giovedì 28 febbraio 2013

I costituzionalisti avevano ragione. Antonacci l'ha ammesso.

A più di un mese dal giorno in cui questo blog ha detto a tutti gli adelfiesi la verità su quello che sarebbe successo in caso di elezione del sindaco Antonacci al Senato (link), è lo stesso sindaco ad ammettere che avevamo ragione sulla legge 148/2011.
Lo aveva già fatto due giorni fa sulla sua pagina Facebook (link) in politichese, oggi in italiano.
Questa mattina è stata pubblicata sulla Gazzetta del mezzogiorno una sua intervista post-elezioni.
(cliccate sull'immagine per ingrandire e leggere correttamente, se non riuscite cliccate qui: link)


"Se fossi stato eletto ci avrei pensato due volte a scegliere il Senato mandando al voto il mio Comune, Adelfia".

Ah sì? E perché durante la campagna elettorale non ha fatto altro che negare, su internet e nelle strade, la sicura applicazione di questa norma, definita da lei controversa, ambigua e bizzarra, al contrario del sindaco di Albinea (Emilia Romagna), Antonella Incerti, anche lei del PD, che dimostrando responsabilità oltre un mese fa confessò che in caso di elezione sarebbe decaduta: link?
Vari esponenti del PD in tutta Italia contestavano la deroga che lei, insieme altri sindaci, ha ricevuto a dicembre, proprio perché, in virtù di questa norma, il Regolamento delle primarie del PD già prevedeva la non candidabilità per i sindaci dei comuni al di sopra dei 5000 abitanti. Nonostante tutto, lei il 27 gennaio su Facebook ha definito la legge "sconosciuta". Sconosciuta ai cittadini, certamente non a lei.

Nota esplicativa dell'ANCI (link), sentenza della Corte Costituzionale (link), manuale delle elezioni diffuso dalla Camera dei deputati (link), email del Senato (link). Nulla è servito ad ammettere il vero.

Signor sindaco, lei sarebbe stato pronto a disattendere il suo mandato assegnatole da 6345 cittadini per andare al Senato. E' facile dire solo adesso che ci avrebbe pensato due volte, non le crede nessuno. Non ha dato una sola risposta a chi le chiedeva cosa avrebbe fatto nel caso in cui fosse stato costretto a scegliere una delle due cariche, e nel suo ufficio ci sono interrogazioni scritte, scadute ed ancora inevase.

Per questa storia, io ed Antonio siamo stati accusati di voler innalzarci a "costituzionalisti" (su questo, ci tengo a far notare che stiamo parlando di una legge ordinaria dello Stato, quindi la Costituzione non c'entra nulla). Qualcuno ha creduto ciecamente alle parole del sindaco, qualcun altro ha detto che volevamo gettare fango su di lui e sull'amministrazione, altri ci hanno invitato a smettere di "tediare" le persone.
E' chiaro che da un lato c'è chi preferisce non informare i cittadini, mentre dall'altro lato c'è chi preferisce una rassicurante bugia piuttosto che una scomoda verità.
Questo è il trattamento che riceve chi cerca di fare un minimo di vera informazione per la cittadinanza.
Sarà il caso, adesso, che qualcuno chieda scusa.

Vincenzo Prudente
Antonio Di Gilio

martedì 26 febbraio 2013

Analizziamo il voto degli adelfiesi


Le votazioni sono concluse e i risultati definitivi sono stati divulgati. Li trovate qui (Senato) e qui (Camera).
Cerchiamo adesso di studiare il voto degli adelfiesi, considerando tutti i fattori che potrebbero aver influito nella scelta.



Sono ben 5 i candidati adelfiesi che hanno partecipato a questa tornata elettorale:
- 1 candidato al Senato per il Partito Democratico;
- 1 candidato al Senato per il Centro Democratico;
- 1 candidato alla Camera per Futuro e Libertà;
- 1 candidato alla Camera per Forza Nuova;
- 1 candidato alla Camera per La Destra.

Per quanto riguarda l'affluenza, rispetto alle elezioni del 2008 si è registrato un lieve calo. Per il Senato ha votato il 72,21% degli aventi diritto (rispetto al 75,12%), mentre per la Camera il 72,59%, contro il 75,46%.

Il risultato ottenuto dalla coalizione di centrosinistra ad Adelfia risulta in forte controtendenza rispetto al risultato regionale, che ha visto la coalizione di centrodestra imporsi con un vantaggio di circa il 6% sul centrosinistra, sia alla Camera che al Senato.

