martedì 31 marzo 2015

Recupero della EX-GIL. La Giunta Regionale apre la strada con una deroga

Con proposta di delibera di giunta regionale n 406/2015, è stato dato avvio alla procedura per l'ottenimento del finanziamento utile al recupero dell'EX - GIL
E' solo il primo passo e la giunta, ripercorrendo quanto indicato nel mio precedente POST, sottolinea come il la richiesta di finanziamento effettivamente non risponde ai requisiti, tuttavia
"- dato il carattere di eccezionalità delle motivazioni addotte, di derogare, esclusivamente per il Comune di Adelfia e limitatamente all’intervento di cui trattasi, ai contenuti della DGR n. 2783 del 30 dicembre 2014 per quanto attiene alla localizzazione degli interventi;"
Insomma, la giunta regionale, creando una corsia preferenziale per il nostro comune, in deroga agli accordi precedenti, propone di fornire il finanziamento richiesto dall'Amministrazione Comunale per la "“Realizzazione di Centro polivalente di Edilizia Sociale per anziani e giovani coppie”
Ovviamente, il tutto dovrà passare il vaglio dei tecnici, a seguito dell'invio della documentazione da parte del comune alla Regione per i relativi progetti.
A questo punto non resta che augurarci che i tecnici non diano voto contrario all'operazione in virtù del " derogare, esclusivamente per il Comune di Adelfia".
Speriamo che l'aria elettorale ci aiuti

Antonio Di Gilio


mercoledì 25 marzo 2015

Vedemecum Fattura elettronica. Dal 31 marzo anche ad Adelfia i fornitori sono obbligati

Un aiuto passo passo, per la rivoluzione in corso
La trasmissione della fattura elettronica in formato XML alla PA è obbligatoria dal 6 giugno 2014 nei confronti delle Amministrazioni dello Stato ed è stata introdotta dalla Finanziaria 2008.
La FatturaPA ha le seguenti caratteristiche:
  1. il contenuto è rappresentato, in un file XML
  2. l’ autenticità dell’ origine e l’ integrità del contenuto sono garantite tramite l’ apposizione della firma digitale,
  3. la trasmissione è vincolata alla presenza del codice identificativo univoco dell’ufficio destinatario della fattura.
Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea.
Dal 31 marzo 2015, tale divieto riguarderà i restanti enti nazionali e amministrazioni locali. Inoltre, a partire dai tre mesi successivi a queste date, le PA non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma elettronica.
Il Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate è il nodo principale attraverso cui vengono acquisite, inviate e salvate le fatture elettroniche.
I soggetti interessati al processo di fatturazione elettronica sono:
  1. i fornitori di beni e servizi verso le PA,
  2. le Pubbliche Amministrazioni, che devono effettuare una serie di operazioni collegate alla ricezione della fattura elettronica
  3. gli intermediari finanziari (banche, Poste,ecc), ossia i soggetti economici a cui poter rivolgersi per la compilazione/trasmissione della fattura elettronica
Innanzitutto ci teniamo a sottolineare che l’iter di invio è tutt’altro che semplice e impone una conoscenza base di informatica e dei nuovi sistemi digitali
Al fine di poter procedere pertanto alla creazione e invio della fattura elettronica nei confronti delle PA è necessario preliminarmente possedere:
  1. Un dispositivo di firma digitale CNS ( Carta Nazionale dei Servizi) valido, acquistabile in tutte le CCIAA oltre che presso soggetti accreditati
  2. Un indirizzo PEC valido
  3. La registrazione presso il sito dell’Agenzia Entrate per i servizi Fisconline e/o ENTRATEL
Solo dopo aver verificato il possesso di questi tre elementi è possibile procedere
Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze ha messo a disposizione degli utenti il sito internet www.fatturapa.gov.it , attraverso il quale è possibile generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche
Le credenziali di accesso al sito sono le stesse utilizzate per accedere su quello dell’Agenzia delle Entrate ai servizi ENTRATEL e Fisconline.
E’ necessario aderire e sottoscrivere un accordo di servizio con il Sistema di Interscambio (SdI) indicando ildisciplinare di trasmissione della fattura e i relativi messaggi di notifica attraverso protocolli di “file transfer”.
I sistemi di invio delle fatture elettroniche sono tre:
  1. via PEC ossia Posta Elettronica Certificata. Le dimensioni del file da allegare non deve essere superiore a 30 mega.
  2. via Web. L’invio delle fatture online avviene tramite la funzione di trasmissione telematica disponibile nella sezione “Inviare la FatturaPA” del sito www.fatturapa.gov.it:
  3. Altri protocolli. sistema di trasmissione dati tra terminali remoti basato su protocollo FTP.
In merito consigliano di accreditarvi al sistema via WEB attraverso il sito https://sdi.fatturapa.gov.it/SdI2FatturaPAWeb/login.jsp
Dopo esservi iscritti e aver indicato il vostro indirizzo PEC, vi arriverà una e-mail di conferma attraverso cui poter attivare, mediante apposito link indicato nel testo della e-mail certificata, i servizi per la creazione e invio delle fatture elettroniche
Nella sezione “Simulazione” del sito FatturaPA, dopo esservi loggati, potrete compilare la vostra fattura elettronica seguendo passo passo tutte le indicazioni presenti all’interno del sito.
Al termine della procedura potrete scaricare il file della fattura in formato XML sul modello previsto dalla normativa vigente.
Ogni file di fattura elettronica verso la PA trasmesso al Sistema di Interscambio deve essere firmato dal soggetto che emette la fattura tramite un certificato di firma digitale che garantisce autenticità e integrità al documento.
Il software utilizzato per apporre la firma deve essere in grado di valorizzare il parametro “signing time”, che riporta la data e l’ora, ed anche la “time zone” e che assume il significato di riferimento temporale ( DIKE è il software maggiormente conosciuto disponibile gratuitamente) .
Non è invece necessaria l’ apposizione della marca.
Una volta predisposto il file in formato XML,e averlo firmato digitalmente, qualora abbiate optato per la procedura via WEB, collegandovi alla sezione "Strumenti” del sito www.fatturapa.gov.it sarà possibile inviare la fattura elettronica
Ricevuto il file,il Sistema di Interscambio (SdI) assegna un codice identificativo alla pratica e avvia la procedura di verifica.
In caso di esito negativo arriverà la notifica di scarto al soggetto mittente.
In caso di esito positivo procede alla trasmissione della fattura in formato elettronico al destinatario e, al mittente la ricevuta di consegna.

