mercoledì 25 giugno 2014

Raccolta differenziata. Cosa sta succedendo?

Il ritardo con cui si è avviato il servizio, ne ha provocato il fallimento.

Dopo gli ultimi 2 post che hanno ricevuto un numero elevatissimo per questo blog di click sul caos raccolta differenziata, si susseguono incessantemente le lamentale e i disagi che il nuovo servizio di raccolta sta provocando nella cittadinanza.
Sono in tanti che mi scrivono per segnalarmi i numerosi problemi che quotidianamente stanno colpendo la collettività. Ultima nell'ordine, lo sciopero dei dipendenti TRADECO che ha spinto il sindaco Antonacci a chiedere ai cittadini di "ritirare la carta".
La frustrazione per un servizio che stenta a partire in maniera corretta ed efficace si avverte nelle numerose lamentele che purtroppo l'amministrazione comunale liquida con le solite frasi politichesi di "cittadini lamentosi", "gufi" ecc. senza tuttavia fare chiarezza su quello che accade.
Cercherò, nel limite del possibile , di ricostruire i fatti nella maniera più oggettiva per comprendere quali sono stati i limiti e quale sarà la conclusione.

Il 18 maggio 2011, il comune di Adelfia pubblica il bando dei "Servizi Integrati di Igiene Urbana".
Al termine della selezione e la presentazione della graduatoria risulta vincente la TRADECO.
Tuttavia la seconda classificata, fa prima ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato in quanto rileva, dal proprio punto di vista, delle incongruenze. Nel frattempo con la Determina n.715 del 28 giugno 2012 il dirigente firma l'affidamento con la TRADECO pur con la causa pendente davanti ai giudici amministrativi.
Il 4 giugno 2013, il Consiglio di Stato da ragione al Comune di Adelfia, mettendo la parola fine alla querelle giudiziaria e confermando la determina dirigenziale dell'anno precedente
La vicenda, tuttavia, è comunque costata € 52.000,00 tra spese giudiziarie e avvocato.

Pertanto dalla pubblicazione del bando, alla chiusura della vicenda giudiziaria sono trascorsi 2 anni. Nel mentre, tuttavia amministrazione e TRADECO si erano già reciprocamente, un anno prima dalla sentenza, impegnate ad avviare il servizio. Infatti, in un primo momento si pensò che questo sarebbe partito entro l'estate del 2013, poi a settembre e infine a data da destinarsi

Ma arriviamo, agli ultimi mesi. Nonostante la determina di affidamento del servizio avesse data 28 giugno 2012, dopo ben 2 anni, con l'avvio del servizio, vengono al pettine numerosi nodi. Dalla mancata apertura dell'Isola Ecologica, senza la quale non ha alcun senso far partire la raccolta, all'assenza di veri e propri controlli, fino alla stipula dei contratti per il conferimento dell'umido a 2 giorni lavorativi dall'avvio del servizio

L'amministrazione ha gioito per aver visto la luce in fondo al tunnel, dopo la pubblicazione dei dati di raccolta differenziata e del "presunto" 36%. Purtroppo per loro, la luce che vedevano era del treno che veniva loro contro come ho spiegato in questo POST.

Da una lettura più attenta del bando di Igiene Urbana leggiamo un fatto certamente rilevante. Chiunque avesse vinto l'appalto, lo avrebbe mantenuto fin quando non si fosse sottoscritto  il servizio unico di spazzamento, raccolta e trasporto dell'ARO 5.

Infatti, mentre Adelfia tra il 2011 e il 2014, si dimenava in bandi e cause, la Regione Puglia modificava la normativa e istituiva gli A.R.O.
Semplificando, al fine di ottenere economie di scala e quindi risparmi, i comuni vengono "consorziati"  e invece di stipulare contratti diversi, ne stipulano uno solo che vale per tutti i comuni appartenenti all'ARO.

