Gli adelfiesi migliori dei trentini
Con deliberazione di giunta n. 102/2013 è stato approvato l'utilizzo delle risorse provenienti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione del codice della strada.
Fin qui nulla di strano. E' uno degli atti prodromici al bilancio di previsione in via di definizione. E' la cifra che lascia al quanto stupefatti. Infatti secondo il nuovo caposettore l'importo che dovrebbe provenire da questa voce dovrebbe attestarsi a circa 60.000 euro, cifra in leggero aumento rispetto all'anno scorso.
Cerchiamo di capire secondo quale criterio si dovrebbero arrivare solo a 60.000 euro. Una multa per divieto di sosta si attesta a circa 40 euro mentre parcheggiare sulla postazione per gli invalidi può superare gli 80 euro.
Pertanto un buon valore medio e un giusto parametrodi valutazione dovrebbbe essere di circa 60 euro per sanzione.
Dividendo 60.000 per 60 euro abbiamo il numero di sanzioni che il corpo di polizia locale dovrebbe fare, cioè1000. Sappiamo tutti che ogni multa che viene fatta è un potenziale voto in meno alle prossime elezioni. Ma questo distingue i politici dagli statisti. E ad Adelfia gli statisti mancano. Infatti sono proprio il numero di sanzioni a rendere la questione grottesca.
Ammettendo che dei 6 uomini in organico, lavorino solo 2 (uno per rione) per circa 200 giorni all'anno soltanto 6 ore si arriverebbe alla strabiliante cifra di circa 5 multe al giorno (2,5 a testa), una sanzione ogni ora e mezza. Questo mio ragionamento è evidente che non tien nemmeno lontanamente conto della realtà, visto che come riporta il sito del comune di Adelfia al seguente link, i vigili adibiti a questo scopo sono 6 e hanno anche tra i più alti tassi di assenza (27%).
Ma sono altri gli elementi che rendono divertente la vicenda. Il Sole24ore al seguente link mette a confronto "l'efficienza" degli organi di polizia locale facendo il rapporto tra popolazione e valore delle multe incassate dai singoli comuni. Secondo questo metodo, il rapporto adelfiese sarebbe di 3,53 euro per cittadino. Il comune di Trento, città di provenienza del nostro attuale comandante aveva un rapporto di 25,95 euro per cittadino (una produttività pari a 8 volte superiore), mentre il valore medio della provincia di Trento si attesta a quasi 11 euro per cittadino ( una produttività tripla).
Se tanto mi da tanto, mi aspetterei almeno un valore doppio con un incasso di 120.000 euro, cifra che sicuramente sarebbe manna dal cielo visto lo stato pietoso delle nostre strade.
A meno che, sfatando un mito, qualcuno della nostra giunta creda che i cittadini adelfiesi e il loro grado di rispetto delle norme del codice della strada siano esemplari e di gran lunga migliori dei cittadini del trentino. Sarebbe forse il momento di chiedere di più alla Pubblica Amministrazione, dato che il contribuente/ cittadino inizia seriamente a stancarsi.
Antonio Di Gilio
Fin qui nulla di strano. E' uno degli atti prodromici al bilancio di previsione in via di definizione. E' la cifra che lascia al quanto stupefatti. Infatti secondo il nuovo caposettore l'importo che dovrebbe provenire da questa voce dovrebbe attestarsi a circa 60.000 euro, cifra in leggero aumento rispetto all'anno scorso.
Cerchiamo di capire secondo quale criterio si dovrebbero arrivare solo a 60.000 euro. Una multa per divieto di sosta si attesta a circa 40 euro mentre parcheggiare sulla postazione per gli invalidi può superare gli 80 euro.
Pertanto un buon valore medio e un giusto parametrodi valutazione dovrebbbe essere di circa 60 euro per sanzione.
Dividendo 60.000 per 60 euro abbiamo il numero di sanzioni che il corpo di polizia locale dovrebbe fare, cioè1000. Sappiamo tutti che ogni multa che viene fatta è un potenziale voto in meno alle prossime elezioni. Ma questo distingue i politici dagli statisti. E ad Adelfia gli statisti mancano. Infatti sono proprio il numero di sanzioni a rendere la questione grottesca.