Antonio Di Gilio

lunedì 23 marzo 2015

Bottiglie di vetro nei parchi. La soluzione è il vuoto a rendere.

Ogni estate, insieme alla bella stagione, arriva il problema delle bottiglie di Peroni sparse nei nostri parchi. Tanti, forse troppi incivili, che non si scomodano nemmeno a recarsi presso i bidoni del vetro degli esercenti per gettare il rifiuto.
La soluzione è a pochi chilometri da Adelfia. Esattamente, alla Festa della Birra di Cassano Murge.
Lì viene fatto pagare, ad ogni persona che acquista un bicchiere di birra, una cauzione di alcuni euro che vengono restituiti se il cliente riporta il bicchiere.
In quel caso, si tratta di bicchieri in vetro, di un certo valore, e pertanto l'esercizio vuole evitare che i bicchieri del locale vengano sottratti.
Proprio ieri sera, ero al Teatro Parenti di Milano per una manifestazione e anche lì, onde evitare che la sala venisse riempita di bicchieri di plastica, venica applicato la solita cauzione che efficacemente risolveva il problema.
Considerato che il nostro Comune certamente non brilla per decoro urbano, sarebbe utile imporre ai commercianti l'applicazione di questa cauzione, con obbligo di restituzione (vuoto a rendere) al fine di salvaguardare i nostri parchi urbani.
Anzi, sulla falsa riga di Milano, si potrebbe imporre il versamento del contenuto delle bevande in bicchieri di plastica (qualche Peronista incallito avrà da ridire) evitando così di mettere in circolazione bottiglie di vetro, potenzialmente pericolosi.
Magari, i commercianti potrebbero alzare il prezzo di 10 centesimi per rientrare dal costo dei bicchieri. Ma l'alternativa dei bicchieri di plastica è già un ulteriore passo avanti.

Insomma, il mercato è il solito allocatore e con un solo euro da restituire, risolveremmo l'annoso problema delle bottiglie per strada

Antonio Di Gilio

venerdì 20 marzo 2015

Oneri di urbanizzazione. Gli adelfiesi pagano oltre 132.000 euro alla chiesa. Sia fatta la Sua volontà.

