venerdì 18 agosto 2017

POS obbligatorio. Da settembre scattano le sanzioni. Finalmente

L’Italia è il Paese dei contanti.Bene. Da settembre le cose cambieranno: il Pos (Point of sale) sarà obbligatorio per tutti i negozianti, commercianti, i professionisti ed i vari esercenti italiani, i quali non potranno più rifiutare un pagamento elettronico. 
In realtà l'obbligo è presente già dal 2015, ma le norme non prevedevano alcuna sanzione, tuttavia da settembre la musica cambia. Infatti per chi non si dota di POS o impedisce il pagamento accampando scuse di mal funzionamento, potrà vedersi rifiutato il pagamento dal cliente e il rischio di una multa salata
L’obbligo è rivolto alle imprese, ai commercianti e ai professionisti (tra questi: notai, falegnami, idraulici, ingegneri, artigiani, con eccezione di chi può dimostrare l’impossibilità tecnica e oggettiva di utilizzo del dispositivo elettronico).
Nel dettaglio, quella che scatta immediatamente dopo aver appurato che l’esercente non è provvisto di Pos è una multa pari a 500 euro. Una volta pagata, si avranno trenta giorni di tempo per acquistare il dispositivo e mettersi in regola e sessanta giorni per far giungere comunicazione alla Guardia di Finanza dell’avvenuta installazione del macchinario. In mancanza, è prevista una seconda multa più salata e pari mille euro, alla quale seguirà un altro mese di tempo per mettersi in regola. In seguito a questo ulteriore avvertimento, è prevista la sospensione dell’attività commerciale o professionale fino all’installazione del dispositivo.
Non da ultimo l'obbligo di accettazione dei pagamenti passa da 30 a soli 5 euro. Inoltre è illegittimo addebitare il costo della transazione sul POS sul cliente o in ogni caso dovrà preventivamente comunicarlo.
Gli esercenti sono sul piede di guerra, tuttavia, cari consumatori, non fatevi abbindolare. Sul mercato esistono già soluzioni low cost. A titolo di esempio esiste il sito https://sumup.it/ il cui costo è di solo 1.95% e senza costi fissi, al pari di quanto sostiene qualsiasi altro esercente in Europa. Insomma non ci sono scuse che tengano.
Antonio Di Gilio