Al Senato, il PD con 2499 voti prende il 28,76%, attestandosi come primo partito, ma solo al Senato. Per nulla da sottovalutare la presenza del sindaco di Adelfia candidato al Senato, che determina il copioso scarto di voti per il PD tra Senato e Camera, che vedremo dopo. Il risultato è di poco superiore alla media nazionale del 27,43%, e nettamente superiore rispetto alla media regionale, ferma al 20,17%.
Il Centro Democratico, che esprimeva un candidato adelfiese al Senato, prende il 3,48% con 303 voti. Un dato sensibilmente maggiore rispetto a quello regionale, dell'1,50% e nazionale, fermo allo 0,53%. La presenza di un candidato adelfiese non può che aver influito positivamente sul risultato di questa lista.
Sinistra Ecologia e Libertà, con 561 voti, ha mantenuto lo stesso elettorato delle ultime elezioni comunali, non sostenendo direttamente il sindaco nella sua corsa al Senato, e guadagnando una percentuale pressoché identica a quella regionale.
Al secondo posto troviamo il Movimento 5 Stelle con 2214 voti, che prende il 25,48%. Un grosso risultato anche ad Adelfia, dove il M5S ottiene quasi due punti percentuali in più rispetto alla media nazionale, del 23,79%, e poco più di un punto rispetto a quella regionale del 24,06%.
A pochissima distanza il PDL, a cui va il 25,41%, con 2208 voti. Il risultato è abbondantemente inferiore confrontato a quello regionale, dove la lista prende il 30,21%, ma superiore alla media nazionale del 22,30%.
Scelta Civica prende solo il 5% con 435 voti, meno delle medie regionali e nazionali, rispettivamente del 9,05% e del 9,13%.
Rivoluzione Civile ottiene poco anche ad Adelfia, raggiungendo solo l'1,46% con 127 voti. Anche per questa lista il dato è inferiore alla media regionale, dell'1,97% e nazionale, dell'1,79%.


Alla Camera si registrano dati a tratti sorprendentemente discordanti rispetto ai precedenti. Va considerato che, a differenza del Senato, per il quale possono votare solo gli over 25, per la Camera possono votare tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Il dato della Camera, per questo motivo, ma anche per la mancanza di grossi candidati, è molto più consono per fornirci una reale espressione del voto da parte degli adelfiesi.
Sono oltre un migliaio gli elettori compresi tra i 18 ed i 25 anni ad Adelfia.

Qui, è il Movimento 5 Stelle ad ottenere un'ampia maggioranza, conquistando, con 2885 voti (+671 rispetto alla Senato), il 29,68%, attestandosi quindi come primo partito adelfiese. Il dato è sensibilmente superiore alla media nazionale del 25,55% e regionale, del 25,52%.
Al secondo posto troviamo il PDL, che ottiene il 25,85%, con 2513 voti (+305 voti rispetto al Senato) al di sotto della media regionale del 28,92% e al di sopra della media nazionale del 21,56%. All'interno della coalizione di cui il PDL fa parte, La Destra, che esprimeva un candidato adelfiese alla Camera, prende lo 0,62%, di pochissimo sopra allo 0,59% del Senato.
Soltanto terzo il PD, fermo al 21,34% con 2075 preferenze, registrando addirittura una perdita di ben 424 voti rispetto al Senato. Questo risultato fa comprendere che la presenza del sindaco nella lista per il Senato abbia fatto confluire un buon numero di voti al PD, che però non sono stati confermati alla Camera, ma addirittura sono diminuiti. E' certo che gran parte degli elettori abbia esercitato l'opzione del voto disgiunto, scegliendo il PD al Senato ed un altro partito alla Camera, e che la maggioranza della parte più giovane dell'elettorato non abbia votato PD.
Positivo, invece, il risultato di SEL, che vede crescere il proprio elettorato di 173 voti, con un 7,55% finale, al di sopra della media regionale del 6,54%.
Per il Centro Democratico il dato è leggermente inferiore rispetto al Senato, con 291 ed il 2,99% delle preferenze, ma comunque al di sopra della media regionale, dell'1,44%, e nazionale, dello 0,49%.
Sale leggermente Scelta Civica, che guadagna 117 voti arrivando al 5,67%.
Futuro e Libertà, che esprimeva un candidato adelfiese alla Camera, prende lo 0,30% dei voti, poco al di sotto delle medie nazionali e regionali. Il dato non è confrontabile a quello del Senato, poiché la coalizione che sostiene Monti si è presentata in un'unica lista.
Rivoluzione civile guadagna 52 voti, con l'1,84%, comunque al di sotto delle medie regionali e nazionali.
Forza Nuova, che presentava un candidato adelfiese alla Camera, guadagna 29 voti rispetto al Senato conquistando lo 0,88%, sopra alla media nazionale dello 0,26% e regionale dello 0,23%.

A conclusione dell'analisi, non si può non considerare il risultato ottenuto dal sindaco, che era direttamente candidato al Senato. Nonostante qualche centinaio di voti in più presi dal PD al Senato, volti a sostenere direttamente il sindaco nella sua corsa, non si può certo dire che gli elettori adelfiesi abbiano, con il loro voto, premiato il lavoro di questa amministrazione.
Solo un anno e mezzo fa, Vito Antonacci diventava sindaco di Adelfia con 6345 voti, guadagnandosi il 56,93% delle preferenze dei cittadini adelfiesi, mentre il PD otteneva 2290 voti. Oggi il risultato è profondamente diverso e vede un nettissimo calo delle preferenze. E' evidente che la cittadinanza non abbia voluto sostenere il suo sindaco, segno intangibile di un popolo che ha mal digerito la sua decisione di candidarsi, e che probabilmente non è soddisfatto di questo anno e mezzo di lavoro. Forse è il caso, adesso che la campagna elettorale è finita, di tornare sul banco di lavoro e cominciare a dedicarsi completamente al bene di Adelfia, nonostante la sconfitta. Ce lo auguriamo tutti.