Ammettendo che dei 6 uomini in organico, lavorino solo 2 (uno per rione) per circa 200 giorni all'anno soltanto 6 ore si arriverebbe alla strabiliante cifra di circa 5 multe al giorno (2,5 a testa), una sanzione ogni ora e mezza. Questo mio ragionamento è evidente che non tien nemmeno lontanamente conto della realtà, visto che come riporta il sito del comune di Adelfia al seguente link, i vigili adibiti a questo scopo sono 6 e hanno anche tra i più alti tassi di assenza (27%).
Ma sono altri gli elementi che rendono divertente la vicenda. Il Sole24ore al seguente link mette a confronto "l'efficienza" degli organi di polizia locale facendo il rapporto tra popolazione e valore delle multe incassate dai singoli comuni. Secondo questo metodo, il rapporto adelfiese sarebbe di 3,53 euro per cittadino. Il comune di Trento, città di provenienza del nostro attuale comandante aveva un rapporto di 25,95 euro per cittadino (una produttività pari a 8 volte superiore), mentre il valore medio della provincia di Trento si attesta a quasi 11 euro per cittadino ( una produttività tripla).
Se tanto mi da tanto, mi aspetterei almeno un valore doppio con un incasso di 120.000 euro, cifra che sicuramente sarebbe manna dal cielo visto lo stato pietoso delle nostre strade.
A meno che, sfatando un mito, qualcuno della nostra giunta creda che i cittadini adelfiesi e il loro grado di rispetto delle norme del codice della strada siano esemplari e di gran lunga migliori dei cittadini del trentino. Sarebbe forse il momento di chiedere di più alla Pubblica Amministrazione, dato che il contribuente/ cittadino inizia seriamente a stancarsi.
Antonio Di Gilio
mercoledì 24 luglio 2013
4 milioni di motivi per sperare in un'Adelfia migliore
Buone notizie in vista per Adelfia su SAPA, recupero-efficientamento strutture pubbliche e viabilità
Partiamo dalla SAPA. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno sono stati dati dalla Regione Puglia 2,6 milioni di euro per mettere la parola fine e bonificare l'area. La burocrazia italiana imporrà i suoi tempi, ma dopo quasi otto anni possiamo dire di vedere la luce in fondo al tunnel.
A questa notizia, vanno agginti circa 630.000 di finanziamenti per la conclusione dei lavori relativi al sovrappasso di via San Francesco d'Assisi, elemento essenziale per poter vitalizzare la viabilità cittadina troppo incentrata su Corso Vittorio Veneto
Infine in arrivo quasi 800.000euro per l'efficientamento energetico delle due scuole elementari cittadine, richieste a suo tempo dall'amministrazione Nicassio a cui vanno ad aggiungersi il quasi miliardo delle vecchie lire per il recupero dell'ex Municipio del rione Montrone che nelle intenzioni dovrebbe diventare un centro socio-sanitario.
Queste le buone notizie a cui va dato merito anche all'amministrazione comunale per essere stata in grado di intercettare questi finanziamenti.
Oltre 4 milioni di motivi adesso possono farci sperare in un miglioramento della qualità della vita della nostra cittadina.
Noi facciamo il nodo e vi terremo aggiornati.
Non vorremmo che alla pioggia di soldi corrisponda il deserto economico, finanziario e sociale
Antonio Di Gilio
Partiamo dalla SAPA. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno sono stati dati dalla Regione Puglia 2,6 milioni di euro per mettere la parola fine e bonificare l'area. La burocrazia italiana imporrà i suoi tempi, ma dopo quasi otto anni possiamo dire di vedere la luce in fondo al tunnel.
A questa notizia, vanno agginti circa 630.000 di finanziamenti per la conclusione dei lavori relativi al sovrappasso di via San Francesco d'Assisi, elemento essenziale per poter vitalizzare la viabilità cittadina troppo incentrata su Corso Vittorio Veneto
Infine in arrivo quasi 800.000euro per l'efficientamento energetico delle due scuole elementari cittadine, richieste a suo tempo dall'amministrazione Nicassio a cui vanno ad aggiungersi il quasi miliardo delle vecchie lire per il recupero dell'ex Municipio del rione Montrone che nelle intenzioni dovrebbe diventare un centro socio-sanitario.
Queste le buone notizie a cui va dato merito anche all'amministrazione comunale per essere stata in grado di intercettare questi finanziamenti.
Oltre 4 milioni di motivi adesso possono farci sperare in un miglioramento della qualità della vita della nostra cittadina.
Noi facciamo il nodo e vi terremo aggiornati.