Le istituzioni pubbliche dirottano alle Chiese, cattolica in testa, ingenti somme di denaro sottraendole ai bilanci pubblici: alcuni di questi finanziamenti sono noti, seppur superficialmente, come l’Otto per mille. Altri sono invece ignoti ai più.
Tra questi ultimi spicca una tassa occulta che una legge dello Stato prevede possa essere stornata a vantaggio delle Opere relative a chiese ed edifici per servizi religiosi. Si tratta di un’importante fetta degli oneri di urbanizzazione secondaria che i Comuni italiani, a discrezione, regalano alla Chiesa Cattolica, talvolta anche ad altre chiese, sottraendo così fondi spesso di vitale importanza per servizi pubblici quali asili nido, edilizia scolastica, servizi sociali.
Eppure i Comuni non sono affatto obbligati versare alle Chiese questi fondi che, secondo una sentenza del TAR, non sono neppure dovuti a chi già gode del privilegio dell’Otto per mille.
Il Comune di Adelfia dal 1996 al 2011 ha versato secondo questo meccanismo all'Arcidiocesi Bari-Bitonto  l'ammontare di € 132.631,70, come da comunicazione dell'ente ecclesiastico che puoi scaricare QUI.
Denaro che è stato speso per le ristrutturazioni degli edifici di culto del comune. Insomma, di fatto ogni volta che qualcuno costruisce un immobile che sia credente o meno, paga questa tassa alla chiesa cattolica.
Nel resto del mondo sono i fedeli che direttamente pagano le proprie congregazioni staccando l'assegno. In Germania, si paga direttamente in busta paga la Kir­chen­steuer, una "tassa" sull'appartenenza alla confessione religiosa. Insomma "credo e quindi pago".
Si dirà: «Che sarà mai, pochi spiccioli…». Beh, moltiplicate per 8.101 (il numero dei Comuni italiani) e anche una piccola elemosina diventa una grossa cifra.
Insomma, un altro fulgido esempio di come la solfa dei "soldi non ci sono" è solo quando si tratta delle scuole dei nostri figli che cadono a pezzi, oppure per il servizio del Taxi per l'anziano.
Per la remissione dei peccati gli spazi in bilancio si trovano sempre
Antonio Di Gilio

lunedì 16 marzo 2015

Un lucido esempio di burocrazia e spesa pubblica ad Adelfia

Dopo 5 anni si è ancora al punto di partenza

I FATTI come da determinazione n.394 del 2015
- In data 06/10/2010 (periodo prefettizio) è stato sottoscritto tra Regione Puglia e Comune di Adelfia l'Accordo di Programma "PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE COMUNE DI ADELFIA" prevedente un contributo regionale complessivo pari a € 2.000,000,00;
- in data 04/03/11 (periodo prefettizio), il Comune di Adelfia è stato ammesso al contributo provvisorio di € 800.000,00,
 - la Regione Puglia, con lettera pro. N. 12799 del 03/11/2014, ha comunicato che, in data 23/10/2014, ha sottoscritto con il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l'«Accordo di programma quadro» SETTORE AREE URBANE - CITTÀ; - come riportato nella medesima lettera l' «Accordo di programma quadro» SETTORE AREE URBANE - CITTÀ, ha ad oggetto "la progettazione degli interventi non immediatamente cantierabili ... già inseriti negli Accordi di Programma 'P.I.R.P: (sottoscritti tra dicembre 2009 e dicembre 2011 tra la Regione e i Comuni in Indirizzo), a valere sui fondi ex FAS";
- con nota prot. N. 199 del 29/01/15, il comune di Adelfia ha scritto alla Regione Puglia quanto segue «al fine di concludere il procedimento di accesso al finanziamento per € 1.200.000,00 previsto dall'accordo di programma sottoscritto in data 06/10/2010 .. nonchè considerato che il piano urbanistico generale comunale medio tempore intervenuto rende - in ragione della variata disciplina urbanistica prevista per l'area inizialmente perimetrata - improcedibile l'intervento originariamente proposto, si chiede, nella assoluta invarianza delle finalità del programma cui l'accordo Regione Comune si riferisce, che le risorse de qua possano essere utilizzate per la realizzazione di un "Centro polivalente di Edilizia Sociale per anziani e giovani coppie" non già in area inedificata, ma più utilmente mediante un intervento - perfettamente aderente agli obiettivi di rigenerazione e riqualificazione promossi dai succitati programmi - di recupero del complesso edilizio denominato "Ex GIL",......,esterno alla perimentazione PIRP  approvata e attualmente in condizioni di degrado e fatiscenza»;
- la Regione Puglia, con comunicazione prot. N. 1456 del 12/02/2015, ha riscontrato la predetta missiva prendendo atto dell'impossibilità di attuare l'intervento originariamente proposto nell'Accordo di Programma e che, tenute in considerazione le finalità della proposta, "sta provvedendo in merito".
RICAPITOLANDO
Nel 2010 il comune fa richiesta di accesso a un finanziamento regionale che viene accordato dopo circa 6 mesi per un importo di 800.000 euro,
Nel 2014 la Regione Puglia segnala al comune che coloro che avevano sottoscritto nel 2010 il programma, possono accedere ad altri fondi a determinati requisiti.
Il comune di Adelfia risponde alla Regione che  a causa di modifiche intervenute nel PUG, quell'accordo non è più "procedibile", tuttavia in funzione di quello stesso accordo, chiede un finanziamento di 1,2 milioni di euro per il recupero della ex GILcome Centro Polivalente di Edilizia Sociale.
Tuttavia l'immobile è fuori la "perimentazione PIRP" e quindi fuori dai requisiti dell'accordo sottoscritto
La Regione risponde il 12/02/2014 che prende atto dell'impossibilità di attuare l'accordo firmato nel lontano 2010 e che "sta provvedendo in merito"(purtroppo non abbiamo l'intera lettera) per evidentemente fornire l'1,2 milioni di euro che probabilmente (condizionale è d'obbligo) non avremo