Vincenzo Prudente

Il day after. Antonacci risponde sull'incompatibilità. Ma è troppo tardi

Come tutte le liturgie del giorno successivo al voto, puntuali arrivano le dichiarazioni di vincitori e vinti.

L'elezione ha sicuramente segnato una svolta sul piano nazionale ma anche locale. Quello che i nostri politici, tutti, da oggi dovranno tenere bene a mente è che sono definitivamente cadute le ideologie. I cittadini non danno più credito politico a scatola chiusa. I cittadini adelfiesi rivolgevano al nostro sindaco una semplice e facile domanda: nell'eventualità ci fosse stata l'incompatibilità tra la propria carica di sindaco e quella di senatore, per cosa avrebbe optato? (Qui per leggere della vicenda incompatibilità)
La risposta non è mai arrivata, in quanto si sarebbe dovuto assumere una responsabilità politica. Quella di mandare al voto anticipato il nostro paese. In verità una risposta è arrivata oggi 26 febbraio 2013 su profilo FB:

"Senza infingimenti, voglio dire ai miei concittadini che, in questo quadro politico incerto, avrei dovuto pensarci mille volte prima di rischiare (sul punto ribadisco le mie perplessità) declaratorie di incompatibilità e, di conseguenza, la complicata conduzione del paese di cui mi onoro di esserne Sindaco. Un rischio questo, che certamente avrei corso solo in una ipotesi di Governo forte ed autorevole, che avrebbe aperto scenari importanti ed opportunità uniche per la mia terra."



Tradotto dal politichese all'italiano, stante le condizioni, avrebbe mandato il comune di Adelfia ad elezioni anticipate, nemmeno dopo 18 mesi, per il posto al senato. Finalmente una presa di posizione e un'assunzione di responsabilità politica.


Peccato che sia arrivata il giorno dopo le elezioni e quindi fuori tempo massimo.


Non so se la mancata risposta, fino a oggi, abbia o meno condizionato il risultato. Non so cosa sarebbe successo se il nostro sindaco avesse fatto chiarezza fin da subito. So per certo che la storia non si fa nè con i se nè con i ma e che da oggi, mi auguro per il centro-sinistra adelfiese, si apra una nuova stagione. I tempi sono cambiati. I cittadini stanno cambiando. Lo avranno capito?



Antonio Di Gilio


lunedì 25 febbraio 2013

La deroga non paga. Antonacci non andrà al Senato.

Le porte di Palazzo Madama si chiudono definitivamente per il sindaco di Adelfia, Vito Antonacci.

Il risultato elettorale per la Puglia ha rivelato una clamorosa sorpresa, smentendo totalmente qualsiasi sondaggio diffuso fino ad oggi.

La coalizione di centro destra ha ottenuto il 34,44% al Senato, conquistando così la maggioranza del voto dei pugliesi con uno scarto di oltre il 6% nei confronti del centrosinistra, che si ferma al 28,45%. Il Movimento 5 Stelle ottiene il 24,06%. Scelta Civica, invece, raggiunge solo il 9,05%.

Come già questo blog aveva anticipato (link), per queste elezioni i pugliesi hanno eletto 20 senatori.

Per la maggioranza, quindi il centrodestra, sono stati eletti 11 senatori.
I 9 senatori restanti sono ripartiti tramite il sistema proporzionale fra le liste che hanno raggiunto almeno l'8%.
Il Movimento 5 Stelle ha conquistato ben 4 seggi. Anche la coalizione di centrosinistra si è aggiudicata 4 seggi, 1 per Sinistra Ecologia e Libertà , 3 per il PD. Un solo seggio per Scelta Civica.

Il sindaco Antonacci è quinto nella lista del PD per il Senato, quindi non potrà intraprendere la carriera di senatore. Per poter candidarsi alle Primarie del PD del 30 dicembre 2012, il sindaco aveva usufruito di una speciale e discussa deroga da parte del suo partito, in quanto la carica di sindaco non gli permetteva la partecipazione. Questo risultato inaspettato cambierà il destino di Adelfia, che adesso potrà continuare ad avere il suo sindaco fino alla fine del suo mandato.

Camera, dati definitivi per Adelfia

Sono terminate le operazioni di spoglio anche per la Camera.

Rispetto al Senato, si registra un forte calo del PD nelle percentuali, con un -7%, mentre il Movimento 5 Stelle si attesta come primo partito con il 29,68%, +4%. Leggermente in avanti anche il centrodestra.

Di seguito, i dati definitivi completi.

