domenica 10 agosto 2014

Quando il proprio partito (democratico) diventa eccezione al regolamento.

L'art.3 della Costituzione recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione , di OPINIONI POLITICHE , di condizioni personali e sociali. 
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Ora immaginate di vivere in una valle incantata e di recarvi presso un ufficio pubblico, con indosso una maglietta che rappresenti la vostra opinione politica, per chiedere informazioni in merito a un servizio pubblico. Dall'altra parte trovate un dipendente pubblico, pagato con le vostre tasse che incrocia le braccia e si rifiuta di fornirvi informazioni in quanto indossate quella maglietta contraria al regolamento istituzionale.
Ma non è finita qui. Continuate nello sforzo fantasioso e immaginate che immediatamente dopo si presenti un altro tizio che chiameremo PD il quale chiede allo stesso dipendente la stessa informazione e questo fornisce in maniera paziente tutti i dubbi. A questo punto voi cosa fareste?
Tutta questa storia di fantasia rappresenta in chiave reale quello che sta accadendo su un gruppo pseudo-istituzionale dal titolo "Adelfia si differenzia".
Come riporta il regolamento (sic!) del gruppo, questo risponde direttamente all'assessore all'ambiente del comune adelfiese, Francesco Cafarchia. 
L'art.1 del regolamento afferma : " Questo gruppo tratta esclusivamente temi attinenti il servizio di igiene urbana. Non sono ammesse tematiche differenti, in particolar modo discussioni politiche e pubblicazione di post o immagini, anche dei profili, che promuovono partiti politici, movimenti politici, religiosi, gruppi facebook, eventi.
E' già notizia di utenti bannati in quanto nel proprio profilo avevano immagini di personaggi storici con matrice politica. Tuttavia come è possibile vedere dallo screenshot all'interno del gruppo c'è addirittura il profilo del PD locale con tanto di logo. Del tutto superfluo sottolineare che è il partito dell'assessore in carica che ha emanato le linee guida del regolamento.

Magari per qualcuno potrà sembrare una sciocchezza, ma in un periodo storico in cui questa gente riscrive le costituzioni, far passare l'idea, nel nome dell'ordine, che il soggetto pubblico si può arrogare il diritto di  bannare soggetti che si richiamano a idee politiche mi ricorda una stagione che evidentemente non tramonta mai.

Uno dei limiti della rete sta nella facilità con cui non ci si rende conto del parallelismo virtuale/reale
Infatti vi ho dimostrato quanto sia deplorevole questo atteggiamento se trasferiamo il contenuto di quel regolamento dalla piattaforma virtuale a quella reale. Incostituzionale
Antonio Di Gilio 

lunedì 4 agosto 2014

Doposcuola clericale.L'amministrazione Antonacci proiettata al medioevo

Il 29 novembre 2013 è una data storica per la comunità adelfiese che esce dall'età moderna ( se mai ci fosse entrata) per rientrare nel pieno Medioevo culturale.
Con delibera di Giunta n. 162/2013 viene sottoscritto un protocollo d'intesa tra Comune di Adelfia e la Congregazione Maestre Pie Venerini per l’utilizzo di una parte dell’immobile, sito in via Rossini (ex scuola materna paritaria). 
La convenzione prevede che le religiose, quale controprestazione per l’utilizzo dell’immobile, si impegnano ad attivare iniziative in accordo con le locali Caritas parrocchiali, volte al sostegno delle fasce più deboli della popolazione e a svolgere attività di aiuto nei confronti di minori a rischio di devianza segnalati dai Servizi Sociali. Gli interventi individuati sono:
A) Pronto Intervento Abitativo 
B) Sostegno scolastico pomeridiano


In data 14 luglio 2014, invio apposita PEC all'Ufficio Servizi Sociali per chiedere chiarimenti in merito alle modalità della convenzione. In maniera specifica, sono interessato alle modalità con le quali vengono nominati gli educatori di sostegno dei ragazzi. Se è l'ente comunale, o quello ecclesiastico.
In merito, infatti, faccio notare che in precedenza la struttura era occupata da una scuola paritaria in cui i genitori iscrivevano i propri figli consci e consapevoli, pagando una retta, della formazione cattolica fornita.
In questo caso specifico, un ente dello stato, laico, ha il dovere di mantenere separato l'aspetto del credo religioso da quello educativo e ciò sarebbe leso se gli operatori fossero di diretta emanazione dell'ente religioso.