Per l'ARO 5, come indicato da questo post di un blog locale del comune di Turi, la data più plausibile o quanto meno indicativa di avvio del nuovo contratto unico che farebbe decadere quello della TRADECO è  gennaio 2015

Ma non è finita qui. Come spiegato in un precedente post, da gennaio 2014 la Regione Puglia, a quei comuni che non avviavano il servizio di raccolta differenziata, gli avrebbe "multati" con l'introduzione  dell' ECO-TASSA. Per Adelfia sarebbe significato un esborso di quasi 200.000 euro in più.

E' questo a mio umile avviso, l'unica motivazione per cui si è partiti di tutta fretta con un servizio che sta dimostrando tutti i suoi limiti.
Se a questo aggiungiamo che il contratto con la TRADECO, ed i suoi investimenti, rischiano nel giro di un anno, se non addirittura mesi di rescindersi ecco che il fallimento è servito.

Da questa confusione, con le ossa rotte, ne escono i cittadini che dovranno comunque pagare un servizio più oneroso del precedente, poco efficace che sta producendo soltanto frustrazione tra la cittadinanza.

Infatti, con questa scelta di partire di tutta fretta, si è incentivato soltanto la repulsione nei confronti di un servizio sacrosanto, non solo per le tasche, ma soprattutto per l'ambiente e la salute.

Insomma per "risparmiare" 200.000 euro, che si sarebbero potuti pure evitare semplicemente avviando, visti i tempi stretti la raccolta dell'umido con i dovuti controlli, abbiamo probabilmente perso la cosa più importante, la volontà dei cittadini che si sentono solo presi in giro.

Di tutta la vicenda, incolpo l'amministrazione che a mio avviso tende a non fare chiarezza, dimostrando una mancanza di trasparenza tanto gridata durante la campagna elettorale

Quale soluzione adesso?
Io propongo di sospendere il servizio,  nell'attesa della stipula del nuovo contratto di ARO, ripristinare i vecchi cassonetti, mantenendo attiva la raccolta dell'umido implementato da un controllo serrato che faccia sporcare le mani ai vigili e dipendenti comunali come al Comune di Teramo.

Antonio Di Gilio




mercoledì 18 giugno 2014

Caos raccolta differenziata: è davvero solo colpa dei cittadini?

L'ultimo mio post dal titolo "Raccolta differenziata: i numeri nascondono un FLOP. Altro che straordinario 36%." ha acceso il dibattito politico locale sull'efficenza del servizio e sui presunti colpevoli.
Lo stesso sindaco dopo un suo post dove parlava di eccezionalità dei dati, ha dovuto aggiustare il tiro segnalando effettivamente le carenze.

Tuttavia, nello scarica barile generale, in cui si indicano i cittadini "sporcaccioni" come veri colpevoli, si dimenticano le responsabilità oggettive.

Innanzitutto vorrei far notare che i cittadini "sporcaccioni" non sono un'invenzione dell'ultimo mese. Esistono sin dalla notte dei tempi e quindi, un'amministrazione lungimirante avrebbe dovuto tenerne conto sin da subito (appena insediata) invece di scendere dal pero nel giugno 2014
Si è creduto che i "cittadini incivili" forse per scienza infusa o per non si sa quale forma di rispetto verso questa amministrazione improvvisamente diventassero ligi e civili?