Elettori: 13.910 - Votanti: 10.098  -  Affluenza: 72,59%


LEADER:  PIER LUIGI BERSANI
Partito Democratico - 21,34% - Voti: 2.075
Sinistra Ecologia Libertà - 7,55% - Voti: 734
Centro Democratico- 2,99% -  Voti: 291
Totale coalizione: 31,89% - Voti: 3.100

LEADER: GIUSEPPE PIERO GRILLO
Movimento 5 Stelle - 29,68% - Voti: 2.885

LEADER: SILVIO BERLUSCONI
Il Popolo della Libertà - 25,85% - Voti: 2.513
Fratelli d'Italia - 0,89% - Voti: 87
La Destra - 0,62% - Voti: 61
Partito Pensionati - 0,30% - Voti: 30
Grande Sud - 0,24% - Voti: 24
Intesa Popolare - 0,04% - Voti: 4
MIR - 0,02% - Voti: 2
Lega Nord - 0,02% - Voti: 2
Totale coalizione: 28,01% - Voti: 2.723

LEADER: MARIO MONTI
Con Monti per l'Italia - 5,67% - Voti: 552
Unione di Centro - 0,55% - Voti: 54
Futuro e Libertà - 0,30% - Voti: 30
Totale coalizione: 6,54% - Voti: 636

LEADER: ANTONIO INGROIA
Rivoluzione Civile - 1,84% - Voti: 179

LEADER: ROBERTO FIORE
Forza Nuova - 0,88% - Voti: 86

LEADER: GIACINTO MARCO PANNELLA
Lista Amnistizia Giustizia Libertà - 0,31% - Voti: 31

LEADER: LUCA ROMAGNOLI
Fiamma Tricolore - 0,19% - Voti: 19

LEADER: MARCO FERRANDO 
Partito Comunista dei Lavoratori - 0,15% - Voti: 15

LEADER: OSCAR FULVIO GIANNINO
Fare per fermare il declino - 0,12% - Voti: 12

LEADER: ADRIANO LOTITO
Partito di alternativa comunista - 0,10% - Voti: 10

LEADER: MAGDI CRISTIANO ALLAM
Io amo l'Italia - 0,10% - Voti: 10

LEADER: SIMONE DI STEFANO
Casapound Italia - 0,10% - Voti: 10

LEADER: STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI
Riformisti Italiani - 0,04% - Voti: 4

SCHEDE BIANCHE: 75 (0,74%)
SCHEDE NULLE: 303 (3,00%)
SCHEDE CONTESTATE E NON ASSEGNATE: ---

Senato, dati definitivi per Adelfia

Le operazioni di scrutinio delle schede per l'elezione del Senato si sono concluse.

Questi sono i dati definitivi di tutte le 16 sezioni adelfiesi.

Elettori: 12.508 - Votanti: 9.033  -  Affluenza: 72,21%


LEADER:  PIER LUIGI BERSANI
Partito Democratico - 28,76% - Voti: 2.499
Sinistra Ecologia Libertà - 6, 45% - Voti: 561
Centro Democratico- 3,48% -  Voti: 303
Totale coalizione: 38,70% - Voti: 3.363

LEADER: SILVIO BERLUSCONI
Il Popolo della Libertà - 25,41% - Voti: 2.208
Fratelli d'Italia - 0,82% - Voti: 72
La Destra - 0,59% - Voti: 52
Partito Pensionati - 0,27% - Voti: 24
Grande Sud - 0,16% - Voti: 14
Lega Nord - 0,06% - Voti: 6
MIR - 0,04% - Voti: 4
Intesa Popolare - 0,03% - Voti: 3
Totale coalizione: 27,42% - Voti: 2.383

LEADER: GIUSEPPE PIERO GRILLO
Movimento 5 Stelle - 25,48% - Voti: 2.214

LEADER: MARIO MONTI
Con Monti per l'Italia - 5,00% - Voti: 435

LEADER: ANTONIO INGROIA
Rivoluzione Civile - 1,46% - Voti: 127

LEADER: ROBERTO FIORE
Forza Nuova - 0,65% - Voti: 57

LEADER: GIACINTO MARCO PANNELLA
Lista Amnistizia Giustizia Libertà - 0,35% - Voti: 31 

LEADER: MARCO FERRANDO 
Partito Comunista dei Lavoratori - 0,19% - Voti: 17

LEADER: OSCAR FULVIO GIANNINO
Fare per fermare il declino - 0,18% - Voti: 16

LEADER: ADRIANO LOTITO
Partito di alternativa comunista - 0,17% - Voti: 15

LEADER: LUCA ROMAGNOLI
Fiamma Tricolore - 0,14% - Voti: 13

LEADER: ANTONIO CORSI
Tutti insieme per l'Italia - 0,11% - Voti: 10

LEADER: SIMONE DI STEFANO
Casapound Italia - 0,06% - Voti: 6 

LEADER: GABRIELE NAPPI
Movimento Naturalista Italiano - 0,01% - Voti: 1

SCHEDE BIANCHE: 67 (0,74%)
SCHEDE NULLE: 276 (3,05%)
SCHEDE CONTESTATE E NON ASSEGNATE: 2 (0,02%)


Ultimissima - Antonacci rischia di dire addio al Senato

A un terzo delle sezioni scrutinate, il cdx è avanti di 8 punti in Puglia.
Dato che il numero dei seggi è ripartito su scala regionale per il senato stante così i risultati spettano all'opposizione i seguenti seggi
4/5 M5S
3/4 PD
1 LISTA MONTI.

Antonacci è il quinto nell'ordine di lista. Insomma una buona notizia per gli adelfiesi. Avranno il loro sindaco per i prossimi 3 anni.

Antonio Di Gilio

Un ceffone ad Antonacci dai cittadini adelfiesi


Ci stanno giungendo i primi dati dai seggi e si sta confermando un trend.

