mercoledì 30 aprile 2014

Il reddito degli italiani 2012: gli adelfiesi sono poveri o evasori?

MEDIAMENTE AD ADELFIA SI DICHIARANO 1.500 EURO IN MENO
Questa cartina evidenzia i redditi medi dichiarati in ogni singolo comune.
Colori chiari e tendenti al verde indicano redditi medio-alti, colori tendenti al rosso, al contrario redditi bassi.
A una visione globale, nulla di nuovo. La differenza tra Nord e Sud è visibile a occhio. Fatta eccezione per Roma e qualche isola felice, i comuni meridionali dichiarano mediamente la metà dei comuni del Nord
Concentrando e zoommando sulla realtà adelfiese, nel 2012 i cittadini hanno dichiarato un reddito medio di 15.692, distanziato da realtà limitrove quali Acquaviva delle Fonti ( 17.006), Casamassima (16.555), Capurso (16.067), Noicattaro (16.069), Triggiano (16.568), Bitritto ( 17.189), Bitetto (16.372), Modugno (17.189), Valenzano (18.148)
Peggio di noi solo Rutigliano (13.416), Sannicandro (13.682) e Cellamare (15.586)

Nello specifico, confrontando i dati del 2011, segnalo un forte arretramento del nostro paese, nei confronti di paesi quali Cassano delle Murge, Bitetto e Binetto e il forte avvicinamento di Cellamare, Sammichele, Turi, Palo del Colle e Bitonto
La cartina mostra come la "ricchezza" sia penetrata all'interno del sud-est barese partendo da Bari, ma abbia saltato Adelfia.
Le opzioni sono sostanzialmente due:
- gli adelfiesi dichiarano meno di quello che guadagnano;
- effettivamente siamo relativamente più poveri delle realtà vicine


Antonio Di Gilio

giovedì 17 aprile 2014

Corte dei Conti: Adelfia sotto la lente per le spese sulle consulenze 2011

 Tutto per colpa dell'abortito Museo di Conte Sabini

"In relazione agli esiti del controllo sul rendiconto dell’esercizio 2011 del comune di Adelfia accerta che costituisce irregolarità suscettibile di pregiudicare l’equilibrio finanziario dell’Ente il mancato rispetto dei limiti di spesa previsti dall’art. 6 del d.l. 78/2010." (scarica QUI)

Così si conclude la deliberazione n. 15/2014/PRSP la sezione regionale pugliese di controllo della Corte dei Conti.

Sotto la lente alcune spese di consulenze effettuate dal Comune di Adelfia, le quali hanno "sforato" i limiti di spesa inposti dal d.l 78/2010

Tipologia spesa
Rendiconto 2009
Riduzione disposta
Limite di spesa
Rendiconto 2011
Differenza
Studi e consulenze
0,00
80%
0,00
17.478,80
17.478,80
Relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza
0,00
80%
0,00
0,00
0,00
Sponsorizzazioni
0,00
100%
0,00
0,00
0,00
Missioni
4.800,00
50%
2.400,00
2.400,00
0,00
Formazione
3.000,00
50%
1.500,00
1.500,00
0,00
Acquisto, manutenzione, noleggio, esercizio autovetture
10.800,00
20%
8.640,00
10.500,00
1.860,00
Totale
18.600,00

12.540,00
31.878,80
19.338,80

La Corte dei Conti e l'amministrazione adelfiese, come si evince dalla delibera, hanno intrattenuto una serie di contatti e richieste di documentazioni, a seguito di verifica che hanno portato alla  pronuncia dell'organo di controllo.

Nello specifico, cercando di semplificare la lettura ai lettori, per la voce "Acquisto, manutenzione, noleggio, esercizio autovetture", la Corte ha ritenuto lo "sforamento" valido in quanto quelle spese provenivano da contratti di noleggio in essere non comprimibili.
Sono invece le spese di "Studi e consulenze" ad aver prodotto l'ammonimento. Infatti nello specifico di questa voce rileva:
 
Incarico
Descrizione
Importo
Euro
1
Incarico per redazione relazione paesaggistica
1.378,80

2
Caratterizzazione chimico fisica rifiuti speciali abbandonati su aree comunale
6.050,00

3
Caratterizzazione chimico fisica rifiuti speciali abbandonati su aree comunale
6.050,00
4
Incarico per partecipazione ad un bando regionale per la realizzazione del museo nel Palazzo Sabini
4.000,00

Totale
17.478,8

La Corte dei Conti ritiene che per i punti sub 2) e 3)  effettivamente i costi non rientravano all'interno della normativa che obbligava alla riduzione della spesa.