Non vorremmo che alla pioggia di soldi corrisponda il deserto economico, finanziario e sociale
Antonio Di Gilio
lunedì 22 luglio 2013
Basta: si fermino le polemiche sterili e inutili
Pur se da lontano seguo le vicissitudine di quello che sento ancora il mio paese. Constato che davvero nulla ormai ferma le inutili polemiche tra le miriadi di fazioni che attagliano questa comunità. Montrone-Canneto, destra-sinistra, pro e conto Antonacci ecc. Perfino la morte tragica di un giovane non riesce a mette a freno le lingue, pronte a utilizzarla per altri scopi.
Questa è una fotografia del pianeta Terra (quella cerchiata) scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza
Sagan, l'astrofisico che ebbe l'idea, di far girare la sonda per farle scattare la foto scrisse queste bellissime frasi che dovrebbero essere incise sulla pietra:
« Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. »
Per favore FINITELA
Antonio Di Gilio
Questa è una fotografia del pianeta Terra (quella cerchiata) scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza
Sagan, l'astrofisico che ebbe l'idea, di far girare la sonda per farle scattare la foto scrisse queste bellissime frasi che dovrebbero essere incise sulla pietra:
« Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. »
Per favore FINITELA
Antonio Di Gilio
martedì 16 luglio 2013
Viaggio nella tassazione locale 1: IRPEF comunale: ad Adelfia si paga il doppio
Inizia oggi il viaggio di Adelfia on-line sulla tassazione locale. Perchè se per i cittadini è facile apprezzare e comparare i comuni sul livello e la qualità di servizi, più difficile è capire quanto sul prelievo fiscale dello stato italiano incide il singolo comune.
Oggi incominciamo con l'IRPEF comunale. Quella piccola voce che chi ha una busta paga può rilevare ogni mese. La mia analisi tiene conto di un contribuente tipo adelfiese il cui reddito lordo ( per noi anche base imponibile) arriva a Euro 20.000,00
Iniziamo con il definire l'IRPEF comunale.
L’addizionale comunale, analogamente a quella regionale, è stata istituita dal D.Lgs. 360 del 28 settembre 1998 come tributo finalizzato alla progressiva autonomia finanziaria degli enti locali, e pertanto destinato ai singoli comuni.
Si tratta di una imposta addizionale all’IRPEF che segue i criteri giuridici ed applicativi di tutte le imposte sul reddito delle persone fisiche, coincidendo con esse nelle scadenze e nelle modalità di versamento.
La base sulla quale calcolare l’addizionale comunale è costituita dal reddito imponibile dichiarato ai fini dell’IRPEF, cioè dal reddito complessivo meno gli oneri deducibili, quali individuati dall’art. 10, D.P.R. 917/1986.
In questa tabella riporto i dati di ogni singolo comune considerando le aliquote come indicate sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze
Oggi incominciamo con l'IRPEF comunale. Quella piccola voce che chi ha una busta paga può rilevare ogni mese. La mia analisi tiene conto di un contribuente tipo adelfiese il cui reddito lordo ( per noi anche base imponibile) arriva a Euro 20.000,00
Iniziamo con il definire l'IRPEF comunale.
L’addizionale comunale, analogamente a quella regionale, è stata istituita dal D.Lgs. 360 del 28 settembre 1998 come tributo finalizzato alla progressiva autonomia finanziaria degli enti locali, e pertanto destinato ai singoli comuni.
Si tratta di una imposta addizionale all’IRPEF che segue i criteri giuridici ed applicativi di tutte le imposte sul reddito delle persone fisiche, coincidendo con esse nelle scadenze e nelle modalità di versamento.
La base sulla quale calcolare l’addizionale comunale è costituita dal reddito imponibile dichiarato ai fini dell’IRPEF, cioè dal reddito complessivo meno gli oneri deducibili, quali individuati dall’art. 10, D.P.R. 917/1986.
In questa tabella riporto i dati di ogni singolo comune considerando le aliquote come indicate sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze
Comune | Imposta su contribuente con reddito lordo di € 20.000,00 |
Adelfia | € 140,00 |
Acquaviva delle Fonti Gioia del Colle Sannicandro | € 49,00 |
Bari Cassano delle Murge | € 40,00 |
Bitritto | € 75,82 |
Bitetto Grumo Appula Alberobello | € 80,00 |
Casamassima | € 93,75 |
Modugno | € 50,00 |
Noicattaro | € 28,10 |
Triggiano | € 82,25 |
Palo del Colle | € 49,70 |
Valenzano | € 100,00 |
Rutigliano | € 132,50 |
Media Comuni | € 67,45 |
Differenza Adelfia | +107% |
Prima della valutazione squisitamente numerica ci sono delle considerazioni qualitative da fare, scaricando e visualizzando i dati di questa tabella più dettagliata da me prodotta.