Il PD è sotto le aspettative (Montrone in verità è sempre stato cdx oriented). Il partito del sindaco candidato al Senato sta letteralmente prendendo un ceffone dai cittadini.



AGGIORNAMENTO: DATI DEFINITIVI DI OGNI SEZIONE AL SENATO

Sezione 1 - Senato: M5S 178 PD 174 PDL 137 MONTI 44 SEL 29 CD 11

Sezione 2 - Senato: M5S 158 PDL 158 PD 144 SEL 27 MONTI 26 CD 26

Sezione 3 - Senato: PDL 126 M5S 123 PD 112 SEL 35 MONTI 23 CD 9

Sezione 4 - Senato: PDL 202 M5S 162 PD 162 SEL 45 MONTI 22 CD 27

Sezione 5 - Senato: PD 176 M5S 170 PDL 161 SEL 36 MONTI 17 CD 17

Sezione 6 - Senato: PDL 88 M5S 58 PD 43 MONTI 11 SEL 10 CD 8

Sezione 7 - Senato: M5S 158 PDL 142 PD 133 MONTI 40 SEL 30 CD 21

Sezione 8 - Senato: PD 221  M5S 172 PDL 164 SEL 48 MONTI 42 CD 25

Sezione 9 - Senato: PD 162 PDL 138 M5S 106 SEL 41 MONTI 21 CD 27

Sezione 10 - Senato: PD 183 M5S 156 PDL 150 MONTI 41 SEL 32 CD 13

Sezione 11 - Senato: PD 213 PDL 126 M5S 121 SEL 47 MONTI 24 CD 19

Sezione 12 - Senato: PD 155 M5S 128 PDL 126 SEL 41 CD 26 MONTI 17

Sezione 13 - Senato: PD 202 M5S 162 PDL 156 SEL 43 MONTI 28 CD 21

Sezione 14 - Senato: M5S 100 PD 94 PDL 72 SEL 27 MONTI 26 CD 20

Sezione 15 - Senato: PD 171 PDL 143 M5S 126 SEL 35 MONTI 23 CD 15

Sezione 16 - Senato: PD 154 M5S 136 PDL 119 SEL 35 MONTI 30 CD 18


I parziali dagli altri seggi mantengono le stesse proporzioni ( il PD sotto il 30%) 

Il PD al senato ha preso su diverse sezioni una media inferiore al 29%. Se consideriamo che il Sindaco Antonacci solo 2  anni fa aveva raggiunto il 56%, significa aver dimezzato i voti

Se il trend dovesse confermarsi, che Antonacci vada o meno al Senato dovrà fare i conti con una cittadina che evidentemente ha mal digerito la sua scelta.

QUI il sito del ministero che conferma il trend per Adelfia



Antonio Di Gilio

Elezioni, lieve calo dell'affluenza

Alle ore 15:00 di oggi ha votato alla Camera il 72,59% degli adelfiesi aventi diritto. La percentuale è leggermente inferiore in confronto a quella registrata alle scorse elezioni del 2008, quando votò il 75,46% degli adelfiesi.

Per quanto riguarda il Senato, ha votato il 72,21% degli adelfiesi, percentuale in calo anche qui, a fronte del 75,12% del 2008.

Alle ore 12:00 di domenica, aveva votato il 12,12% degli elettori, facendo registrare un'affluenza pressoché identica a quella del 2008, pari al 12,38%. Alle 19:00 la differenza si allargava di poco, con un 37,32% di votanti a fronte del 38,46% delle scorse elezioni.
Alle ore 22:00 la differenza era aumentata di molto (quasi 7%), registrando solo il 48,96% dei votanti contro il 55,71% delle passate elezioni. Tuttavia, nella giornata di oggi c'è stato un buon recupero dell'affluenza, fino ad arrivare ad un - 2,87% rispetto al 2008.

Il dato supera l'affluenza regionale, che si attesta al 69,83% per il Senato ed al 69,93% per la Camera.

L'affluenza nazionale è al 75,11% al Senato, 75,19% alla Camera.

venerdì 22 febbraio 2013

Lettera di propaganda politica firmata UIL

La UIL sta inviando questa lettera di propaganda politica agli adelfiesi.
L'avete ricevuta anche voi?




Vincenzo Prudente

giovedì 21 febbraio 2013

Commenti sul blog

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V. Prudente e A. Di Gilio

mercoledì 20 febbraio 2013

Una bomba atomica si abbatte. L'incompatibilità è RETROATTIVA. IL RIMPASTO E' IMPOSSIBILE .

La risposta giunta dal Senato (link) in merito alla questione dell' incompatibilità del nostro sindaco per la carica di senatore ha messo la parola fine alla questione. In tanti che ci hanno accusato di malafede, incapacità,  protagonisti chiassosi ecc. sono stati smentiti.

Tuttavia i signori politici made in Adelfia sono in fermento. Stanno cercando una quadra per il dopo Antonacci, dato che all'orizzonte si rischia un anno e mezzo di commissariamento e di perdere la faccia dopo aver difeso a spada tratta ( per via di una norma a loro dire fumosa) la possibilità del doppio incarico per il sindaco.