Ma passiamo a quelle chea mio avviso dimostrano le mancanze oggettive e una certa approssimatività nel lancio del servizio. Sorvolo sulla mancata apertura dell'isola ecologica, il cui effetto immediato è stato il crollo della raccolta dei rifiuti ingombranti
Innanzittutto, basta andare sul sito del Comune di Adelfia per constatare ben tre variazioni al calendario della raccolta, fatto quanto meno discutibile che produce certamente risentimento anche nei cittadini volenterosi.
Ma se andiamo a indagare più in profondità si scoprono evidenze quanto meno stucchevoli.
In data 29 aprile 2014, un giorno lavorativo prima che si avviasse il servizio di raccolta rifiuti, viene sottoscritto, con affidamento diretto, il contratto con la TERSANPuglia, per il conferimento dell'umido.(scarica QUI)
Di questa sottoscrizione dell'ultimo minuto di sicuro la TRADECO non ha alcuna colpa.
Infatti nel contratto di appalto del luglio 2011 era ben esplicitato che era compito dell'amministrazione comunale provvedere alla sottoscrizione di apposita convenzione.
Nel maggio 2013, il comune pertanto a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, firma il contratto con la TRADECO e ha impiegato un anno, giusto un giorno prima dell'inizio del servizio per provvedere alla sottoscrizione del contratto.

Sarebbe utile sottolineare ai lettori che questo accordo non è per nulla secondario. La raccolta e il conferimento dell'umido è sicuramento la voce più importante del servizio per due ragioni:
1) il conferimento dell'umido ha un costo elevato , che varia in base alla tipologia dai 90 ai 20 euro, contro i 125 euro della semplice discarica.
2) L'umido è la frazione più importante da recuperare in un sistema che si rispetti. A Rutigliano il 50% dell'RSU appartiene a questa componente

Il ritardo con cui si è andato a sottoscrivere la convenzione con la TERSANPuglia ha obbligato il dirigente, vista l'urgenza, a firmare  un affidamento diretto preventivando un costo di circa 50.000 euro.
Questo valore, tuttavia è al quanto dubbio se andiamo a leggere il capitolato della TRADECO.
La società mira infatti a recuperare, (pag.11 del contratto ) circa 2.200 tonnellate a regime di umido e organico. Considerando un valore medio di costo a tonnellata per il conferimento presso la TERSANPuglia delle tre tipologie di umido pari a 60 euro, arriviamo a 132.000 euro. Sulla vicenda ho fatto richiesta via PEC al dirigente per avere delucidazioni in merito. Non mi ritengo di essere infallibile e potrei sbagliare.

Tuttavia, il ritardo con il quale si è affrontata la questione la dice lunga su quali e quante responsabilità abbia questa amministrazione che ormai conun  atto disperato spolvera vecchie foto di degrado della vecchia amministrazione per mitigare le difficoltà della situazione
Su questo punto voglio essere chiaro. L'amministrazione Antonacci ha preso il 60% alle scorse elezioni grazie anche allo stato pietoso in cui versava Adelfia.
Riproporre quel disastro per dare un metro a questo, segnala una volta di più che è ora di andare a casa

Antonio Di Gilio

venerdì 13 giugno 2014

Aree di sosta a pagamento: sarà un terzo fallimento? Certamente SI

I nostri lungimiranti amministratori non hanno tenuto conto delle ultime interpretazioni normative.

Per la terza volta in 15 anni Adelfia si dota di un sistema di sosta a pagamento.
Ci ha provato nel '99 la giunta Macchia, nel 2006 la giunta Nicassio, e nel 2014 ecco che ci riprova la giunta Antonacci.
I primi due tentativi sono miseramente falliti dopo che il contribuente ha pagato fior di quattrini per avviare tutto il sistema. Questa volta si passa all'esternalizzazione, ma ovviamente a seguito di bando di gara, il contribuente i soldi dovrà uscirli comunque
Il 30 maggio 2014 il consiglio comunale ha approvato l'istutuzione del regolamento e l'attivazione del servizio di sosta a pagamento con una maggioranza che ha dimostrando qualche crepa.
Come potete leggere sull'albo pretorio, nelle trascrizioni i consiglieri del movimento "Antonacci il sindaco che vogliamo" ( ma lo vorranno ancora?), erano addirittura pronti a votare contro, la proposta di regolamento. Il consigliere Picicci, infatti memore del misero fallimento del primo tentativo di implementazione del sistema di sosta a pagamento, ha sottolineato il limite della nuova proposta che di fatto non ha alcuna differenza con le precedenti (peccato non abbia dato seguito a quanto annunciato).
In merito il dibattito, pieno di stoccate reciproche tra i consiglieri di maggioranza, ha mostrato posizioni sul modello di città che si vuole costruire.
Da una parte, la maggioranza, che mira alla creazione, a seguito della conclusione della bretella che collegherà la provinciale Adelfia-Valenzano, con quella di Ceglie, di zone ad auto zero, dall'altra l'opposizione che taccia la maggioranza di andare a tentoni senza in realtà avere chiara l'idea,