In definitiva dopo 5 anni di lettere e protocolli non si è arrivati a nulla ma un punto si è raggiunto.
Di tutta fretta si è provveduto con urgenza, considerata la scadenza del 31 marzo (la determina è del 13 marzo),  a richiedere il servizio di progettazione alla modica cifra di Euro 39.900,00,( a 40.000,00 sarebbe scattato l'obbligo di contattare 5 aziende).
 Progettazione che potrebbe essere inutile se la Regione dirà che non è possibile il finanziamento.

Fatelo notare quando arriverà il solito CAD

Antonio Di Gilio

mercoledì 4 marzo 2015

Il teatro dell'assurdo. Quando l'auto in uso ai vigili è multata dai colleghi di Bari

NON E' UNO SCHERZO. 
L'auto in uso dai vigili di Adelfia è stata multata dai colleghi di Bari. Non si capisce quale sia l'infrazione (anno 2012), di sicuro sappiamo che questa non è stata pagata e che è arrivata EQUITALIA .
Sottolineo che è intenzione dell'amministrazione  risalire all'autore dell'infrazione per recuperare l'importo. Invito i consiglieri a verificareil buon esito di tale volontà dato che l'infrazione è di ben 3 anni fa




































Antonio Di Gilio

martedì 3 marzo 2015

Oltre il 60% della spesa del Comune di Adelfia è fatta per mezzo di affidamento diretto.

Poco più del 17% viene affidato per mezzo della procedura prevista dal Regolamento Comunale.
Sul sito del Comune di Adelfia, nell'area trasparenza (clicca QUI) è possibile scaricare per tutto il 2014 l'insieme delle determine dirigenziali con le quali sono stati pagati i beni e i servizi acquistati dall'amministrazione comunale.
Il risultato è interessante
Il file che potete scaricare QUI, mostra che complessivamente il costo in beni e servizi nel 2014 è stato pari a € 4.407.122.
Questo totale è fatto per 1,3 milioni da acquisti in affidamento diretto ( contatto diretto e discrezionale); 312 mila euro di acquisti avviene mediante procedura prevista dal Regolamento Comunale che prevede o l'utilizzo dell'elenco fornitori o per mezzo di richiesta di preventivi. Infine 2,2 milioni di euro avviene per mezzo della procedura aperta (appalto)  oltre alla procedura negoziata (stipula di contratto) per 227 mila euro
Al fine di un analisi corretta, ho "stornato" da questo totale alcune voci fisse di cui l'amministrazione non può fare a meno.
Ad esempio le spese di ricovero di minori presso alcuni istituti sono difficilmente negoziabili o attribuili attraverso meccanismi di mercato "aperto"
Stesso discorso per la questione del ciclo dei rifiuti che come potete vedere dalla tabella assorbe la quasi totalità della spesa avvenuta mediante procedura aperta (appalto)

A questo punto arriviamo alla voce "RESIDUI" ossia i valori rimasti dopo lo "storno" innanzi indicato.
La spesa in beni e servizi "residua" è pari a 1,8 milioni e di questa Euro 1.125.668 ( il 61,50%) è attribuita mediante Affidamento Diretto, ossia senza che i responsabili si preoccupino di fare indagini di mercato.
Solo il 17% invece avviene mediante il sistema più trasparente previsto dal regolamento.
Eppure, la tecnologia ci viene in contro. Tutte le ditte e le aziende devoo avere per legge la PEC ( la raccomandata A/R digitale con pieno valore legale). Basterebbe creare mailing list di PEC per tipo di fornitura in beni e servizi e con un semplice click sarebbe possibile richiedere decine di preventivi, in brevissimo tempo.
Fonti del Ministero della PA dimostrano che si può arrivare a risparmiare fino al 30% se le forniture venissero fatte mediane meccanismi di mercato aperto. (nel nostro caso potenzialmente fino a 300.000 euro).
Insomma, un sistema quello dell'affidamento diretto, fin troppo utilizzato che sarebbe ora di ridurre drasticamente.
Antonio Di Gilio