L'ultima spiaggia a cui aggrapparsi per coloro in cerca di un posto al sole, in un inverno rigido, si chiamava RIMPASTO. Parlo all'imperfetto perchè è una possibilità impraticabile.
E' sempre la "fumosa e intelleggibile norma" a svelarcelo. Rileggiamo

Fermo restando ....., le cariche di deputato e di senatore, nonche' le cariche di governo di cui all'articolo 1, comma 2, della citata legge n. 215 del 2004, sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000 abitanti, fermo restando quanto previsto dall'articolo 62 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267Le INCOMPATIBILITA' di cui al primo periodo si applicano a decorrere dalla data di indizione delle elezioni relative alla prima legislatura parlamentare successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto.

Ho voluto evidenziare la parola incompatibilità per evitare che qualcuno potesse far credere che questa situazione giuridica valesse solo per i sindaci dei comuni superiori a 20.000 abitanti ( per questi infatti c'è la decadenza come stabilito dall'articolo 62 del d.l. 267/2000).

Cosa significa pertanto, in termini fattuali questa parte della norma " si applicano a decorrere dalla data di indizione delle elezioni relative..."?

Tradotto, l'incompatibilità non scatta con la nomina a senatore  e l'apertura della legislatura ma "...dalla data di indizione delle elezioni", pertanto diventa retroattiva. Ogni atto politico del sindaco, come un rimpasto di giunta diventa impugnabile. 

Insomma, toccherà all'attuale vice-sindaco traghettare il paese alle nuove elezioni, con tutto quello che significherà in termini politici e all'interno della maggioranza. Conoscendo la litigiosità del centro-sinistra adelfiese ci sarà da divertirci. Voleranno gli stracci con somma gioia del centro-destra ( lo stesso di 10 anni fa) che senza alcun merito si troverà a percorrere una campagna elettorale quanto meno semplice.

Probabilmente qualcuno inizia a sperare in una vittoria di Berlusconi in Puglia, per fermare ( nonostante proclami contrari) l'ascesa politica del nostro attuale sindaco

Antonio Di Gilio 


martedì 19 febbraio 2013

Il Senato conferma l'incompatibilità di Antonacci

Ho contattato per email lo sportello informativo del Senato della Repubblica, attraverso l'indirizzo infopoint@senato.it, trovato sul sito ufficiale del Senato (link).

Ho chiesto informazioni sulla legge 148/2011, che stabilisce come incompatibili le cariche di deputato e senatore con la carica di sindaco di un comune con popolazione superiore ai 5.000 abitanti.

Dopo qualche giorno ho ricevuto la risposta, che ha confermato quello che questo blog ha pubblicato il 26 gennaio (link).


Questo il testo integrale della mail che ho ricevuto:

In base alle legge 148/2011 e alla normativa vigente, si informa che un sindaco è eleggibile al Senato solo se il suo comune ha una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti; una volta eletto in Senato, la carica di parlamentare diventa incompatibile con la carica di sindaco se il suo comune ha una popolazione superiore ai 5.000 abitanti.

Inoltre, ai sensi dell'art. 19, c. 4, del Regolamento del Senato, la Giunta delle elezioni "procede alla verifica, secondo le norme dell'apposito Regolamento (v.http://www.senato.it/1055), dei titoli di ammissione dei Senatori e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità".

Cordialmente
DN - Libreria del Senato della Repubblica

Anche il Senato, quindi, ha confermato ufficialmente la validità della norma e lo scenario che si verificherà dopo le elezioni.
Il sindaco è quindi calorosamente invitato a far sapere in anticipo alla popolazione quale sarà la sua scelta nel momento in cui gli verrà comunicato che sarà costretto a scegliere una delle due cariche.

Pubblico uno screenshot della mail, semmai qualcuno dovesse dubitare della veridicità di quanto scritto:


I sostenitori più accaniti e le persone più vicine al sindaco sono altresì invitate a stimolare il sindaco a far chiarezza e dire la verità su questa infelice situazione, anziché fidarsi incondizionatamente delle sue parole ed attaccare chi con tanto lavoro e difficoltà cerca di andare a fondo alle questioni di interesse pubblico.

Vincenzo Prudente

giovedì 14 febbraio 2013

Presto, è urgente! Anzi, no.

Il Consiglio Comunale svoltosi ieri, 13 febbraio, ha fatto molto clamore per via della convocazione d'urgenza, assolutamente ingiustificata (per maggiori informazioni: link).

L'urgenza ha fatto presupporre che si volesse approvare a tempo record il Piano Urbanistico Generale, in barba a qualsiasi condivisione con la cittadinanza, un atto fondamentale per lo sviluppo di una città.
Così non è stato.

La maggioranza ha posto la questione pregiudiziale al trattamento dell'argomento, motivandola col fatto che i consiglieri hanno avuto accesso agli atti troppo tardi.
Io questo ritardo di accesso agli atti non l'ho compreso, io stesso ho ricevuto copia del PUG dall'ufficio tecnico del Comune due mesi fa. Il PUG definitivo si trova lì sin da maggio, quando si è tenuta l'ultima conferenza di servizi.

E' stata letta anche una lettera dell'ing. Ronzino che chiedeva al Segretario comunale di verificare la compatibilità alla discussione dell'argomento per ogni consigliere (art. 78 TUEL) prima della discussione.

