martedì 27 agosto 2013

La trasparenza non è più un optional. Da adesso il dirigente che sbaglia paga

Il decreto legge 33/2013, passato totalmente in sordin,a mette finalmente fine al modo di agire opaco, sconclusionato e dello scarica barile all'interno della burocrazia italiana.
Il decreto in questione infatti, cancella un'infinità di leggi sull'attività amministrativa e sull'accesso alle informazioni armonizzando il tutto e ponendo alcuni pilastri fondamentali quali:
  • Individuazione di un unico soggetto responsabile  al controllo della trasparenza all'interno dell'intera amministrazione pubblica;
  • Individuazione di un soggetto terzo oltre all' OIV con il compito di "controllare il controllore";
  • l'indicazione di sanzioni pecuniarie e amministrative sia agli organi di indirizzo politico che a quelli amministrativi.
In altre parole si da inizio a quello che io chiamo "conflitto" tra dipendenti pubblici e partiti/soggetti politici. Se si cerca in qualche modo di ostacolare la pubblicazione di un documento scomodo ( elargizione di contributi  a persone e/o enti pubblici o privati ecc), il responsabile paga di tasca propria.
Infatti come riporta l'art. 26 al comma 2. "Le pubbliche amministrazioni pubblicano gli atti di concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese, e comunque di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati ai sensi del citato articolo 12 della legge n. 241 del 1990, di importo superiore a mille euro".
comma 3. "La pubblicazione ai sensi del presente articolo costituisce condizione legale di efficacia dei provvedimenti che dispongano concessioni e attribuzioni di importo complessivo superiore a mille euro nel corso dell'anno solare al medesimo beneficiario; la sua eventuale omissione o incompletezza è rilevata d'ufficio dagli organi dirigenziali, sotto la propria responsabilità amministrativa, patrimoniale e contabile per l'indebita concessione o attribuzione del beneficio economico. La mancata, incompleta o ritardata pubblicazione rilevata d'ufficio dagli organi di controllo è altresì rilevabile dal destinatario della prevista concessione o attribuzione e da chiunque altro abbia interesse, anche ai fini del risarcimento del danno da ritardo da parte dell'amministrazione, ai sensi dell'articolo 30 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104. "
  
Ma non è tutto, oltre al dirigente preposto al controllo (nel caso di adelfia la dott.ssa Capozzi), all'organo indipendente di vigilanza (OIV) il cui limite è sempre di essere di nomina politica si aggiunge il CIVIT            ( Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche ) che controllerà il rispetto da parte delle amministrazioni delle norme sulla trasparenza.
Quello che fino ad ora mancava nella PA e che rendeva vano qualsiasi forma di tutela, era non solo la sanzione pecuniaria, ma IL "CONTROLLO INDIRETTO" dell'organo terzo di vigilanza.
Infatti come riporta la delibera 71/2013 del CIVIT  al punto 3.1.2
"L’attività indiretta di vigilanza e controllo viene svolta con riferimento alle amministrazioni per le quali la Commissione ha ricevuto, da parte del Responsabile della trasparenza e/o della prevenzione della corruzione o da privati cittadini, una segnalazione di mancata o incompleta pubblicazione dei dati oggetto degli obblighi di trasparenza indicati nel paragrafo 1."
Insomma, se un gruppo di cittadini organizzati (superando consiglieri e partiti politici) segnala al CIVIT eventuali mancanze e inadempienze,  impone al comitato di vigilanza il controllo e se questo avrà esito positivo farà scattare la sanzione a dirigenti e amministratori.
Infatti da ora in avanti non ci saranno più limitazioni di natura soggettiva e oggettiva alla richiesta dei documenti (accesso civico). Insomma, il dirigente di turno non potrà più rigettare le vostre richieste di documentazione, pena una sanzione pecuniaria.

La forza di questa normativa non sta nel suo eventuale rispetto, ma molto più semplicemente nell'effetto DETERRENTE. Se dipendenti pubblici e politici sapranno che c'è un gruppo di cittadini in grado di mettere a rischio le loro tasche, siate ben certi che opereranno in maniera coscienziosa.

Antonio Di Gilio

P.S. il primo banco di prova a fine ottobre quando il sito del comune dovrà avere tutti i requisiti necessari richiesti dalla norma ai sensi degli art.47-49 del decreto. La PA pretende il pagamento puntuale delle tasse, noi pretendiamo il rispetto puntuale dei loro obblighi di legge.
Per coloro interessati e che vogliono rendersi utili vi invito a studiare la norma ai seguenti link:

Raccolta differenziata 2012....un disastro!! La TARES potrebbe essere il doppio o il triplo