Innanzitutto il comune di Adelfia, a differenza della maggioranza dei comuni vicini, ha un'aliquota unica proporzionale, ossia non adotta in nessun modo un criterio di progressività crescente. Che il cittadino guadagni 1 o 1 milione tassa sempre con la stessa aliquota (0,7%) in barba all'art. 53 della costituzione e al buon senso.
In secondo luogo, sono proprio i redditi più alti che beneficiano di questa aliquota unica che l'amministrazione di centro-sinistra (?) continua a mantenere. Infatti se il cavaliere Berlusconi avesse la residenza ad Adelfia, la preferirebbe certamente rispetto alla maggior parte degli altri comuni vicini che applicano un'aliquota dello 0,8% sui redditti lordi maggiori a € 75.000,00
Insomma, è proprio vero che non esistono più le ideologie.
Infine passiamo al dato prettamente numerico. Come è facilmente intuibile, il contribuente tipo adelfiese che dichiara un reddito lordo pari a € 20.000,00 pagherà un'imposta comunale pari a più del doppio della media dei nostri comuni vicini. Esattamente il +107%. Tuttavia mi sorge una domanda.
Paghiamo il doppio di tasse, ma abbiamo il doppio dei servizi?
Paghiamo il doppio di tasse, ma abbiamo il doppio dei servizi?
Insomma un motivo in più per cambiare residenza.
Antonio Di Gilio
martedì 9 luglio 2013
2012 - In fuga da Adelfia
Il sito dell'ISTAT ha pubblicato i dati aggiornati al 31.12.2012 della popolazione residente dei comuni italiani.
- Il primo dato. Adelfia scende sotto i 17.000 abitanti e più precisamente a 16.973 cittadini residenti, tornando al dato del lontano settembre 2005 (ben 8 anni fa).
- Il secondo dato. Adelfia è il comune che nel corso del 2012 ha ottenuto il peggiore saldo migratorio.
Infatti la differenza tra nuovi iscritti e cancellati arriva a 143 persone, pari allo 0,84% della popolazione residente al 31.12.2012. Il dato potrebbe sembrare insignificante ma in termini demografici è un valore al quanto preoccupante. I demografi utilizzano, in questi casi, i tassi di dimezzamento o raddoppio della popolazione per estrarne l'entità.
A questo LINK potete scaricare la tabella. Se Adelfia mantenesse questo trend basterebbero circa 59 anni per dimezzare la popolazione. La Provincia di Bari tutta ne impiegherebbe ben 628 anni al tasso attuale.
Semplificando, se Adelfia fosse l'Italia, basterebbero meno di 60 anni per perdere oltre 30 milioni di cittadini.
- Il Terzo dato. Il valore è ancora più preoccupante se paragonato con i comuni immediatamente vicini e/o concorrenti. Adelfia ha un'emoraggia addirittura superiore a quella del capoluogo ossia Bari. Considerate inoltre che il trend negativo è iniziato nel secondo semestre 2012.
Ma mentre per Bari la spiegazione è certamente da individuare dall'alto costo delle case e da un fenomeno che riguarda tutte le grandi città. per Adelfia non può essere certamente questo ( o soltanto questo). I dati di comuni simili per economia, vicinanza e dimensione dicono certamente altro.
Valenzano, il cui costo delle case è superiore, vedrebbe il dimezzamento della popolazione in oltre 2 secoli, Triggiano in quasi 3 secoli. Al contrario Noicattaro, Rutigliano e Capurso, simili per economia hanno trend in crescita della popolazione. Casamassima e Bitritto vedrebbero raddoppiata la propria popolazione rispettivamente in 126 anni e 85 anni.
Insomma, demograficamente, come già più volte detto, Adelfia si sta avvitando in una spirale pericolosa.
Meno residenti, significa meno contribuenti e quindi meno entrate fiscali a parità di tassazione. Meno entrate fiscali ( o un eccesso di aumento della tassazione locale) significa meno servizi. Meno servizi uguale maggior emigrazione, perdita di ricchezza e/o riduzione della stessa.
