sabato 18 maggio 2013

Randagismo: una possibile soluzione è l'adozione

Una delle problematiche più sentite dalla nostra comunità è certamente quella del randagismo. Adelfia non è provvista di una struttura adeguata e le strutture vicine sono capienti. Alle istituzioni non resta che prendere i cani randagi, cipparli, sterilizzarli e rimetterli nuovamente sul territorio, con tutti i rischi che questo produce sulla sensazione di sicurezza per i cittadini o sulla circolazione stradale. 

In periodi di ristrettezze economiche e di patti di stabilità, per i comuni non è possibile nemmeno lontanamente parlare di costruire un canile.
Allora proviamo a ragionare su quello che oggi ci costa il fenomeno.
Attualmente il comune di Adelfia utilizza due strutture, una di Valenzano e una di Altamura. I dati sono riscontrabili sulle determine che ogni mese l'amministrazione delibera su cui è possibile leggere quanto segue:
   - alla struttura di Valenzano viene pagato un costo di degenza di € 2,00 + IVA al giorno per ogni cane (1,30 + IVA per i cani non sterilizzabili). Il costo del mese di Novembre è stato di 950,00 + IVA (totale 1.179,75) desumendo pertanto che ci siano circa 30 cani ( come riferitomi da volontari).DETERMINA
    -alla struttura di Altamura, desumendo che i costi non differiscano molto rispetto a quella di Valenzano, sono stati pagati per il periodo Giugno-Agosto € 4.566,60+IVA (totale 5479,82) e pertanto presumibilmente siamo intorno ai 30 cani ( 4566,60/92 giorni del trimestre).DETERMINA

In totale il costo di mantenimento di circa 80 cani ammonta a  € 36.200,00 all'anno ( 22.000 per Altamura e 14.200 per Valenzano), con un costo per cane di € 450,00 all'anno.

A questi costi dovrebbero aggiungersi quelli  per la cippatura che tuttavia per i comuni sono limitati.
Innanzitutto mi ha lasciato perplesso la cifra complessiva. Scarsi 36.000 euro è la metà di quanto l'amministrazione ha pagato nel 2011 per le feste e le parmiggianate. Ma lasciamo la bieca polemica sterile per avanzare la proposta anche perchè ai 80 cani si aggiungono i circa 50-70 (per eccesso)  in circolazione sul territorio per un totale di 100-120.

Pertanto partiamo dal dato certo 450 euro per cane. Numerosi comuni hanno affrontato il problema (con successo soprattutto al Nord) creando un regolamento ad hoc per l'affidamento dei cani dietro l'elargizione di un contributo che varia dai 200 ai 400 euro, dato in forma semestrale, al fine di controllare lo stato di salute degli animali per un periodo di 3-4 anni
Ammettiamo che Adelfia si posizioni sul valore più alto della forchetta. Si potrebbe pensare di creare un regolamento e bando apposito esteso e magari in coordinamento con il GAL conca barese per l'adozione dei cani.
Gli unici costi che effettivamente potrebbero, per una famiglia essere potenzialmente difficili da sostenere sono quelli del veterinario. In merito bisogna considerare che i cani hanno già tutti i vaccini, sono sterilizzati, ma ad esempio il Comune di Frattaminore (NA) si è convenzionato con l'ASL e i per i cani adottati le visite sono gratuite (REGOLAMENTO SE LO VOLESSERO COPIARE). Io un cane l'ho avuto, ha vissuto fino alla veneranda età di 16 anni e mangiando le stesse cose che cucinava mia madre non credo ci sia costato più di 400 euro all'anno.( scarica il documento). Tuttavia deve essere un contributo e chi adotta un cane non lo deve certamente fare per i soldi.

L'idea a conti fatti è finanziariamente sostenibile soprattutto nel lungo periodo, senza di fatto aggiungere nemmeno un euro (potenzialmente sarebbe finanziariamente migliore) e libera posti nei canili per i cani in circolazione. Ma, ancora più importante da un padrone ai cani presenti nei canili e un compagno per un anziano solo, piuttosto che a una famiglia timorosa per i costi.

Una proposta concreta, che non necessita di dibattiti sulla tenuta dei conti del comune ma solo di volontà politica. Qui al nord ha funzionato e non a caso il problema del randagismo e praticamente nullo
Si legga questo articolo in merito 
"Randagismo: Alphadog avvicina Enna a Torino. 550 cani randagi ennesi vivono nuova vita al Nord Italia"

Antonio Di Gilio

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