giovedì 26 settembre 2013

Adelfia : Entro il 18 ottobre membri della giunta dovranno pubblicare i propri redditi. Rischiano multe salate

Come riportato qualche settimana fa, finalmente l'Italia si appresta a intraprendere una seria politica di trasparenza degli atti amministrativi. Vi rimando QUI per il post precedente.
In data 29 agosto, presentavo nota al CIVIT per avere alcuni chiraimenti ecco il testo:

 DELUCIDAZIONI IN MERITO AL DECRETO 33/2013
"Gentilissimi,
sto cercando di comprendere la normativa in oggetto. 

Art 14.
Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico 1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni: ... ... f) le dichiarazioni di cui all'articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonche' le attestazioni e dichiarazioni di cui agliarticoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell'organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 7. Questo obbligo di pubblicazione riguarda anche i sindaci e consiglieri comunali di tutte le amministrazioni comunali? Infatti la questione è poco chiara.Se facciamo riferimento alla legge 441/82, come riportato dal decreto, questa è rivolta solo ad alcuni soggetti (senatori, parlamentari ecc.) diversamente dal comma 1 del su indicato articolo Inoltre nelle norme transitorie nulla si dice sull'efficacia. Infatti
 senmpre l'art. 14 parla di "entro tre mesi dalla nomina", ma per coloro che sono attualmente in carica i tre mesi scattano dalla promulgazione del decreto( marzo 2013)? 
Certo di un Vostro riscontro 
Porgo 
Cordiali Saluti 
Antonio Di Gilio "

In soldoni chiedevo al CIVIT due aspetti fondamentali:
1) chi sono i soggetti obbligati a pubblicare le proprie dichiarazioni dei redditi (compresi le proprietà immobiliari)
2)entro quale data le amministrazioni  sono obbligate a farlo.

La risposta non si è fatta attendere e in data 26 settembre, ho ricevuto la seguente PECscaricabile QUI
Il riferimento alla delibera n.65/2013 è molto interessante e risponde esaurientemente alle mie due domande.
Innanzitutto, sono obbligati tutti i soggetti aventi carica elettiva e indirizzo politico( i loro coniugi e parenti fino al secondo grado non sono obbligati ma si dovrà dar rilevanza al diniego)
Riporto:  "Con specifico riferimento all’individuazione dei comuni a cui si applica l’art. 14, comma 1, lett. f), stante l’abrogazione dell’art. 41-bis del d.lgs. n. 267/2000 da parte del d.lgs. n. 33/2013, occorre considerare il riferimento all’art. 1, comma 1, n. 5) della legge 5 luglio 1982, n. 441. Pertanto, ai sensi della richiamata norma, sono soggetti agli obblighi di pubblicazione relativamente alla situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche elettive i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti..."

In merito al secondo punto, il CIVIT, ponendo e sottolineando il vuoto legislativo conferma il mio ragionamento e quindi l'obbligo temporale di pubblicazione scatta dal 180esimo giorno dalla pubblicazione del decreto (20 aprile)
Riporto:" Decorrenza dell’obbligo di pubblicazione dei dati di cui all’art. 14 del d.lgs. n. 33/2013

In assenza nel d.lgs. n. 33/2013 di una specifica disposizione transitoria, gli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 14 sono da intendersi riferiti ai componenti degli organi di indirizzo politico in carica alla data di entrata in vigore del medesimo decreto (20 aprile 2013)."

Ricordo che la sanzione è molto salata. Può arrivare a 10.000 euro per il responsabile e fino a 1.000 euro per ogni soggetto che non vorrà pubblicare i propri dati.

Insomma dal 18 ottobre 2013, si potrà far presente al CIVIT, qualora il Comune di Adelfia non avrà pubblicato le informazioni, l'inadempienza. Per chi vorrà, lo inviterò a spedire dalla propria e-mail, un testo specifico, per chiedere l'applicazione delle sanzioni così come previsto dalla normativa.
Se lo Stato non ci permette di sgarrare di un giorno per pagare le tasse, anche un'amministrazione pubblica non può sgarrare. Non più
Antonio Di Gilio

mercoledì 4 settembre 2013

Pista da footing...per il momento corrono solo i costi

Foto tratta da Adelfia senza Censura - Erika Maglio
Il 13 giugno 2013 era stata proclamata in pompa magna la vittoria del bando "Punti Sport 2011" da parte dell'amministrazione comunale. Quella vittoria, seguiva la cocente esclusione, messa a tacere e di cui nessun giornale locale ha parlato, dell'abortito "Museo Conte Sabini",. Infatti per quel bando, il progetto del comune non fu nemmeno ammesso alla graduatoria, che potete scaricare QUI (Adelfia è la 38esima delle escluse)

Ma torniamo al bando vinto "Punti Sport 2011". Il progetto presentato dal Comune di Adelfia prevedeva il progetto di una pista footing, con annessa area attrezzata fitness per attività ginnica all’aperto, da realizzarsi all’interno del Parco Urbano di via Fieno "E. Berlinguer".
Il costo dell'intera operazione è, come da determina dirigenziale n.264/2013, pari a euro  90.688,00 finanziato al 50% dal comune per euro 45.344,00.
Ma se c'è una cosa che ho imparato dalla PA è che ogni opera non costa mai quanto preventivato. Infatti con determina dirigenziale n. 909/2013 ecco spuntare un costo non previsto pari a euro 2.700,00 più iva (euro 3.267,00), perchè "si rende necessario, prima di iniziare i lavori, lo spostamento di 8 alberi".
Se la matematica non è un'opinione, questo importo aggiuntivo è pari all' 8% dei costi sostenuti dall'amministrazione comunale. Potrebbe sembrare poca cosa, ma per capirci se l'operazione fosse stato di 1 milione di euro, avremmo avuto un aggravio aggiuntivo di 80.000 euro. 
Gli amici di Hinterland Adelfia avevano fatto una foto del progetto, da cui ben si comprende il percorso ed è evidente l'intralcio di alcuni alberi. Una domanda sorge spontanea. Perchè nel progetto iniziale non si è già considerato questo costo? In questo modo avremmo risparmiato almeno il 50% di coofinanziamento regionale. Magari l'azienda vincintrice avrebbe  potuto farsi carico dell'operazione di riposizionamento senza aggravi. Ma la storia non si fa nè con i se nè con i ma.
La realtà è che pantalone paga. Tanto l'importante è poter mettera una medaglia al petto per poter affermare di aver fatto qualcosa in 2 anni e mezzo e accusare i cittadino di lamentarsi negli sfogatoi.
Il problema non sono i 3.267,00 euro, ma la faciloneria con cui vengono spesi i soldi pubblici. Per carità l'operazione è legittima, ma al quanto fastidiosa per il contribuente.
Ricordatevelo quando vi verranno a dire che non ci sono i soldi per ben altre urgenze
Antonio Di Gilio