Insomma, il problema che può sembrare solo demografico è soprattutto politico.
Cosa offre il sistema Adelfia ( politica, società civile, associazioni ecc.) a chi la abita?
Antonio Di Gilio
- Il primo dato. Adelfia scende sotto i 17.000 abitanti e più precisamente a 16.973 cittadini residenti, tornando al dato del lontano settembre 2005 (ben 8 anni fa).
- Il secondo dato. Adelfia è il comune che nel corso del 2012 ha ottenuto il peggiore saldo migratorio.
Infatti la differenza tra nuovi iscritti e cancellati arriva a 143 persone, pari allo 0,84% della popolazione residente al 31.12.2012. Il dato potrebbe sembrare insignificante ma in termini demografici è un valore al quanto preoccupante. I demografi utilizzano, in questi casi, i tassi di dimezzamento o raddoppio della popolazione per estrarne l'entità.
A questo LINK potete scaricare la tabella. Se Adelfia mantenesse questo trend basterebbero circa 59 anni per dimezzare la popolazione. La Provincia di Bari tutta ne impiegherebbe ben 628 anni al tasso attuale.
Semplificando, se Adelfia fosse l'Italia, basterebbero meno di 60 anni per perdere oltre 30 milioni di cittadini.
- Il Terzo dato. Il valore è ancora più preoccupante se paragonato con i comuni immediatamente vicini e/o concorrenti. Adelfia ha un'emoraggia addirittura superiore a quella del capoluogo ossia Bari. Considerate inoltre che il trend negativo è iniziato nel secondo semestre 2012.
Ma mentre per Bari la spiegazione è certamente da individuare dall'alto costo delle case e da un fenomeno che riguarda tutte le grandi città. per Adelfia non può essere certamente questo ( o soltanto questo). I dati di comuni simili per economia, vicinanza e dimensione dicono certamente altro.
Valenzano, il cui costo delle case è superiore, vedrebbe il dimezzamento della popolazione in oltre 2 secoli, Triggiano in quasi 3 secoli. Al contrario Noicattaro, Rutigliano e Capurso, simili per economia hanno trend in crescita della popolazione. Casamassima e Bitritto vedrebbero raddoppiata la propria popolazione rispettivamente in 126 anni e 85 anni.
Insomma, demograficamente, come già più volte detto, Adelfia si sta avvitando in una spirale pericolosa.
Meno residenti, significa meno contribuenti e quindi meno entrate fiscali a parità di tassazione. Meno entrate fiscali ( o un eccesso di aumento della tassazione locale) significa meno servizi. Meno servizi uguale maggior emigrazione, perdita di ricchezza e/o riduzione della stessa.
Insomma, il problema che può sembrare solo demografico è soprattutto politico.
Cosa offre il sistema Adelfia ( politica, società civile, associazioni ecc.) a chi la abita?
Antonio Di Gilio
Produttività dei dipendenti Comunali, assegnati i fondi
Ai dipendenti del Comune di Adelfia è stato ripartito come da CCNL il fondo legato alla PRODUTTIVITA', che come riporta l'ARAN viene ripartito in questo modo:
"l'art.37 del CCNL del 22.1.2004, ha stabilito che i relativi compensi possono essere erogati solo in presenza di INCREMENTI EFFETTIVI della produttività e di miglioramento quali-quantitativo dei servizi, intesi come RISULTATO AGGIUNTIVO APPREZZABILE rispetto al risultato atteso della normale prestazione lavorativa e che tale erogazione è possibile solo a conclusione del processo di valutazione periodica".
Pertanto,
solo in presenza di un maggiore impegno, aggiuntivo rispetto alla
prestazione ordinaria, del dipendente, come attestato dal dirigente,
sulla base della valutazione dei risultati dallo stesso conseguiti,
consente l’attribuzione dei compensi di produttività. (LINK)
Interessante constatare che TUTTI i dipendenti lo hanno
percepito in proporzione alla propria mansione senza un centesimo di
differenza l'uno dall'altro. I dipendenti pubblici vengono prodotti in
serie e standardizzati evidentemente.
In allegato quanto percepito da ogni singolo dipendente.
Determina n. 749 dell'8 luglio 2013Antonio Di Gilio
lunedì 8 luglio 2013
Incompatibilità sindaco-parlamentare confermata dalla Giunta delle elezioni
Se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio, finalmente è stato accontentato.