Durante la seduta non era presente alcun tecnico, compreso l'ingegnere che ha redatto il PUG, che fino a ieri non era nemmeno a conoscenza del Consiglio di oggi.

Insomma, da questi elementi appare chiara la volontà concordata di rimandare a data da destinarsi l'approvazione del PUG.
Non è dato sapere se questo è dettato dalla voglia di dare la precedenza alla campagna elettorale che vede il sindaco impegnato, e quindi se ne riparlerà subito dopo le elezioni, oppure se questo è un argomento che non interessa, e quindi l'approvazione la vedremo solo con la prossima amministrazione. Vedremo.

Vincenzo Prudente

mercoledì 13 febbraio 2013

C'è il Consiglio Comunale, ma non si dice!

Oggi alle 16:00 è convocato il Consiglio Comunale. Unico argomento all'ordine del giorno: "PUG - Piano Urbanistico Generale. Approvazione".

Lo sapevate? Probabilmente no. Non esiste alcuna comunicazione al riguardo. Sul sito non c'è nessuna traccia, e sulle bacheche pubbliche non è stato affisso alcun manifesto. Al contrario, sono ancora presenti i manifesti dello scorso Consiglio.

Sapevo di questo Consiglio solo perché ho il brutto vizio di guardare l'Albo Pretorio tutte le mattine. La Convocazione è stata pubblicata avantieri, 11 febbraio (link).

Perché questa mancanza di pubblicità? La risposta è nella Convocazione stessa. La seduta del Consiglio Comunale di oggi è "in sessione straordinaria ed urgente".
Che la sessione sia straordinaria è poco rilevante, dato che la maggior parte dei Consigli lo sono. E' solo una questione tecnica: "ordinari" sono i consigli in cui vi sono deliberazioni inerenti le linee programmatiche del mandato, il bilancio di previsione ed il rendiconto di gestione, tutti gli alti sono straordinari (art. 17 Statuto comunale).
E' il carattere urgente del Consiglio a determinare l'assenza di qualsiasi comunicazione. Considerando che in caso di urgenza un Consiglio comunale va convocato con un anticipo di almeno 24 ore, l'amministrazione non è tenuta a pubblicizzarlo adeguatamente, anche perché potrebbero mancare i tempi tecnici per farlo.

Mi sono quindi chiesto quali fossero i requisiti per decretare l'urgenza di quna seduta di Consiglio. Dopo svariate ricerche ho trovato la definizione del concetto di "urgenza" del Consiglio di Stato siciliano: "L'urgenza si configura quando vi è l’esistenza di un pericolo imminente, attuale, concreto per la Collettività di un danno grave o di effetti indesiderati che impone una risposta “provvedimentale” immediata, dovendo versarsi in una situazione di fatto che implichi l’assenza di soluzioni alternative rispetto all’adozione di quel determinato provvedimento, il cui contenuto deve richiamarsi causalmente alla situazione di fatto, negando a contrario che l’atto possa soddisfare esigenze prevedibili e ordinarie". (C.G.A., sez. giurisd., 9 ottobre 2002, n. 582)
Il concetto di urgenza è direttamente collegato a quello di improrogabilità, che è "connotata dall’esigenza che la situazione non possa subire dilazioni per la presenza di un termine che rende indifferibile l’adozione dell’atto”.

Vi sembra che possa essere riscontrata urgenza ed improrogabilità nell'ordine del giorno di questo Consiglio?

Il PUG è un documento molto importante per un Comune, vitale per lo sviluppo, di una mole impressionante (es. PUG di Lecce) ma la sua approvazione non riveste di certo un carattere d'urgenza. E' un atto che per essere definitivamente liberato subisce un iter che dura anni, e soprattutto non ha scadenze.
Probabilmente la stessa Amministrazione credeva che non fosse necessaria una celere approvazione, visto che non si è sentita una sola parola sull'argomento da quando la Regione Puglia con Delibera n. 2876 del 20/12/2012 ha attestato la compatibilità del PUG con la Legge. Da quel momento in poi, sarebbe stato sufficiente portare il PUG in Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva, atto propedeutico alla pubblicazione sul BURP, e quindi alla sua entrata in vigore. C'è stato un Consiglio Comunale il 31 gennaio, e del PUG non si è vista traccia.
E' chiaro che l'amministrazione volesse posticipare a data da stabilirsi l'approvazione. Forse dopo le elezioni? Perché?

Se oggi il PUG verrà discusso ed approvato, sarà grazie alla richiesta di Convocazione firmata da 5 consiglieri di opposizione il 24 gennaio, che obbliga il Presidente del Consiglio a convocare la seduta entro 20 giorni dalla richiesta. Nel frattempo non c'è stato nessun incontro, nessuna Commissione consiliare aperta ai cittadini, soprattutto per illustrare documenti che sono prevalentemente grafici, ma che vanno anche spiegati per essere compresi del tutto.

Ma ecco che per il Consiglio si è atteso l'ultimo giorno utile (proprio il ventesimo dalla richiesta), ed è stato utilizzato l'espediente illegittimo dell'urgenza che rendesse la discussione e l'approvazione veloce e, oserei dire, praticamente invisibile alla cittadinanza.