In effetti il modello di sosta a pagamento riproposto è esattamente identico ai precedenti e non se ne comprende cosa questa volta dovrebbe farlo funzionare. A mio parere, anche questa volta si sta solo tentando di fare cassa senza produrre nulla di concreto su un piano politico e sociale.
Per di più c'è un'aggravante di cui la maggiornanza evidentemente non ha tenuto conto.
Infatti come nei due tentativi passati, l'automobilista che parcheggerà nelle zone indicate dalle strisce blu, dovrà pagare 20 centesimi, per una sosta minima di 15 minuti e un costo orario di 80 centesimi.
Pertanto, in teoria, pagando 3,20 euro si avrà diritto a sostare 3 ore. Il rispetto del pagamento delle soste sarà svolto da un numero imprecisato di soggetti alle dipendenze della società vincitrice dell'appalto che dovranno vigilare per 18 ore a settimana e comminare, secondo loro, le eventuali sanzioni
Fin qui tutto bene? Assolutamente NO.
Il Ministero dei Trasporti, a marzo di quest'anno ha interpretato l'art. 157 comma 6 del codice della strada in materia di sosta. In merito si è stabilito  che nessuna multa sarà applicabile per chi prolunga la sosta nelle strisce blu oltre l'orario per il quale ha regolarmente pagato.
Infatti, in questo caso, dovrà rendere soltanto la differenza tra quanto pagato e quanto realmente sostato.(articolo Sole24ore)
Semplificando, così come i nostri amministratori hanno inteso il servizio, basterà pagare i primi 20 centesimi. Nell'eventualità in cui il guidatore "fosse beccato", non potrà esseregli comminata alcuna multa, ma al massimo pagherà la differenza.
Infatti il ministero, giustamente, sottolinea che la sosta a pagamento non è un servizio che serve a fare cassa, ma soltanto a normare la mobilità cittadina. Pertanto, permettere a un guidatore, pagando, la possibilità di rimanere quanto desideri in realtà trasforma il servizio in un sistema di controprestazione puro (do ut des).
In definitiva, contemplare nel bando persone che controlleranno il semplice rispetto del "prezzo" pagato è a dir poco inutile oltre che oneroso.

Tutto ciò dimostra che il progetto mira solo a tassare ulteriormente i cittadini, facendo per giunta guadagnare una società terza che giustamente percepirà un corrispettivo.
Sarebbe a mio avviso più efficace se si fosse previsto un sistema con disco orario, ossia un metodo che prevede un tempo massimo per poter sostare, senza dover pagare. In questo caso secondo l'art.157 comma 8 del c.d.s è possibile la sanzione, come indicato dal MdT e soprattutto non si mirerebbe alle tasche dei cittadini.

In questo caso non è necessario alcun bando e alcun sistema, oneroso, di riscossione con pilomat e compagnia cantando. Basterebbe semplicemente un vigile attento che faccia le multe a chi non rispetti il tempo previsto (15 minuti?) per la sosta.

Per fortuna. la delibera demanda alla giunta la possibilità di variare il sistema. Fossi la giunta terrei conto della mia segnalazione e proposta, anche se sono petulante e distruttivo.

Alla fine, ne sono certo, ne beccherete qualcuna.

Antonio Di Gilio


 

martedì 10 giugno 2014

Raccolta differenziata: i numeri nascondono un FLOP. Altro che straordinario 36%.