La notizia dell'incompatibilità cui sarebbe stato soggetto il sindaco Antonacci in caso di elezione al Senato generò così tanto clamore che lo stesso sindaco avvertì la necessità di smentire tutto sulla sua pagina Facebook (gli interventi del sindaco sono più di uno).
L'atteso "supplemento di valutazione in sede di Giunta per le elezioni, con i tempi necessari al compimento di questa attività" è avvenuto, almeno da parte della Giunta delle elezioni di competenza della Camera dei Deputati. Considerato, però, che la norma riguardante l'incompatibilità pone esattamente sullo stesso piano le cariche di deputato e senatore, possiamo tranquillamente affidarci al deliberato di questa Giunta.
Giovedì 27 giugno 2013 la Giunta delle elezioni si è riunita per l'esame delle incompatibilità ex art. 13, comma 3 del decreto-legge n. 138/2011, convertito nella legge n. 148/2011. Il resoconto è disponibile a questo indirizzo, vediamone i punti rilevanti.
L'onorevole Stumpo (PD) "rammenta che l’avvio della XVII legislatura segna la prima applicazione della nuova normativa, in base alla quale sono da considerarsi incompatibili con il mandato parlamentare le cariche apicali degli esecutivi degli enti territoriali con popolazione superiore alla predetta soglia (5000 abitanti, n.d.r.).
Osserva che nell’ambito del Comitato non sono mancati i rilievi circa la ratio di tale norma, che si inserisce in un quadro normativo non sempre coerente e logico. D’altra parte, si è ritenuto che il compito della Giunta non possa che essere quello di applicare le disposizioni attualmente vigenti, lasciando ad altre sedi eventuali iniziative di adeguamento normativo."
All'inizio di questa legislatura, erano 12 i sindaci-deputati. Alcuni di questi sono già stati dichiarati decaduti dai Consigli Comunali delle proprie città:
- Giampiero Giulietti, già sindaco di Umbertide, decaduto dalla carica di sindaco l’8 aprile 2013;
- Antonella Incerti, già sindaco di Albinea, decaduta dalla carica di sindaco il 27 marzo 2013;
- Dario Parrini, già sindaco di Vinci, decaduto dalla carica di sindaco l’11 marzo 2013;
- Francesco Ribaudo, già sindaco di Marineo, cessato dalla carica di sindaco a seguito delle elezioni comunali svoltesi il 9-10 giugno 2013.
- Angelo Cera, già sindaco di San Marco in Lamis, decaduto dalla carica di sindaco il 17 giugno 2013.
Il deputato-sindaco Marco Marcolin, sindaco di Cornuda, ha inviato una lettera al proprio Consiglio Comunale, con la quale ha comunicato la propria opzione per il mandato parlamentare, mentre Ernesto Magorno, sindaco di Diamante, ha reso noto che il Consiglio Comunale ha avviato la procedura per la sua decadenza.
Coloro che non hanno ancora esercitato l'opzione tra le due cariche sono: Floriana Casellato, sindaco di Maserada sul Piave; Roger De Menech, sindaco di Ponte nelle Alpi; Filippo Piccone, sindaco di Celano; Antonio Placido, sindaco di Rionero in Vulture; Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade. Costoro saranno presto invitati ad optare per una delle cariche.
Ormai non ci sono più dubbi: se il PD avesse vinto in Puglia, oggi il sindaco Antonacci sarebbe decaduto dalla carica o lo sarebbe stato dichiarato a breve. D'altro canto, per potersi candidare, il sindaco aveva usufruito di una deroga, poiché il regolamento delle Primarie del PD non glielo permetteva, probabilmente proprio in virtù della legge 148/2011.
E' chiaro adesso il motivo per cui a gennaio Adelfia on-line ha chiesto le dimissioni al sindaco? Non si è trattato di una "occasione ghiotta", ma un modo per garantire subito ad Adelfia un nuovo sindaco già dallo scorso giugno, invece di un vice-sindaco triste traghettatore fino all'anno prossimo.
Resta il rammarico per la mancata trasparenza e il tentativo di gettare acqua sul fuoco da parte del sindaco. Sarebbe stato auspicabile lasciare Adelfia con onestà, piuttosto che nascondere la verità fino all'ultimo. Di contro, la risposta più eloquente è arrivata da quasi 4000 elettori persi.
In fin dei conti, alle "balle" di certa politica, la gente non si è abituata da sola.