Al contrario, invece, l'obiezione  riguarda gli incarichi n.1 e 4.
Sul primo punto, La Corte dei Conti sottolinea come l'incarico assegnato si sarebbe potuto evitare se si fossero usate risorse interne. Infatti i giudici sottolineano" Ad avviso del Collegio l’incarico in commento non possiede le caratteristiche degli affidamenti obbligatori per legge. Il conferimento dell’incarico appare piuttosto scaturito dalla mancanza di professionalità interne all’ente locale in grado di effettuare le necessarie valutazioni tecniche, e ciò in aperto contrasto con la ratio dell’art. 6 cit. esplicitamente rinvenibile nella volontà di “valorizzare le professionalità interne”. A nulla è servita la difesa dell'amministrazione circa l'obbligatorietà della relazione, ma sul punto i giudici hanno dato picche

Ma è sull'incarico n.4 che arriva la strigliata al comune. Molti di voi si ricorderanno il tentativo, mal riuscito, di aprire un museo nel Palazzo Conte Sabini. Il giornale locale Hinterland di area PD scriveva :

Nasce il Museo Conte Sabini: L'Amministrazione Antonacci istituisce il Museo e concorre ad un bando regionale per allestirlo, ma PDL e Adelfia nel Cuore abbandonano l'aula per protesta.

Peccato che da quel bando fummo scartati nella fase iniziale per carenza di documentazione (ma l'informazione locale, tranne noi , aveva dimenticato con la stessa solerzia di renderlo noto). Tuttavia, la consulenza per la stesura ci costò 4.000,00 euro ed è su questo che i giudici sono impietosi tanto da scrivere:

"In primo luogo, il Collegio sottolinea che l’esclusione della domanda di partecipazione a causa di una carenza della documentazione presentata – probabilmente causata dall’esiguità del tempo (tre giorni) a disposizione per l’esecuzione della prestazione da parte del professionista - ha trasformato il conferimento dell’incarico in un fatto inutile e dannoso poiché a fronte della spesa sostenuta l’ente non ha conseguito alcuna utilità."

Inutile e dannoso, oltre al fatto che l'incarico fu affidato solo 3 giorni prima della scadenza del bando.

Sulla questione non mi esprimo, lo ha fatto un organo costituzionale

Antonio Di Gilio

venerdì 4 aprile 2014

Adelfia: raddoppia la pressione fiscale in 5 anni.

E IL COMUNE INCASSA 1 MILIONE DI EURO IN PIU'
Con delibera di giunta n.41/2014  del 3 aprile 2014 viene deliberato il rendiconto della gestione del 2013 che potete scaricare QUI.
Rispetto al 2012 non rilevo grandi differenze se non per l'aumento dell'indebitamento di funzionamento che per il secondo anno consecutivo aumento di oltre 800.000 euro. (leggi QUI, l'analisi del 2012)

Tuttavia, questa volta piuttosto che soffermarmi su ogni singola voce, mi interessa mostrare ai lettori alcuni indicatori finanziari del comune di Adelfia che meritano rilievo in virtù dei numerosi cambiamenti in atto.
Questi sei indicatori  che potete leggere nella tabella, mostrano alcuni cambiamenti che nell'arco di 5 anni vedono modificarsi radicalmente le entrate dei bilanci delle amministrazioni locali.
I primi due indici, come spiegato nelle note, indicano che nel corso degli ultimi 5 anni c'è stato una riduzione progressiva dei trasferimenti dallo stato centrale, coperti in maniera sempre maggiore da risorse proprie. In altre parole se prima il 50% delle entrate provenivano da Roma, adesso sono solo il 20%, il restante 80% provengono da prelievo in loco.
Tuttavia sono i due indici di pressione, finanziaria e tributaria, quelli più importanti. Infatti, non solo adesso i rubinetti da Roma si sono progressivamente chiusi, ma le entrate nel loro complesso sono aumentate.
Insomma, c'è stato quasi un raddoppio della pressione finanziaria (aumento delle entrate complessivamente) pari a 469 euro, ma ad aumentare di più sono le risorse prelevate direttamente dalle tasche dei contribuenti adelfiesi ( attraverso le tasse locali) per 398 euro.
Fonte: Ministero degli Interni/Delibera di Giunta
Infatti, gli interventi erariali da soggetti pubblici terzi sono scesi del 63%. Questa è l'attenuante, dell'attuale amministrazione. Le tasse locali stanno aumentando per coprire i mancati trasferimenti dallo stato centrale.
Non è del tutto vero. Se infatti sommiamo la pressione tributaria con gli interventi erariali e regionali scopriamo che complessivamente le entrate sono aumentate per un valore pro-capite di 60 euro che moltiplicati per 16.900 abitanti supera 1 milione di euro. 
In altre parole tra il 2008 e il 2013, non solo il contribuente adelfiese ha visto diminuire le risorse trasferite da Roma, non solo ha pagato l'ammanco di tasca sua, ma ci ha messo pure una differenza.
Eppure non ci sono stati grandi cambiamenti strutturali. La popolazione, i servizi erogati, l'inflazione, il costo del personale sono rimasti praticamente costanti (alcuni si sono ridotti).
E la domanda sorge spontanea. Ma i servizi qualitativamente sono aumentati?
Agli elettori dare una risposta

Antonio Di Gilio