Vincenzo Prudente

lunedì 11 febbraio 2013

Spending Review - Adelfia deve tagliare le indennità degli amministratori

Con le ultime finanziarie i comuni come molti altri enti pubblici hanno dovuto fare i conti con la spending review. Il meccanismo dei tagli prevede l'individuazione di una serie di costi sostenuti dalla PA per l'utilizzo di beni intermedi. Si passa all'identificazione del campione di Comuni su cui calcolare i valori benchmark(di riferimento) di costo consistente nell'analisi della spesa standard dei Comuni e nella selezione di quelli più vicini ad un'ipotetica frontiera di produzione, per i quali si rinvengono le migliori condizioni di efficienza nella produzione/erogazione  dei servizi connessi . Semplificando al massimo,  il prezzo migliore offerto per un determinato servizio a un ente pubblico dovrà essere applicato a tutti gli altri comuni obbligandoli ad adeguarsi. Es. Se un comune di tot. abitanti con tot. dipendenti  ha un costo x per spese telefoniche, allora anche gli altri comuni devono adeguarsi a quel costo a parità di situazione che risulta il più basso.

In teoria dovrebbe essere la panacea di tutti i mali, nella realtà ho riscontrato alcune anomalie.
Ad esempio la voce di costo "Spese hardware di Funzioni generali" viene così definito: è il costo hardware parametrato al numero di macchine in uso alle Funzioni generali del Comune;

In altre parole il costo della manutenzione delle stampanti viene rapportato al numero di stampanti in uso. Quindi un comune che nel passato è stato spendaccione e ha comprato un numero abnorme di stampanti rispetto alle necessità, agli occhi della spending Review risulta essere efficiente. ( E abbiamo messo dei tecnici per abortire queste cose? Scusate la mia opinione).

Passiamo nello specifico del Comune di Adelfia.
Analizzando i dati  che trovate QUI, possiamo dire che Adelfia ha una delle migliori situazioni confrontandola con i comuni più vicini nella maggior parte delle voci di costo. Per i confronti Vi invito a divertirvi con il sito linkato del Ministero dell'Interno.
Tuttavia c'è una voce di costo che risulta "anomalo" e divergente rispetto ai comuni a noi più vicini.
Spese per Indennità per Amministratore così definita " Spese per indennità di amministratori: è il costo per singolo amministratore sostenuto dall'ente  in termini di indennità di carica e di missione"

Per questa seconda voce si registra un "eccesso" di Euro 16.648,00, mentre i comuni di Valenzano e Casamassima hanno un dato in linea con il costo standard. ( il valore che troverete è zero).

Mi esimo, per non influenzare il lettore, da qualsiasi opinione.

Per  saperne di più e poter fare i relativi confronti vi rimando all'accordo Stato - Regioni (pag. 7 e 8 per le spiegazioni sulle definizioni delle varie voci di costo). 

Antonio Di Gilio

venerdì 8 febbraio 2013

Siamo in campagna... pubblicitaria ?

La campagna elettorale è un periodo molto più delicato di quanto si possa pensare, durante il quale la comunicazione e la pubblicità sono, giustamente, limitate dalla legge al minimo indispensabile, per assicurare pari opportunità ad ogni espressione politica che partecipa alle elezioni.

Adelfia, però, sembra essere al di fuori di questa disciplina.

Dopo la creazione del sito "adelfiaexsapa.it", nel quale l'amministrazione scrive messaggi politici nonostante l'art. 9 della Legge n. 28/2000 vieti lo svolgimento di attività di comunicazione ad eccezione di quelle indispensabili ed in forma impersonale successivamente alla convocazione dei comizi elettorali, la mia attenzione è stata catturata dai manifesti affissi su alcune bacheche pubbliche che riportano un'intervista al sindaco Antonacci, candidato al Senato.

I manifesti si trovano in Corso Umberto I nei pressi del Monumento ai caduti, in Piazza Roma e, udite udite, all'interno dello spiazzale antistante la Casa Comunale.
Per intenderci, questo:


Mi sono chiesto se fosse regolare la presenza di una innegabile propaganda elettorale finalizzata ad incidere sulla determinazione volitiva degli elettori, in luce di un "valore aggiunto" della carica di parlamentare per Adelfia.
Dopo qualche ricerca ho trovato la Legge n. 212 del 4 aprile 1956 in materia di disciplina della propaganda elettorale, che all'articolo 1 regola le affissioni in luogo pubblico.

Questa mattina mi sono recato dal Comandante della Polizia Municipale per chiedere spiegazioni sulla legge e quindi sulla regolarità dei manifesti. Il Comandante non era informato e mi ha suggerito di recarmi presso l'ufficio elettorale. Ci sono andato, ho posto le stesse domande, e dopo qualche telefonata e consultazione, mi è stato detto che effettivamente quei manifesti violano la legge, e che pertanto, dopo opportuna segnalazione al comando della Polizia Municipale, bisognerà provvedere all'oscuramento degli stessi.
Con me c'era il consigliere Biagio Cistulli che ha già provveduto alla segnalazione.

Non ho nulla di personale contro il giornale che ha affisso i manifesti, e non ho neanche interessi in gioco. Ho già avuto modo di confrontarmi serenamente con un rappresentante della testata giornalistica. Ma la legalità ed il rispetto delle regole vengono prima di tutto.

Vincenzo Prudente