In data 4 agosto 2014 (ringrazio per la rapidità della risposta la dirigente) mi viene spedita risposta che vi riporto integralmente
"Egregio sig. Di Giglio, questo Ente ha stipulato una convenzione con la Congregazione Maestre Pie Venerini per l’utilizzo di una parte dell’immobile, sito in via Rossini (ex scuola materna paritaria). La convenzione prevede che le religiose, quale controprestazione per l’utilizzo dell’immobile, si impegnano ad attivare iniziative in accordo con le locali Caritas parrocchiali, volte al sostegno delle fasce più deboli della popolazione e a svolgere attività di aiuto nei confronti di minori a rischio di devianza segnalati dai Servizi Sociali.

Gli interventi individuati da questo Servizio sono:

A) Pronto Intervento Abitativo

B) Sostegno scolastico pomeridiano

Allo stato attuale, il servizio di pronto intervento abitativo non è stato attuato, in quanto non si sono verificate emergenze.

Il sostegno scolastico pomeridiano, invece è stato effettuato durante tutto il periodo scolastico, in collaborazione con la Caritas di Montrone e si è svolto presso i locali della Canonica.

Le suore in prima persona hanno prestato la loro opera di educatrici a supporto e in collaborazione con le volontarie della Caritas, in favore di minori scolarizzati segnalati anche dal Servizio Sociale.

Pertanto, questo Ente non deve individuare gli operatori da impegnare nei servizi in quanto, per l’attivazione degli interventi, non sono previsti impegni di spesa da parte dell’Ente, affidando la completa autonomia gestionale degli stessi, garantiti dalle suore a titolo gratuito.

Distinti saluti

Il Responsabile del Settore Sociale
Grazia De Santis
Molti di voi storceranno il naso ma il tutto è al quanto grave sia per una questione di metodo che di merito.
In quanto al metodo, come al solito si è provveduto a dare in comodato gratuito un immobile con totale discrezionalità Ma ormai ci abbiamo fatto il callo
Andando nel merito, in questo caso l'ente pubblico, laico, offre un locale pubblico a una congregazione religiosa che svolge in nome e per conto dell'ente comunale un servizio di sostegno educativo.
Se nel passato la scuola materna paritaria era gestita da una congregazione di suore,  le famiglie, erano consapevoli e accettavano di pagare una retta, in questo caso sono i servizi sociali a dirigere i bambini verso l'ente e la sua impronta religiosa.
Senza polemiche, io ateo con diritto a fruire del servizio mi ritrovo a mandare mio figlio a farsi spiegare la teoria inflazionistica ( nota come Big Bang) a dei soggetti che rifiutano tale teoria scientifica
Non metto in dubbio la professionalità degli insegnanti, ma resto al quanto perplesso.
E a nulla serve la giustificazione che per l'ente non ci sono "impegni di spesa", perchè a quel punto il rischio che domani mandiamo i ragazzi da un Imam, gratuitamente, a spiegare la teoria evoluzionistica. Vediamo quanti genitori sarebbero contenti.

Senza contare che il servizio di "Pronto Intervento Abitativo" non è (sic!) mai partito. Ma è stato sponsorizzato? Ad Adelfia, segnatevi, nessuno ha avuto temporaneamente bisogno di un tetto.

Ancora una volta uno scivolone politico figlio della mancanza di progettualità e ancora una volta di compromessi politici.

Antonio Di Gilio