SERVONO LE DIMISSIONI
Le ultime elezioni europee avevano segnato un altro duro colpo all'amministrazione Antonacci. Adelfia, seppur con un candidato locale, è uno dei pochissimi comuni dell'Italia, in cui il M5S ha sorpassato, anche di svariati punti il PD.
La raccolta differenziata e il lancio del servizio è diventato dirimente per dimostrare la capacità e la forza amministrativa dell'attuale governo della città.
Il risultato in un solo mese dal 10% al 36% di recupero di raccolta differenziata è stato salutato di tutta fretta da numerosi esponenti. Uno tra tutti quello del nostro sindaco:
Peccato che ad un'attenta analisi dei dati c'è da rimanere gelati.
Il 36% di raccolta differenziata è certamente dovuta dall'aumento di 60 tonnellate di raccolta differenziata ( ma ricordo che siamo con il porta porta spinto, ossia mancano cassonetti per le strade in cui conferire i rifiuti), ma contemporaneamente dalla dimuzione della produzione di quasi 217 tonnelate di rifiuti prodotti ( o meglio conferiti)

In altre parole, improvvisamente ad Adelfia, ogni cittadino ha prodotto la bellezza di 16 kg di rifiuti al mese in meno (-40%).
Va bene che la crisi è dura e nera, ma non credo che siamo arrivati al punto di dimezzare i consumi.
Pertanto la domanda sorge spontanea: dove sono andati a finire 217 tonnellate di rifiuti!!!!!
Mai, da quando la Regione Puglia tiene traccia dei dati sulla raccolta gli adelfiesi erano scesi sotto i 30 Kg di produzione pro-capite di rifiuti.
Ma senza voler infierire andiamo a guardare ancora più in profondità i dati. Sempre dal solito sito rifiuti e bonifica della Regione Puglia è possibile visionare i dati di ogni singola tipologia di rifiuto recuperata.

Se guardiamo attentamente i dati cliccando nei singoli mesi e confrontando Aprile con Maggio, c'è da rimanere basiti.
Delle 60 tonnellate di rifiuti recuperati in più, praticamente la totalità è fatta dall'umido (che nel passato non è stato mai recuperato) con 40 tonnellate e le restanti 20 dalla plastica.
Ma non solo. I rifiuti ingombranti hanno avuto un tracollo. Ben 12 tonnellate (su aprile) sono andate perse e addirittura la differenza negativa è di ben 20 tonnellate su marzo ( lo dico per non essere accusato di aver voluto prendere come riferimento un mese "speciale" rispetto agli altri).

Pertanto ricapitoliamo. L'amministrazione, sindaco in primis, ha gridato a un dato eccezionale con il 36% di rifiuti recuperati. I dati dimostrano:
1) Sono spariti 217 tonnellate di rifiuti che evidentemente sono finiti nelle nostre campagne,
2) Il recupero riguarda soltanto l'umido (fino ad ora mai recuperato) e in parte la plastica. Ricordo a titolo informativo che il costo del conferimento dell'umido è di poco inferiore rispetto al costo del conferimento in discarica, pertanto il risparmio è praticemente nullo per le casse comunali.
3) Addirittura un tracollo del 75% del recupero dei rifiuti ingombranti,

Alla luce dei dati, altro che straordinario 36%. Qui non si è raggiunto nemmeno il 20%. Tuttavia il problena è un altro. Non abbiamo più adesso una  sola discarica a Conversano, ne abbiamo decine nei dintorni di Adelfia, salvo non credere che la gente si tenga il pattume a casa.
Cari amministratori, toglietevi le medaglie, vi invito la prossima volta a leggere meglio i dati, e sarebbe ora che vi DIMETTIATE!!!!!!
I numeri non sono nè di destra, nè di sinistra. I numeri sono democratici e non parlano politichese. Queste non sono chiacchiere

Antonio Di Gilio