Vincenzo Prudente
La notizia dell'incompatibilità cui sarebbe stato soggetto il sindaco Antonacci in caso di elezione al Senato generò così tanto clamore che lo stesso sindaco avvertì la necessità di smentire tutto sulla sua pagina Facebook (gli interventi del sindaco sono più di uno).
L'atteso "supplemento di valutazione in sede di Giunta per le elezioni, con i tempi necessari al compimento di questa attività" è avvenuto, almeno da parte della Giunta delle elezioni di competenza della Camera dei Deputati. Considerato, però, che la norma riguardante l'incompatibilità pone esattamente sullo stesso piano le cariche di deputato e senatore, possiamo tranquillamente affidarci al deliberato di questa Giunta.
Giovedì 27 giugno 2013 la Giunta delle elezioni si è riunita per l'esame delle incompatibilità ex art. 13, comma 3 del decreto-legge n. 138/2011, convertito nella legge n. 148/2011. Il resoconto è disponibile a questo indirizzo, vediamone i punti rilevanti.
L'onorevole Stumpo (PD) "rammenta che l’avvio della XVII legislatura segna la prima applicazione della nuova normativa, in base alla quale sono da considerarsi incompatibili con il mandato parlamentare le cariche apicali degli esecutivi degli enti territoriali con popolazione superiore alla predetta soglia (5000 abitanti, n.d.r.).
Osserva che nell’ambito del Comitato non sono mancati i rilievi circa la ratio di tale norma, che si inserisce in un quadro normativo non sempre coerente e logico. D’altra parte, si è ritenuto che il compito della Giunta non possa che essere quello di applicare le disposizioni attualmente vigenti, lasciando ad altre sedi eventuali iniziative di adeguamento normativo."
All'inizio di questa legislatura, erano 12 i sindaci-deputati. Alcuni di questi sono già stati dichiarati decaduti dai Consigli Comunali delle proprie città:
- Giampiero Giulietti, già sindaco di Umbertide, decaduto dalla carica di sindaco l’8 aprile 2013;
- Antonella Incerti, già sindaco di Albinea, decaduta dalla carica di sindaco il 27 marzo 2013;
- Dario Parrini, già sindaco di Vinci, decaduto dalla carica di sindaco l’11 marzo 2013;
- Francesco Ribaudo, già sindaco di Marineo, cessato dalla carica di sindaco a seguito delle elezioni comunali svoltesi il 9-10 giugno 2013.
- Angelo Cera, già sindaco di San Marco in Lamis, decaduto dalla carica di sindaco il 17 giugno 2013.
Il deputato-sindaco Marco Marcolin, sindaco di Cornuda, ha inviato una lettera al proprio Consiglio Comunale, con la quale ha comunicato la propria opzione per il mandato parlamentare, mentre Ernesto Magorno, sindaco di Diamante, ha reso noto che il Consiglio Comunale ha avviato la procedura per la sua decadenza.
Coloro che non hanno ancora esercitato l'opzione tra le due cariche sono: Floriana Casellato, sindaco di Maserada sul Piave; Roger De Menech, sindaco di Ponte nelle Alpi; Filippo Piccone, sindaco di Celano; Antonio Placido, sindaco di Rionero in Vulture; Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade. Costoro saranno presto invitati ad optare per una delle cariche.
Ormai non ci sono più dubbi: se il PD avesse vinto in Puglia, oggi il sindaco Antonacci sarebbe decaduto dalla carica o lo sarebbe stato dichiarato a breve. D'altro canto, per potersi candidare, il sindaco aveva usufruito di una deroga, poiché il regolamento delle Primarie del PD non glielo permetteva, probabilmente proprio in virtù della legge 148/2011.
E' chiaro adesso il motivo per cui a gennaio Adelfia on-line ha chiesto le dimissioni al sindaco? Non si è trattato di una "occasione ghiotta", ma un modo per garantire subito ad Adelfia un nuovo sindaco già dallo scorso giugno, invece di un vice-sindaco triste traghettatore fino all'anno prossimo.
Resta il rammarico per la mancata trasparenza e il tentativo di gettare acqua sul fuoco da parte del sindaco. Sarebbe stato auspicabile lasciare Adelfia con onestà, piuttosto che nascondere la verità fino all'ultimo. Di contro, la risposta più eloquente è arrivata da quasi 4000 elettori persi.
In fin dei conti, alle "balle" di certa politica, la gente non si è abituata da sola.
Vincenzo Prudente
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