Dopo oltre un anno, a seguito delle nostre segnalazioni e di una interrogazione comunale, sono stati pubblicati tutti i dati relativi alla raccolta differenziata 2012 e c'è poco da stare allegri.
Ormai tutti i cittadini adelfiesi hanno ricevuto i bollettini di pagamento relativi alla TARES, la nuova tassa rifiuti.
Ad oggi nessuno di voi conosce l'importo complessivo. Infatti le prime due scadenze del 31 agosto e del 31 ottobre sono pari al 90% pagato nel 2012 (per la TARSU 2011).
A dicembre si dovrà saldare l'ultima rata e questo dato definitivo mette un punto. L'AUMENTO SARA' MOSTRUOSO.
La raccolta differenziata 2012 si attesta a un misero 10%, ma se guardiamo al dato del solo ultimo semestre a mala pena superiamo l'8%. Siamo distanti anni luce dal valore imposto dalle leggi comunitarie, nazionali e regionali che chiedono il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata.
Mentre comuni vicini come Rutigliano raggiungono valori addirittura dell'80%, noi ci fermiamo all'unità e questo costerà caro alle tasche del contribuente perchè la TARES, a differenza della TARSU, non solo impone l'inserimento del costo dei costi indivisibili (luce pubblica, strade ecc), ma anche la copertura dell'intero servizio della raccolta. Infatti con la vecchia TARSU il comune copriva solo l'80% del servizio il resto lo copriva con altre voci di bilancio. Adesso che non sono possibili trucchi di bilancio si pagherà per quello che si butta nel cassonetto. Complessivamente l'intera TARES costerà al contribuente del comune di Adelfia tra il 50-60% in più rispetto al 2012 con punte del 70%.
Tuttavia c'è un ma. Infatti è evidente che l'amministrazione si troverà davanti a scelte politiche importanti. Se per l'abitazione principale l'aumento sarà di centinaia di euro, per le attività commerciali, il 60% è una follia. Ma dato che il principio è chi inquina paga di più, per pizzerie, fruttivendoli, pescherie si arriverà anche al 300%.
Prendiamo un piccolo supermercato di 1000mq. Oggi paga circa 4.500 di spazzatura. L'aumento potrebbe arrivare alla  cifra impressionante di quasi 7.000 euro, con la rata di dicembre che si attesterebbe a 2.600-2.800 euro. Insomma il comune di Adelfia in termini di liquidità si divorerà le 13esime dei dipendenti dello stesso supermercato.
Pertanto è plausibile che il comune aumenti di qualche decimale l'aliquota delle abitazioni principali (oggi a 2 euro al mq), per "allieviare" le piccole e medie attività commerciali. Se si utilizzasse questa logica ecco che non è impensabile che a dicembre tra il 10% residuo, l'aumento del 60-70% e l'eventuale revisione di qualche decimale porterà il contribuente adelfiese a pagare nell'ultima rata per la propria casa, quanto versato nelle due precedenti rate messe insieme ( salvo non si impianti la TARES seguendo il bilancino dei voti). Senza considerare che la TARES deve tener conto anche del numero delle persone appartenenti al nucleo familiare, colpendo le famiglie numerose. Insomma complessivamente se non si arriva al doppio per qualcuno gli assomiglia molto.
Ma della serie non è finita qui, l'anno prossimo partiranno le nuove ecotasse e se il trend è stato questo, AUTOMATICAMENTE all'aumento del 2013 si applichera un ulteriore 50-60%.
 E non sappiamo se si dovrà pagare pure l'IMU. Perchè se così fosse salutate le tredicesime.

Antonio Di Gilio

mercoledì 21 agosto 2013

Due multe al giorno possono bastare!! Gli adelfiesi migliori dei trentini

Con deliberazione di giunta n. 102/2013 è stato approvato l'utilizzo delle risorse provenienti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione del codice della strada.
Fin qui nulla di strano. E' uno degli atti prodromici al bilancio di previsione in via di definizione. E' la cifra che lascia al quanto stupefatti. Infatti secondo il nuovo caposettore l'importo che dovrebbe provenire da questa voce dovrebbe attestarsi a circa 60.000 euro, cifra in leggero aumento rispetto all'anno scorso.
Cerchiamo di capire secondo quale criterio si dovrebbero arrivare solo  a 60.000 euro. Una multa per divieto di sosta si attesta a circa 40 euro mentre parcheggiare sulla postazione per gli invalidi può superare gli 80 euro.
Pertanto un buon valore medio e un giusto parametrodi valutazione dovrebbbe essere di circa 60 euro per sanzione.
Dividendo 60.000 per 60 euro abbiamo il numero di sanzioni che il corpo di polizia locale dovrebbe fare, cioè1000. Sappiamo tutti che ogni multa che viene fatta è un potenziale voto in meno alle prossime elezioni. Ma questo distingue i politici dagli statisti. E ad Adelfia gli statisti mancano.  Infatti sono proprio il numero di sanzioni a rendere la questione grottesca.
Ammettendo che dei 6 uomini in organico, lavorino solo 2 (uno per rione) per circa 200 giorni all'anno soltanto 6 ore si arriverebbe alla strabiliante cifra di circa 5 multe al giorno (2,5 a testa), una sanzione ogni ora e mezza. Questo mio ragionamento è evidente che non tien nemmeno lontanamente conto della realtà, visto che come riporta il sito del comune di Adelfia al seguente link, i vigili adibiti a questo scopo sono 6 e hanno anche tra i più alti tassi di assenza (27%).
Ma sono altri gli elementi che rendono divertente la vicenda. Il Sole24ore al seguente link mette a confronto "l'efficienza" degli organi di polizia locale facendo il rapporto tra popolazione e valore delle multe incassate dai singoli comuni. Secondo questo metodo, il rapporto adelfiese sarebbe di 3,53 euro per cittadino. Il comune di Trento, città di provenienza del nostro attuale comandante aveva un rapporto di 25,95 euro per cittadino  (una produttività pari a 8 volte superiore), mentre il valore medio della provincia di Trento si attesta a quasi 11 euro per cittadino ( una produttività tripla).
Se tanto mi da tanto, mi aspetterei almeno un valore doppio con un incasso di 120.000 euro, cifra che sicuramente sarebbe manna dal cielo visto lo stato pietoso delle nostre strade.
A meno che, sfatando un mito, qualcuno della nostra giunta creda che i cittadini adelfiesi e il loro grado di rispetto delle norme del codice della strada siano esemplari e di gran lunga migliori dei cittadini del trentino. Sarebbe forse il momento di chiedere di più alla Pubblica Amministrazione, dato che il contribuente/ cittadino inizia seriamente a stancarsi.
Antonio Di Gilio